QUANDO UN GENITORE PRESENTE E ATTIVO PASSA PER UNA PERSONA LITIGIOSA E POLEMICA: STORIA DI NORMALE QUOTIDIANITA’

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 La disabilità si sa non è semplice soprattutto per chi la vive in prima persona e per i familiari che sono accanto, ma lo è ancora di più quando la società intorno, menefreghista e assente, rende difficile ogni azione che paradossalmente dovrebbe sembrare facilitata ma non lo è.

Nessuno sceglie di poter vivere con un figlio disabile o autistico la propria vita perché tutti sanno bene quanto possa essere frustrante, pesante e stancante la quotidianità perché anche una minima azione, come poter andare a fare la spesa o a mangiare una pizza, diventa impossibile o impensabile perché tutto può innescare il “comportamento problema” che mette in condizione i genitori di andar via da quel posto pur di non creare imbarazzo al figlio, posto sotto i riflettori degli occhi increduli e talvolta imbarazzanti degli spettatori.

Ma quando esistono persone che difendono, curano, lottano per difendere i diritti delle categorie fragili, dei disabili, dei bambini ed interi giovani e adulti portatori di qualsiasi tipo di disabilità cercando di restituire loro la giustizia che meritano e soprattutto la dignità che la disabilità prova a strappare tutti i giorni.?

Ma quando esistono persone che attraverso la presenza costante, valida e continua, fanno sentire le loro azioni concrete a difesa di chi si vede usurpare il proprio diritto allo stallo per disabili dall’incivile di turno, dallo strafottente e talvolta addirittura dal politico?

Ma quando esistono persone che si fanno in quattro e che non solo combattono tutti i giorni le proprie battaglie con la disabilità in casa del proprio bambino, ma si fanno fautori il nome della sete di giustizia che per loro è un tassello di speranza, di forza e coraggio per tanti genitori che hanno perso persino le forze e la volontà di andare avanti?

E quando le stesse persone vengono additati come genitori pressanti, gente polemica e soprattutto sempre pronta all’attacco?

Non è utopia ma esistono persone del genere sebbene poche forse rare ma Luigi Concilio e sua moglie Asia Maraucci, residenti di Afragola, città in provincia del napoletano, creatori e validi sostenitori di un’associazione “La battaglia di Andrea” 

sono l’esempio tangente e reale di tutto ciò che è stato scritto poc’anzi.

La battaglia di Andrea non è soltanto un’associazione nazionale per i diritti dei disabili ma è molto di più: a 360° attraverso iniziative e progetti, tutela, interviene, agisce, risolve i casi impossibili, disciplina ogni forma di supporto e assistenza per le persone con disabilità, disciplina le segnalazioni in ogni fase, attivamente impegnata nei servizi territoriali, asl, inps e politiche sociali.

Il “laccetto di Andrea” ad esempio, è un’iniziativa nata proprio per fornire un supporto concreto al genitore di un bambino autistico che in un momento di difficoltà, è disperato nel gestire il proprio bambino ed è come se celasse una richiesta di aiuto silente: una sorta di cartellino identificativo che designa una persona con un’inabilità nascosta che passeggia con la famiglia per un centro commerciale.  

Sulla loro pagina istituzionale ” La battaglia di Andrea” si possono annoverare tante iniziative di questa associazione per ripristinare terapie negate, interruzione improvvisa della distribuzione di pannolini per persone disabili, interruzione trasporto bimbi disabili da parte di altri comuni, distribuzione beni di prima necessità per le famiglie con persone disabili e tante altre iniziative: non per ultima la più importante il ripristino delle terapie dei bambini dell’ AIAS di Afragola, che ha scongiurato il rischio dimissioni di 150 bambini disabili perché grazie all’intervento dell’associazione, dopo circa 100 giorni di lotte e di visibilità mediatica, grazie alla caparbietà di Luigi e alla forza di non mollare della moglie Asia, è stato trovato una soluzione grazie ad una delibera chiamata ITAPP, L’asl Na2, sono stati stanziati ulteriori 3 milioni di euro per far fronte all’emergenza dell’intera area Napoli 2. Questo risultato è stato il primo grande successo in assoluto realizzato da un’associazione, ponendo le basi per le condizioni future di una delibera sul territorio nazionale di cui potranno usufruire le altre Asl. 

Le azioni a sostegno delle persone disabili, sostenute in questi anni dall’associazione” La battaglia di Andrea” sono degne di plauso, di stima e di riconoscenza: ora la domanda, qualcuno direbbe, sorge spontanea.

Queste persone, talvolta scomode perché tenaci, scomode perché audaci, scomode perché coraggiose, scomode perché incorruttibili, scomode perché oneste, quanto fastidio potrebbero dare a chi ha sempre coltivato gli interessi del proprio orticello, a chi di disabilità riempie la bocca solo in campagna elettorale politica, a chi la disabilità non la vive in prima persona, a chi altamente se ne infischia delle problematiche che affrontano le famiglie, a chi fa solo finta e nulla più?

A voi l’ardua sentenza….

 

1 commento

  1. Un grande applauso per questo articolo, perché la domanda alla fine è corretta. Ma quante persone sono realmente vicine a queste grandi problematiche? Siamo tutti bravi nella facoltà di linguaggio, ma si pecca nelle azioni.
    Grazie per questa lettura su una tematica così importante.

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