CASERTA – Il centro sociale ex canapificio ed il Movimento dei Migranti e rifugiati di Caserta invia una nota stampa con cui rende nota la partecipazione ad un presidio antierazzista che si svolgerà il prossimo 24 giugno: “Cos’è possibile fare sui territori per costruire solidarietà verso i migranti che sono sotto attacco in Europa? Il razzismo a cui stiamo assistendo nei sei mesi di questo 2023 è sconcertante. Il naufragio a largo delle coste greche è forse la più grande tragedia degli ultimi anni, con oltre 600 dispersi. In Italia il governo Meloni cancella i diritti, lasciando migliaia di persone senza un permesso di soggiorno.
Questo è uno dei temi che sabato 24 giugno alle ore 10 porteremo in piazza a Caserta.
Col recente Decreto Legge Cutro, i cittadini migranti di questo Paese sono spinti ancora di più verso irregolarità e sfruttamento, perché vengono ridotte ulteriormente le già poche possibilità di avere un permesso di soggiorno stabile e di entrare in percorsi di buona accoglienza.
I comuni, soprattutto quelli che si riconoscono in valori democratici e progressisti, possono però fare ancora tanto per costruire un’alternativa a tutto ciò. Possono realizzare percorsi di buona accoglienza grazie alla rete nazionale S.a.i. (ex Sprar) del Ministero dell’Interno. A 20 anni dalla nascita del sistema di accoglienza la legge “Cutro” svuota il sistema di accoglienza perché ne vieta l’ingresso ai richiedenti asilo che verranno relegati nei centri di accoglienza straordinari senza servizi di inclusione sociale. Persone che saranno più facilmente sfruttabili e vulnerabili. Non è questa la strada per costruire città accoglienti, ecco perché pensiamo che i sistemi di accoglienza gestiti dai Comuni vadano rilanciati.
L’appello che rivolgiamo quindi è direttamente al Comune di Caserta: cosa aspetta questa Amministrazione a riattivare il progetto di accoglienza S.a.i. (ex Sprar) immuni momento in cui servono posti per accogliere le persone?
Il Comune di Caserta per 14 anni ha accolto centinaia di richiedenti asilo e rifugiati – uomini, donne e bambini – in percorsi di buona accoglienza, attraverso istruzione, inclusione sociale, formazione professionale, case dignitose. Progetti di accoglienza così virtuosi da essere portati a modello nazionale ed europeo. Negli ultimi due anni, invece, la gestione del progetto di accoglienza S.a.i. del Comune di Caserta è stata così cattiva da portare alla sospensione stessa del progetto, a febbraio del 2023, perché le condizioni in cui vivevano i migranti accolti dal Comune erano ormai intollerabili.
Eppure il Comune di Caserta può ancora scrivere una pagina diversa!
Il progetto – a cura del Comune e gestito da una cooperativa esterna – è stato sospeso ma è stato dato un tempo al Comune di Caserta per fare un nuovo bando ed affidare nuovamente il progetto.
Eppure, da quando il precedente progetto di accoglienza è stato sospeso, il Comune non ha dato alcuna risposta pubblica né ha prodotto alcun atto per un nuovo affidamento.
Oggi la città di Caserta – una città solidale, accogliente e antirazzista, capoluogo di una delle province che più di tutte avrebbe bisogno di una buona accoglienza per prevenire criminalità e sfruttamento di migranti e rifugiati – non accoglie.
Oggi il Comune di Caserta chiude le porte a donne, uomini e bambini che scappano da guerra e povertà. Davvero ci auguriamo che questa Amministrazione Comunale faccia quanto è nelle proprie possibilità per differenziarsi nella sostanza da chi oggi governa questo Paese, soffiando un vento di intolleranza e di chiusura”.