NAPOLI – Nel 1973 dire musica in Italia significava parlare di Festival di Sanremo, Cantagiro e Canzonissima. Ma in quella stagione le cose stavano cambiando, sull’onda dei grandi festival e dell’influenza del beat e del rock. Sulla collina dei Camaldoli di Napoli il 19, 20 e 21 giugno 1973 si scrisse una pagina della storia musicale del nostro Paese, con il BE-IN, 36 ore di musica divisa in tre giorni.
Al manifesto napoletano e italiano di quella stagione, è dedicato lo speciale di Run Radio, la web radio dell’università Suor Orsola Benincasa che trasmetterà in esclusiva un programma di 4 ore martedì 20 e mercoledì 21 giugno alle ore 16,00 (in replica rispettivamente alle 11 del 21 e 22 giugno).
La trasmissione curata da Lino Vairetti e Gino Aveta (ideatori del programma) ricorderà la musica e gli ospiti di quei giorni. Il progetto radiofonico è condotto e realizzato dagli allievi del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione e redattori di Run Radio Alessia Colangelo, Andrea Ianniello, Paolo Maja, Francesca Maria Mele, Christian Mocerino, Maria Paritario, Christian Pascale e Giorgia Sangermano supportati dai loro tutor, soci dell’associazione Canone Inverso.
In onda musica e interviste speciali con musicisti presenti al BE-IN: Vittorio Nocenzi (del Banco del Mutuo Soccorso), Alan Sorrenti, Jenny Sorrenti (dei Saint Just), Enzo Vita (del Rovescio della Medaglia) e Maurizio Baiata all’epoca giornalista della rivista musicale Ciao 2001 presente al BE-IN insieme con Dario Salvatori e Fiorella Gentile.
Il progetto radiofonico è la testimonianza – 50 anni dopo – dell’evento che si tenne a Napoli sulla Collina dei Camaldoli all’interno del Parco Kennedy nei giorni 19, 20 e 21 giugno del 1973 dal titolo “BE-IN”, ovvero “Esserci – Stare Insieme” (significato simbolico e nel contempo socio-politico oltre che musicale). Il festival fu organizzato basandosi sull’idea dei Festival e dei raduni rock internazionali come Woodstock, Isola di Wight, Festival di Monterey, Atlanta International Pop Festival, Altamont Free Concert e quelli italiani: Palermo Pop, Festival Pop di Caracalla, Festival D’Avanguardia e Nuove Tendenze, Raduno del Parco Lambro, Controcanzonissima e molti altri, avvenuti tra la fine degli anni ’60 e inizi anni ’70.
Le 36 ore di musica divisa in tre giorni (come riportato anche sui manifesti, locandine e sui biglietti d’ingresso), sono state una kermesse di rock e progressive rock alla quale hanno partecipato artisti, cantanti, musicisti e gruppi della scena nazionale ed internazionale. Tra questi ricordiamo: Banco del Mutuo Soccorso, Garybaldi, Franco Battiato, Quella Vecchia Locanda, De De Lind, Tito Schipa Jr, Cervello, Atomic Rooster, Jumbo, Osanna, Semiramis, Pholas Dactylus, Shawn Phillips, Metamorfosi, Living Music, Claudio Rocchi, Tito Schipa Jr., Mauro Pelosi, Tee, Perigeo, Rovescio Della Medaglia, Era D’Acquario, Alan Sorrenti, Tony Marcus, Edoardo Bennato, Balletto di Bronzo, Saint Just, Peter Hammill, Murple, Rosa Balestrieri, Lino “capra” Vaccina e molti altri.
Presentavano Eddy Ponti (storico intrattenitore presente in tutti i festival italiani), e Raffaele Cascone già chitarrista dei Battitori Selvaggi (primo gruppo rock napoletano agli inizi degli anni ’60 divenuti poi Balletto di Bronzo), conduttore della trasmissione radiofonica Rai “Per voi giovani”.
L’evento fu ideato dal gruppo degli Osanna e organizzato assieme a Rino Manna (titolare all’epoca del Centro sportivo: Villaggio Kennedy), con la collaborazione dell’impresario Angelo Del Giudice e di supporter esterni tra cui un giovanissimo Gino Aveta (oggi produttore, regista e autore di programmi televisivi e radiofonici).
Il Villaggio Kennedy era un complesso sportivo con vari campi di calcio regolamentari, una pista di Go-Kart, una pista di Mini Golf e una area ristoro. Il villaggio musicale fu collocato nella pista di Go-Kart, decisamente la più grande per accogliere circa 25.000 spettatori, mentre i campi di calcio, i prati circostanti e gli spazi all’aperto, furono adibiti come campeggio e/o aree di pernottamento attrezzate per l’occasione. La pista del Mini Golf fu utilizzata per allestire la Mostra di Sculture degli allievi della Accademia di Belle Arti di Napoli (della scuola del maestro Augusto Perez), organizzata e coordinata da Lino Vairetti (anch’egli allievo dell’Accademia e dello stesso Perez). Sul palco furono anche letti versi di molti poeti della Beat Generation da performer, attori e poeti come Tony Neiwiller e Matteo D’Ambrosio, a testimoniare che l’evento era non solo musicale ma anche artistico, culturale, alternativo e controcorrente, secondo l’umore di una generazione che proponeva una nuova avanguardia storica.
Il service audio-luci (un impianto all’epoca innovativo, progettato con l’utilizzo di nuove tecnologie d’avanguardia e realizzato esclusivamente per l’Evento BE-IN), fu sponsorizzato dalla ditta Cabotron di Parma, per gentile concessione del direttore marketing Franco Cantarelli e dell’ingegnere Sandro Cappuccini (impianti già sperimentati dal gruppo OSANNA nei vari concerti e nel tour dell’Opera Rock “Palepoli” all’inizio del 1973).
L’evento ebbe un’eco nazionale e internazionale con presentazioni e recensioni su tutta la stampa specializzata dell’epoca. Fu realizzato un servizio televisivo dalla Rai e messo in onda nella trasmissione “Adesso Musica”, condotta all’epoca da Nino Fuscagni e Vanna Brosio; fu funestato da momenti di forti temporali (non previsti) che crearono grande disagio ai “campeggiatori occasionali”, causando anche problemi legati al programma previsto, facendo cambiare la scaletta delle varie esibizioni di gruppi e musicisti presenti.
Non mancò anche la contestazione da parte di alcuni gruppi di giovani estremisti (i famosi auto-riduttori), che criticavano il costo del biglietto di ingresso e che, con la loro determinazione, riuscirono a ottenere che tutto il pubblico si riversasse nel grande campo di Go Kart per assistere gratuitamente al Festival.