“Un atto di violenza politica degno dei peggiori regimi assolutisti”. Lo afferma la consigliera regionale campana del Gruppo Misto Maria Muscarà, commentando il commissariamento della sezione casertana di Confagricoltura.
“Faccio sommessamente notare – spiega Muscarà -, che sostituire un sindacalista vero, reo di aver semplicemente di essersi confrontato con la base sulla gestione regionale della brucellosi bufalina, con un collaboratore storico di un assessore regionale, da sempre componente della sua segreteria politica, quindi con uno della controparte, è un intollerabile atto di ingerenza politica, che mette a nudo l’esistenza di un arrogante sistema di potere di cui bisogna disfarsi al più presto, per il bene della democrazia”.
“Chi nel direttivo nazionale di Confagricoltura ha avallato questa decisione – sottolinea la consigliera regionale campana – ha commesso un errore gravissimo: ha annullato in un solo colpo il senso stesso dell’esistenza di una confederazione che, con la faccia, ha perso ora anche la credibilità”.
“Tuttavia, – osserva la consigliera regionale -, un lato positivo di questa vergognosa vicenda esiste: questo commissariamento, maturato in queste circostanze e con queste modalità, conferma i dubbi di tantissimi allevatori sul servilismo e la supina inutilità della presenza di tutte e quattro le associazioni di categoria, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Cia, al Tavolo Verde di De Luca: è chiaro, a questo punto, che il commissariamento romano dell’emergenza brucellosi dovrebbe essere un imperativo categorico”, conclude Muscarà.