– di Francesca Nardi –
Lo ascolti e leggi più che sentire, le parole nascoste tra le pietre dei vicoli stretti, le magiche atmosfere che sembrano inerpicarsi lungo memorie preziose…Lo ascolti e sostituisci la banalità dell’esigenza quotidiana di un benessere spicciolo, con il lucido damasco del sogno impossibile, delle aspettative che cavalcano la tempesta improvvisa, con i desideri che rischiano di cadere sulla gronda ma riprendono quota con il vento di tramontana…lo ascolti mentre dal piccolo delta dell’altrui insipienza, satolla di sé, bonificato dalla ragione, emergono nuovi telai che schiere di giovani energie, impareranno a percorrere con la mente e con le mani. Sul palcoscenico di una Città meravigliosa, la comunità ricostruisce il silenzio di sé e si prepara a superarlo nel risveglio. Andrea De Filippo coltiva preziose orchidee sulle finestre del futuro, raccogliendo la pioggia ed il sacrificio di chi ha imparato a guardare oltre l’uragano.