– di Francesca Nardi – Ipotizzando i futuri scenari della politica in provincia di Caserta, attraverso gli attuali chiari di luna e le costellazioni che si intravedono oltre la siepe delle elezioni amministrative del prossimo fine settimana e, per concludere l’arazzo, inseriamo anche l’ipotetico ritorno alle elezioni tradizionali per la Provincia…ebbene, detto tra noi… viene da piangere. Sta per concludersi una campagna elettorale breve, asfittica in quanto a vedute, sogni e fantasia, velenosa come una zitella acida e frustrata, una specie di corrida silente ma sanguinaria, con la politica al posto del toro, arpeggiata sui livori personali e sulle sconfitte di ieri da far pagare al candidato di turno o al più quotato di oggi…E mentre a Maddaloni i colpi bassi caricati al momento, si intrecciano con l’elaborazione minacciosa di strategie a lunga gittata, in danno del favorito Andrea De Filippo, al quale in mancanza di altro, si fanno i conti in tasca, a Marcianise i supporters zinziani del candidato per delega Antonio Trombetta ed i politologi di stagione, tentano di “scarabocchiare” il disegno quasi vincente di Lina Tartaglione. E mentre a San Felice si riesuma la Cava Giglio assieme a decenni di denunce ignorate e rituali memorie di comodo, le passerelle inutili e senza senso si sprecano…I big fanno la ruota in onore della politica che fu…Il povero Pichetto Fratin viene infatti, praticamente ignorato dai sindaci delle aree “a rischio”, forse consapevoli che il day after, come al solito, non sarebbe stato conseguenziale…ma in linea con il nulla di sempre…Altresì dicasi del mancato giubilo per i vari Martusciello e Silvestri…eppure, eravamo certi che sarebbe stata sufficiente la presenza del sindaco di Arienzo, in quel di San Felice a Cancello a sostegno di Antonella Lettieri, per infondere credibilità “contagiosa” al tutto! Peccato…E continuando con le alterne fortune dei big ce la va sans dire che l’apparizione della Schlein a Marcianise al fianco di Lina Tartaglione, ha fatto addirittura evaporare la presenza di Conte e della Camusso, in azione sulla stessa piazza, attirando esclusivamente sulla segretaria del Pd, l’attenzione di una folla di tutto rispetto, anche se … dobbiamo essere seri e non dobbiamo bluffare e soprattutto non dobbiamo confondere la curiosità collettiva, da giorni e giorni, sollecitata dai commenti sui costi degli armocromisti e di chi può permetterseli, con l’interesse del popolo per la politica ed un presunto delirio per l’usuale tiritera della Schlein, incentrata sull’etica ed estetica del precariato attraverso i secoli, con una sola variante, dedicata al governo di centrodestra, che lo Schlein-pensiero, colloca a favore del precariato…ovviamente. Il dilemma reale in effetti, che supera di gran lunga le inefficienze e le devastanti mancanze della politica locale, accettate ormai per dato di fatto, si incentra con grande partecipazione sulle contraddizioni di tipo personale ed assai evidenti, della segretaria del Pd, la quale investe una cifra per farsi dire dall’armocromista, quale colore indossare e sembra ignorare che basterebbe un qualsiasi parrucchiere, per toglierle l’aspetto di una giovane donna disordinata con tendenza alla sciatteria, che si sia appena alzata dal letto ed a malapena si sia lavata la faccia. Detto questo, sarebbe opportuno che al di là delle elezioni amministrative, la segretaria Schlein abbandonasse le coreografie sessantottine, utili fino ad oggi, per ritardare sane ed indispensabili riflessioni, dal momento che noi tutti vorremmo conoscere le opinioni della segretaria del Pd su questioni importanti come la guerra in Ucraina ed il costo esorbitante sostenuto dal Paese per lo smaltimento dei rifiuti, oltre a preoccuparsi inoltre di fornire alternative serie a corredo ed a traduzione della valanga critica che quotidianamente sversa sul Governo. Hasta la vista!