SANITÀ, I CITTADINI CHIEDONO RISPOSTE…

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di un nostro lettore che ringraziamo per l’attenzione e la partecipazione. Il lettore le cui generalità per ragioni di privacy verranno taciute, desidera ricevere alcune risposte, a margine di un episodio di cui è stato spettatore attivo e le chiede agli interessati attraverso il nostro giornale.

“Sono da sempre un lettore del vostro giornale, ho letto con curiosità le diverse vicende legate al 118, curiosità spinta dal bisogno di conoscere la realtà casertana che mi circonda. Mi scuso se il mio parlare in queste poche righe non è professionale, ma sono sicuro e spero che voi potrete comprendere i miei dubbi e la loro espressione anche se non è sempre chiara. Non sempre si può essere in grado di esprimere giudizi o non sempre come cittadini conosciamo le verità, il motore che muove il tutto a maggior ragione in una sfera delicata come quella della sanità.

 Vi racconto la mia esperienza avuta circa un mese fa, fortunatamente finita bene, sono corso in aiuto del mio vicino di casa anziano è sono stato testimone di discorsi fatti dal personale del 118, un’ambulanza che proveniva da un territorio distante dal mio, giunta dopo 40 minuti per assistere un anziano con febbre e vomito. Gli operatori erano preoccupati perché a loro dire indossavano tute bianche e mascherine scadute, quelle per intenderci che si indossano per il covid 19, li ho sentiti parlare incuranti della nostra presenza dicevano che chi comanda se ne frega se loro si ammalano e anche loro possono portare  malattie (chiedo scusa se il mio parlare non è professionale).  Mi domando come cittadino questo modo di operare del personale sanitario è legale? Si può lavorare senza essere protetti e nello stesso tempo portare virus in giro nelle case delle persone?  In questo caso chi tutela noi cittadini? Dai vostri articoli ho letto che il dottore che dirige è una brava persona, ma avete sempre espresso dubbi sul suo modo di dirigere le cose; io non so se controllare rientra nei suoi compiti, se è il responsabile della salute del personale, ma una cosa credo di averla compresa dalla lettura dei vostri articoli, anche se saranno altre persone addette al compito di dare quello che serve per lavorare in sicurezza è vergognoso che il primario non tuteli, non voglio pensare che sappia che le tute e le mascherine sono scadute e si giri dall’altra parte, come ho inteso dai discorsi del personale intervenuto per aiutare una persona anziana e malata. 

Come cittadino mi sento in dovere di avere delle risposte e mi scuso se le cerco tramite il vostro giornale, ma non so come arrivare a questo medico o alle persone interessate in questa vicenda”.