ACQUA LETE SOTTO ACCUSA!

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LA FLAI-CGIL PROSEGUE LA PROPRIA BATTAGLIA IN FAVORE DEI LAVORATORI E ARRIVA ANCHE UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELLA SENATRICE CAMUSSO

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Sen. Susanna Camusso

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(d.a.) – Prosegue la serrata vertenza che vede contrapposta la FLAI-CGIL di Caserta e la SGAM S.p.a., Società Generale Acque Minerali che controlla il marchio Lete, Sorgesana e Prata.

La faccenda ha origini piuttosto “vecchie” e si trascina da lungo tempo tra le rivendicazioni puntuali del sindacato della CGIL e il muro invalicabile eretto dall’azienda di Pratella; ne abbiamo già dato conto un mese fa (Leggi quì) .

A niente sono valsi i numerosi tentativi del sindacato di via Roma, di ricondurre al tavolo di trattativa la proprietà dei noti marchi di acque minerali, senza che questa offrisse un minimo cenno di apertura a quelle che sono le doglianze che la FLAI ha elencato; inutili anche gli scioperi di due ore ad ogni fine turno, messi in campo durante il mese di febbraio scorso.

Niente da fare, da parte di SGAM solo silenzio e noncuranza verso le lamentele dei propri dipendenti; atteggiamento di chiusura totale che, per un’azienda di rilievo internazionale, che si fregia di essere sponsor della Nazionale di calcio del belpaese e della soc. Calcio Napoli, non è certo merito di vanto.

In particolare, l’organizzazione sindacale ha puntato il dito verso la incomprensibile “usanza”, propria solo della Lete, per la quale durante il periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre è imposto il blocco delle ferie, motivandolo con ragioni di produttività stagionale dell’azienda.

In sostanza, siccome l’estate è calda, e quando fa caldo, si sa, si consuma più acqua, si deve produrre e imbottigliare a tutto spiano impedendo ai dipendenti Lete di poter passare il rituale periodo di ferie estive, al mare con i propri familiari.

La sintesi è che i dipendenti Lete no hanno diritto a conoscere il mare estivo italiano…se proprio vogliono andare al mare, possono andare ai caraibi durante l’inverno.

Comodo, economico e soddisfacente.

A questa usanza tutta Pratellese, si aggiungono altre rivendicazioni che hanno tutto il sapore della ritorsione verso i dipendenti iscritti alla sigla sindacale che più di ogni altra si sta spendendo per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.

Infatti ci viene riferito, che in più occasioni sono stati spostati senza alcun preavviso dei dipendenti da una mansione all’altra, ma solo tra gli iscritti alla FLAI.

I lavoratori poi, vengono avvisati dei cambi turni o dei cambi mansione, la sera prima del turno via messaggio, per cui sono costretti a vivere con l’ansia di avere il telefono a portata di mano, che abbia segnale, senza che possano poter programmare serenamente la propria vita extra lavorativa.

A questo punto, la Senatrice del PD Susanna Camusso, eletta nel collegio senatoriale casertano, nonché commissaria provinciale del Partito Democratico, memore dei lunghi anni passati al fianco dei lavoratori propri all’interno della CGIL, ha reso l’iniziativa ed ha interrogato il Ministro competente su ciò che avviene nell’area industriale di Pratella, ai danni dei lavoratori della SGAM/Lete.

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Tammaro Della Corte (Flai-CGIL)

Tammaro Della Corte, segretario generale FLAI Caserta, dichiara: “stiamo seguendo con estrema attenzione ciò che avviene negli stabilimenti SGAM di Pratella, ricevendo scarsissima attenzione dall’azienda, in spregio a quello che stabilisce la contrattazione collettiva di categoria, ma anche a ciò che sanciscono normative di livello superiore; attendiamo l’esito dell’interrogazione della Senatrice Camusso, fiduciosi di ricondurre al tavolo di trattativa la dirigenza SGAM per addivenire ad una risoluzione dei problemi lamentati dai lavoratori, in maniera serena e meno traumatica possibile, sia per l’azienda che per i lavoratori. La nostra organizzazione sindacale è da sempre aperta al confronto ed al dialogo, robusto sì, ma civile e costruttivo. Ci attendiamo pari atteggiamento dalla controparte e maggiore supporto anche da Confindustria Caserta. Non avversiamo, in caso del persistere di atteggiamenti di chiusura totale, l’ipotesi di alzare l’asticella dello scontro, sempre e solo nel pieno interesse dei lavoratori”.

Riportiamo di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare della Senatrice Susanna Camusso:

Legislatura 19ª – Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00377

Atto n. 4-00377

Pubblicato il 18 aprile 2023, nella seduta n. 57

CAMUSSO, NICITA, FINA ROJC, GIACOBBE, D’ELIA – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che:

  • la Società generale delle acque minerali S.p.A. è una società per azioni che conta 12 linee produttive tra le quali i noti marchi di acque minerali Acqua Lete, Sorgesana e Prata, con un fatturato costantemente in crescita negli ultimi tre anni: nel 2023 il fatturato è stimato attorno ai 110 milioni;
  • a Pratella (Caserta), è ubicato lo stabilimento di imbottigliamento dell’acqua che attualmente impiega circa 140 lavoratori; negli ultimi anni la gestione aziendale è stata più volte oggetto di denunce e segnalazioni da parte delle organizzazioni sindacali, a causa della reiterata violazione di norme sancite nel contratto collettivo nazionale di riferimento;
  • l’entità degli addetti nella pianta organica non è del tutto definita, in quanto persiste un numero mediamente alto di lavoratori che rassegnano le proprie dimissioni e di altri che entrano in produzione per la loro sostituzione;
  • i sindacati lamentano, da diversi anni, che in azienda si attui una modalità di organizzazione del lavoro che prevede il blocco totale per il periodo estivo delle ferie dal 15 giugno al 15 settembre senza possibilità, per i dipendenti, di usufruire di qualche giorno di ferie in tale periodo dell’anno, nonché di blocco dei permessi urgenti di lavoro richiesti durante lo stesso periodo;
  • da quanto risulta agli interroganti, l’azienda nega sistematicamente la richiesta di ferie sostenendo il carattere stagionale della produzione in assenza di qualsiasi motivazione legale o contrattuale, in tal senso violando diritti fondamentali dei lavoratori, nonché disposizioni del contratto collettivo nazionale di riferimento;
  • i sindacati rilevano, altresì, il mancato rispetto delle norme in materia di cambio turno, denunciando l’assenza di coinvolgimento e confronto con la rappresentanza sindacale, che non si tiene conto di quanto previsto dall’articolo 30 del contratto collettivo nazionale e l’assenza di un congruo preavviso per i lavoratori interessati che si trovano a dover procedere immediatamente al cambio turno richiesto, anche dalla sera alla mattina, in spregio al corretto equilibrio tra tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori;
  • da quanto risulta agli interroganti, l’azienda attua anche pratiche scorrette di organizzazione del lavoro straordinario, in palese violazione dell’articolo 31 del contratto collettivo, che in alcuni casi supererebbe le 80 ore annue, gravando con carichi di lavoro manifestamente eccessivi i lavoratori in forza allo stabilimento; a tale proposito lo straordinario aggiuntivo oltre le 80 ore andrebbe motivato e stabilito con un accordo sindacale, e quindi con l’Ispettorato del lavoro, in base al contratto nazionale di categoria, ma l’azienda non ha mai attivato l’iter necessario;
  • tali problematiche sono state già da tempo segnalate all’Ispettorato del lavoro e si è in attesa di eventuali determinazioni;
  • da quanto risulta agli interroganti potrebbero venire impiegati sulle linee di produzione lavoratori appartenenti alla ditta esterna di pulizie e, data l’assenza di confronto sindacale, l’azienda ometterebbe la comunicazione annuale da fare alla rappresentanza sindacale sul numero di lavoratori in missione dalle agenzie di somministrazione e sulla durata della missione;
  • la materia delle ferie, dei permessi retribuiti e del lavoro straordinario, che viene ricompresa nell’ambito della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, rientra tra i diritti fondamentali garantiti ai lavoratori, sanciti a livello costituzionale ed è oggetto di normazione a livello di contrattazione collettiva, pertanto sono sottratti all’assoluta disponibilità dell’azienda e ove violati arbitrariamente dalla stessa sono suscettibili di tutela,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle reiterate violazioni a danno dei lavoratori da parte della società SGAM e se non ritenga, per le parti di propria competenza, anche attraverso i rispettivi enti territoriali, di avviare una fase di approfondimento delle anomalie segnalate, di intervento unitario alla loro rimozione o, quantomeno, di interlocuzione istituzionale con le parti sociali coinvolte.