(f.n.) – L’eventuale conferma di Gaetano Gubitosa alla guida dell’Aorn di Caserta o il suo trasferimento, come del resto tutte le altre nomine ed incarichi di un certo peso, ce la va sans dire, che dipenderanno esclusivamente dai risultati dei calcoli minuziosi ed attenti, che il governatore Vincenzo De Luca sta elaborando in prima persona, per assicurarsi il terzo mandato…Pertanto, a nessuno venga in mente di pensare che il Gubitosa, possa essere confermato per merito o allontanato per demerito, le quali cose, radiose e rare appendici o all’occasione danni collaterali, che dir si voglia, abbiamo avuto modo e maniera di registrare, sono davvero l’ultimo dei pensieri di quei politici che, ahinoi, ci rappresentano e sistemano i vari favoriti e famigli nei posti chiave, tra i quali politici, spicca appunto, il nostro amato presidente, il quale potrebbe dedicare, almeno una ‘ntecchia, del suo indiscutibile acume, a raddrizzare le ossa sbilenche della sanità de noautri. Tempo perso…Detto ciò non resta che appellarsi ai residui legnosi e tarlati di una dignità sbrindellata e rinnegata dai fatti, per offrire “aggratis” un piccolo suggerimento alla triade, cui è stato affidato il nostro Ospedale, la cui immagine già compromessa, ha contribuito con un certo impegno a distruggere, offrendo in alcuni tristissimi casi, un saggio ridicolo e addirittura grottesco di ciò che, comunemente, viene definita “gestione”. Suggeriamo quindi, sommessamente al DG Gubitosa, di spiazzare tutti e stupire questa volta, finalmente in positivo, la platea, dimettendosi assieme alle due vestali. Ci chiediamo come abbia potuto, anche soltanto immaginare, di aver meritato una conferma, a meno che non sia abituato a bluffare innanzitutto con se stesso. Per interrogarsi sul lavoro svolto, per azzardare un giudizio sul proprio comportamento e sulla propria imparzialità e capacità gestionale e quindi fare autocritica, vergognandosi profondamente, sarebbe stato sufficiente, per chiunque avesse un minimo di senso pratico ed onestà intellettuale, dare un’occhiata al numero di infermieri che, approfittando dell’avviso di mobilità bandito dall’Asl, avevano presentato la domanda per andarsene dall’Aorn…pare siano più della metà dell’intero organico… La pessima organizzazione, di cui la direzione generale e suoi attaches, ha offerto prova provata quando si è trattato di mostrare un certo equilibrio, tra le richieste sacrosante, di coloro che lavorano da trent’anni nell’Ospedale e le aspettative dei nuovi arrivati, non ha prodotto che malumore e scoramento…La legittimità delle richieste del personale dell’Aorn, è passato come al solito, in seconda linea davanti al bagaglio di privilegi che accompagnava le new entry, dalla raccomandazione a monte, agli interessi trasversali con paternità sindacale a valle. Ancora una volta nel silenzio assenso della direzione generale (in attesa di conferma politica), i sindacati (carucci) in nome dei diritti di qualcuno hanno pensato ai propri e a quelli di qualcun altro. Ebbene, con quale coraggio osate sperare in una riconferma?…Non vi basta? E se non bastasse per umiliare il vostro orgoglio, il desiderio di molti dipendenti di allontanarsi dal luogo che per anni ed anni è stato una seconda casa e talvolta un’alternativa essenziale, ci sarebbero molte altre cose, altrettanto incresciose e sinonimo di un disagio che va al di là della solita munnezza, lasciata ovunque e dell’indolenza e distrazione che si respirano ovunque e sembrano quasi, riverniciare le pareti, di quello che è stato il nostro Ospedale…Visto che qualche imbecille con grossi problemi di identità, la settimana scorsa, ha commentato che ci sforziamo di trovare un argomento, è appena il caso di raccontarvi una storia recente, che abbiamo vissuto in prima persona, in uno dei nostri tour ospedalieri dei quali, i vostri scherani sembrano non avvedersi… Neanche gli scherani avete saputo addestrare…solo chiacchiere e boria siete!…Qualche giorno fa, di mattina, davanti all’ingresso del reparto di Nefrologia vi era un gruppo di circa dieci persone in attesa…noi siamo transitati, con mascherina ed atteggiamento indifferente, come al solito, mescolandoci ai pazienti in attesa…qualche metro più avanti, vi era la solita calca tra il Satte e la Terapia del Dolore…Un insieme di affanni, di diversità dolenti, di timori, paura e talvolta rassegnazione…un piccolo universo sensibile, da guardare con attenzione. di cui tener conto…attraversato dal via vai continuo delle barelle, dall’indifferenza cigolante dei carrelli dei panni sporchi e delle colazioni da servire…Eravamo sul punto di andarcene quando abbiamo notato una giovane signora sulla quarantina, seduta su una sedia davanti alla Nefrologia, con gli occhi rossi ed il viso angosciato che ascoltava quasi impietrita, un uomo in borghese che in piedi, al fianco di una dottoressa, le stava dicendo: “La salma la portiamo noi giù adesso, poi fuori dall’obitorio le diciamo cosa deve fare”…Tutto quello che si racconta sul garbo, l’assistenza psicologica, la solidarietà…ovviamente appartiene a quelle telenovele a puntate che incassano proprio perché toccano le corde del cuore…nella vita reale si traducono in quattro parole fredde come il rigor mortis, che non è esclusiva del defunto…Il primo impulso è quello di prendere il lembo del camice della dottoressa, avvolgerselo attorno al polso e farle il cosiddetto “strascino” per tutto l’Ospedale e lasciare l’uomo in borghese, spalmato sulla parete come un murales, dove uno spintone assestato con maestria, avrebbe potuto sistemarlo…ma non si può…alla fine avrebbero ragione loro e sarebbero dei veri maestri a vestirsi da vittime… Ma non vi vergognate?, noooo?, neanche il minimo sindacale?…ovviamente, la salma dopo un pò, è passata tra i pazienti in attesa, ha preso l’ascensore per il trasporto delle colazioni, per raggiungere i sotterranei e quindi l’obitorio…In questo nostro Ospedale non esiste più nulla, che somigli alla carità umana e cristiana, al diritto alla privacy ed assieme alle cose scomparse o forse mai esistite, è scomparso anche il percorso sporco/pulito…Ah…ma se è per questo non esiste neppure la Direzione Sanitaria…non è vero? E qualcuno forse si starà scioccamente chiedendo, per quale motivo i tre si dovrebbero dimettere?, ma per un residuo di dignità e perché altrimenti?, o forse se lo chiedono perché tre sarebbero davvero pochi…si dovrebbe trattare di dimissioni di massa! Hasta el Domingo!