IL PRESIDENTE DEL PARTITO: STOP A PARTITINI PERSONALI, SERVE BIPOLARISMO IMPERFETTO
ROMA – «Il naufragio del progetto di Azione e Italia Viva di dare vita al Terzo polo è solo una buona notizia per l’Italia. Il nostro Paese, infatti, non ha bisogno dell’ennesimo partitino che punta a fare da ago della bilancia delle complesse dinamiche parlamentari ed elettorali per spostare il potere, a destra o a sinistra, in base ai propri interessi e alle proprie ambizioni».
Così Alexandro Maria Tirelli, presidente del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica».
«Con la creazione del fantomatico Terzo polo si sarebbe dato vita, infatti, solo a un centro moderato artificiale, nato in vitro e senza una reale visione politica e strategica. Per di più guidato da personaggi che hanno già calcato la scena politica con risultati tutt’altro che entusiasmanti. Solo pochi giorni fa Mara Carfagna proponeva il nuovo progetto come forza liberale e moderata. Niente di più falso. Sarebbe stata solo un’accozzaglia senza idee tenuta assieme dall’ambizione personale e dalla gestione del potere dei suoi dirigenti. Come può, infatti, avere una matrice autenticamente liberale un partito che al suo interno vede un leader come Carlo Calenda, ex ministro Pd, che ha rivendicato con orgoglio di aver sempre appoggiato i Dem, e la stessa Carfagna che da sempre ha fatto parte dell’ala destra di Forza Italia, quasi più vicina al leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini che al suo presidente, Silvio Berlusconi? Il Terzo polo, insomma, era una mera operazione di potere. L’Italia ha bisogno di ben altro. Per rendere finalmente il Paese governabile bisogna andare decisi verso un bipolarismo imperfetto. Senza partitini dallo «zero virgola» che hanno come unico obiettivo il ricatto alla destra e alla sinistra. Micro centri di potere privi di una vera visione della società, dell’uomo e della politica».
«Riuniamo sotto un’unica bandiera la vera area liberale, democratica e sociale del Paese, che non ammicca a sinistra ma si propone come ala riformista di un polo repubblicano e liberale», conclude Tirelli.