SAN LEUCIO – «Le istituzioni devono investire in prevenzione e non in malattia. Non in ospedali ma in poliambulatori. Nello stesso tempo, noi dobbiamo chiedere e pretendere questo, perché è un nostro diritto mantenere la buona salute». Parole forti e incisive quelle del presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) Francesco Schittulli, intervenuto con la lettura magistrale al convegno “Stili di vita in oncologia. Capitolo II – Cancro colon-retto” al Belvedere di San Leucio.
L’apertura dei lavori è stata affidata alla presidente del convegno Annamaria Colao: «È molto importante parlare di stile di vita, che poi rientra nella prevenzione primaria. C’è ancora un po’ di confusione quando se ne parla. Si pensa sempre solo all’alimentazione. In realtà, è un complesso insieme di regole salutari di cui l’alimentazione è certamente il primo gradino. Non dobbiamo dimenticare l’esercizio fisico. Ci si può ammalare anche solo stando seduti. Quindi è importante tener conto che il nostro corpo ha bisogno di muoversi, dobbiamo rispettare il ritmo sonno-veglia. Ci dobbiamo svegliare la mattina presto e andare a dormire il più presto possibile. Rispettare il ritmo dei cibi e poi essere felici, questo fa parte anche dello stile di vita sano».
Direttore scientifico del convegno Daniele Grumiro. L’evento formativo è stato promosso dal Centro Morrone di Caserta in collaborazione con la Cattedra Unesco. L’iniziativa si è avvalsa dei patrocini di Regione Campania, Comune di Caserta, Ordine dei Medici di Caserta, Asl Caserta, Università della Campania Luigi Vanvitelli, Società Italiana di Endocrinologia, Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione.
Il direttore scientifico Daniele Grumiro ha spiegato: «Nel 2020 sono state stimate circa 43.700 nuove diagnosi, con un’incidenza lievemente superiore per gli uomini rispetto alle donne e una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi del 65% negli uomini e 66% nelle donne, come riportato dall’Aiom in “I numeri del cancro in Italia”. I tumori del colon-retto hanno un’elevata correlazione con gli stili di vita e la familiarità. I fattori di rischio sono rappresentati da eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcool. I fattori protettivi, invece, sono rappresentati dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio». Quindi, ha concluso: «In un’ottica globale molta attenzione deve essere rivolta alla prevenzione primaria, tanto discussa, ma ancora poco presente nella vita quotidiana».
Diversi gli interventi di esperti e professionisti della materia nel corso della lunga mattinata scientifica. Ciascuno ha portato il suo contributo nella consapevolezza dell’importanza della prevenzione sia primaria che secondaria. «È importante continuare a suggerire a chi già ha una malattia oncologica – ha concluso la presidente Colao – di mantenere uno stile di vita sano, perché questo può prevenire le recidive della malattia e permette di rispondere meglio anche alle terapie».