AGRIRISK, LA SFIDA PER LA GESTIONE DEI RISCHI IN AGRICOLTURA IN CAMPANIA

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agririsk 1 300x225 AGRIRISK, LA SFIDA PER LA GESTIONE DEI RISCHI IN AGRICOLTURA IN CAMPANIANAPOLI – Gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura sono strategici per l’agricoltura del nostro Paese e per l’Unione Europa. Una sfida da vincere per la Campania e per il Sud in previsione dell’evoluzione degli scenari internazionali determinati dai cambiamenti climatici e dalla necessità di assicurare redditi il più possibile stabili.

Lo ha dichiarato Nicola Caputo durante il suo intervento presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, gremita di Stakeholder e operatori del settore giunti da tutta la regione per il simposio, “La strategia italiana per la gestione dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi” nel corso del quale è stato presentato il progetto Agririsk.

“Lo scenario di riferimento per l’agricoltore italiano e campano – spiega l’Assessore regionale Nicola Caputo – è profondamente mutato; il nuovo paradigma che sottende l’intervento pubblico a favore del settore agricolo sta conducendo ad una progressiva riduzione dei livelli di protezione accordati all’imprenditore agricolo ed a cambiamenti sostanziali nella natura, nelle finalità e nelle modalità di accesso al sostegno diretto”.

“È necessario – spiega l’Assessore regionale Nicola Caputo – avere a disposizione, nell’ambito delle risorse stanziate a livello nazionale, risorse nella disponibilità delle Regioni per dare luogo ad un’azione forte ed efficace misurata alle esigenze assicurative e mutualistiche specifiche dei singoli territori implementando, in autonomia, progetti sperimentali per polizze, Fondi mutualistici e IST (Income Stabilization Tool) settoriali e non”.

Le risorse finanziarie destinate alle finalità connesse alla gestione del rischio in agricoltura risultano finanziate per oltre il 50% da sei Regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) mentre le risorse impegnate risultano molto inferiori determinando forti impatti sui territori in termini di incidenza di buone pratiche. In Campania, per esempio, solo il 3% delle imprese accede a strumenti di gestione del rischio.

“Porterò la tematica della gestione del rischio anche all’attenzione delle istituzioni europee – continua l’Assessore regionale Nicola Caputo inducendo la  Commissione Europea ad utilizzare i tools per la gestione del rischio in maniera organica in tutti i contesti territoriali europei con policy di indirizzo chiare e ben definite, a partire proprio dalla prima fase attuativa della nuova PAC”

“E’ stata una importantissima giornata di approfondimento e di confronto – conclude l’Assessore Nicola Caputo – che ha avuto l’obiettivo di lanciare il “sassolino nello stagno” rendendo tutti maggiormente consapevoli della gravità della situazione ma anche della necessità di intervenire in discontinuità rispetto al passato. Con il progetto Agririsk, abbiamo inteso favorire una discussione aperta sulle prospettive e le esigenze per l’intervento pubblico nella gestione del rischio, con interventi mirati del mondo istituzionale e dei principali portatori d’interesse del settore, delineando, un cambio di passo che speriamo, anche le altre Regioni possano seguire.”.

Oltre all’Assessore regionale Nicola Caputo sono intervenuti al convegno: Mauro Serra Bellini Masaf, Fabian Capitanio Università degli Studi di Napoli Federico II, Francesco Girotti Generali, Marco Cuffia Reale Mutua, Giovanni Razeto Agri-cat Srl, Carmine Cocca Aon, Gennarino Masiello Coldiretti, Fabrizio Marzano Confagricoltura, Domenico Serlenga CIA, Aniello Del Vecchio Copagri, Francesco Iovino Consigliere regionale della Campania,  Pasquale Crispino consigliere nazionale ordine degli agronomi, Giuseppe Cefalo, presidente di Unaapi, Maria Passari DG Agricoltura Regione Campania