SESSA AURUNCA: PRIMARIE PD, OLIVIERO LA “PESTA”…

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DOPO LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO, IL GALLO SESSANO RISCHIA RITORSIONI POLITICHE!

    –   di Salvatore Zinno   –                                             

Quella che si vive a Sessa Aurunca, tra le fila del Partito Democratico, ai molti potrà far tornare alla mente alcune rivalità storico/mitologiche del tipo: i Guelfi contro i Ghibellini, o i Capuleti in guerra con i Montecchi, o andando più dietro ancora il conflitto tra gli Orazi ed i Curiazi… certo è che ci sono tutte le caratteristiche della riproposizione in salsa sessana del romanzo “Fratelli coltelli”.

Fratelli appunto quelli del PD a Sessa Aurunca, ma separati da insanabili divisioni che li portano a condurre due vite parallele senza incontrarsi mai (o quasi), come nel caso delle recenti votazioni per le elezioni primarie finalizzate alla scelta del nuovo segretario nazionale del partito.

I gruppi in contrasto, o sarebbe meglio dire in guerra, sono quelli capeggiati dal “pachidermico” Gennaro Oliviero (pachidermico, come già detto in passato, per il peso elettorale che possiede in provincia di Caserta) Presidente del Consiglio Regionale della Campania, contro “l’esile” Massimo Schiavone (sempre dal punto di vista politico/elettorale) consigliere comunale di opposizione al comune di Sessa Aurunca.

Entrambi sono iscritti al PD, ed entrambi hanno contribuito a far tesserare centinaia di loro fedelissimi nei circoli sessani; tanto da arrivare a poco più di mille iscritti contro gli appena milleduecento voti raccolti alle ultime elezioni.

Abbiamo usato non a caso il termine “circoli” al plurale, perché a Sessa, proprio in funzione della guerra “fratricida” – ed anche abbastanza ridicola – si sono costituiti due circoli del PD, uno facente capo ad Oliviero ed un altro a Schiavone…probabilmente caso unico in Italia.

Foto seggi SESSA AURUNCA: PRIMARIE PD, OLIVIERO LA “PESTA”...Di conseguenza, con due “famiglie” di iscritti, due circoli autogestiti, e due capoccia che non si vogliono piegare nessuno alle evidenze dell’altro, si sono costituiti due seggi per le votazioni primarie di ieri 26 febbraio. Altro caso unico in Italia!

Uno in un immobile di proprietà della famiglia Schiavone e l’altro in quella che viene definita la “sezione del PD” a Sessa, ma altro non è che il Pantheon privato delle memorie socialiste di Oliviero (vedi foto), dove il Presidente fa ricevimento il sabato mattina.

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La casa socialista di Oliviero a Sessa (foto dal web)

Settimane e settimane di polemiche che hanno portato la sonnacchiosa ed indolente Sessa Aurunca alla ribalta delle cronache politiche nazionali, unitamente a tutta la provincia di Caserta in relazione al tesseramento sospettato di essere “gonfiato” a tal punto che la commissione nazionale prima e quella regionale/provinciale poi, hanno cancellato qualche migliaio di tessere giudicate sospette e congelato l’espletamento dei congressi locali e provinciali (Leggi quì).

“Crimini” messi in atto principalmente da settori contigui al Presidente Oliviero, sia ben inteso, con evidenti anomalie che hanno indotto le commissioni di garanzia a sospendere e cancellare; ricorderete le decine di nominativi di tesserati i quali come indirizzo di posta elettronica o numero di cellulare avevano tutti quello della stessa persona, in molti casi di attivisti di partiti di centro-destra, oppure l’appello al PD firmato da alcuni sindaci della provincia di Caserta tra i quali anche simpatizzanti del centro-destra come il sindaco di Villa Literno, o le decine e decine di tessere pagate tutte contemporaneamente allo scattare della mezzanotte nella tabaccheria posta sotto la finestra del circolo PD di Oliviero… che poi sarebbe di proprietà del sig. Di Tano, ex assessore eletto nelle liste del PSI ed attuale cognato della consigliera di maggioranza Carpino, una famiglia di provata appartenenza olivieriana e legata a doppio filo con il sindaco Di Iorio.

Potremmo continuare a citare esempi per altre cento o duecento righe, ma la situazione sembra già abbastanza ridicola così.

Bene, in questo quadro – miserevole e desolante – in stile prima repubblica, si sono svolte le primarie del PD a Sessa; come detto in un precedente articolo, una situazione che avrebbe fatto passare per “pivelli”, quei lupi famelici (politicamente parlando) del calibro di Dante Cappello, Santonastaso, Di Muro e via andare…veri e propri ras della vecchia DC casertana. Gente che della clientela politica e della battaglia delle tessere ne faceva delle scienze esatte, molto più della matematica.

Primarie quindi che hanno visto i due “eserciti” sessani contrapposti e divisi su tutto, dalla leadership locale fino alla separazione fisica dei seggi elettorali, “…noi votiamo nel nostro e voi votate nel vostro”, ma accomunati INCREDIBILMENTE nell’appoggio comune a Stefano Bonaccini. Tanto è vero che a Sessa, su 958 “simpatizzanti” (anche se sarebbe più corretto definirli proscritti) che si sono recati ai due seggi, il “Bona” ha raccolto 918 consensi e solo 40 hanno optato per la Schlein; offrendo in pegno al candidato romagnolo ben il 96% dei consensi. La percentuale in assoluto più alta della provincia di Caserta e forse d’Italia, che Bonaccini non ha raccolto neanche nella sua città natale Campogalliano; percentuale che farebbe impallidire il vecchio Politburo Bulgaro. Ad essere “infami”, verrebbe quasi da pensare che a Sessa, i voti veramente validi siano solamente quelli dei 40 che hanno votato la Schlein, perché sicuramente non “indotti”…e conviene che ci fermiamo qui, perché noi non siamo infami (poco)!

Tutti e due gli schieramenti, ed i loro capoccia, contavano di vincere facile e sedersi alla tavola del nuovo segretario Bonaccini, accreditato da tutti come vincitore…ed invece, il diavolo è fetente, ha vinto colei che veniva considerata una outsider, rimescolando tutte le carte nel mazzo, la donna che ha caratterizzato la propria campagna elettorale per la guida del partito al grido di: “basta con i signori delle tessere, basta con le poltrone facili”.

Questo epilogo imprevisto rischia di diventare il passaporto per la cacciata dal Partito Democratico. A dircela tutta, il Presidente Oliviero è già da qualche mese che viene lentamente spinto verso l’uscita. Ricorderete lo sgarbo istituzionale operato nei confronti del Segretario Letta, quando in visita a Caserta durante la campagna elettorale per le politiche, fu snobbato proprio da Oliviero; ed i continui battibecchi con l’On. Francesco Boccia in veste di commissario regionale del partito, e di fondo l’aver votato “altri” alle recenti politiche.

Tutti episodi che i poco tignosi rappresentanti istituzionali del PD si sono legati al dito, e a stretto giro faranno pagare al nostro Gennarino ò President’; il quale, è cosa certa, ha già da tempo inviato i propri Ascari a trattare con il gruppo Calenda/Renzi, facendo venire la tremarella all’assessore regionale Nicola Caputo, il quale si sente insidiato nella sua posizione di comando in quella compagine politica.

Vedremo come finirà, verosimilmente senza dover aspettare troppo; ma le recenti primarie del PD per i democrat sessani, hanno certificato il fatto che Oliviero, stavolta l’ha pestata in pieno una bella “montagna di letame”, con il fortissimo dubbio che questa volta non sia di buon auspicio…

In conclusione, ripensandoci, senza scomodare troppo i grandi classici della storia o della mitologia, a bocce ferme, quello in corso a Sessa tra i piddini sembra più un conflitto da commedia di Totò tra i fratelli Capone e Mezzacapa!