SANTA MARIA CAPUA VETERE – «Sulla tutela della salute non ci sono divisioni tra maggioranza e minoranza, ma questo non vuol dire dimenticare la verità storica né assolvere i responsabili politici del ridimensionamento dell’ospedale Melorio». Questo il commento a caldo di Raffaele Aveta, capogruppo di “Alleanza per la città – M5S – Verdi”, dopo il consiglio comunale straordinario di Santa Maria Capua Vetere, alla presenza di numerosi sindaci del circondario.
«La verità storica – continua Aveta – è che, quando abbiamo più e più volte sollevato il problema della chiusura del pronto soccorso, del trasferimento di attrezzature e personale in altri nosocomi, dello smantellamento degli ambulatori specialistici o della fatiscenza della sede sammaritana dell’Asl, siamo stati trattati come populisti o allarmisti o, peggio ancora, visionari. Siamo stati soli a manifestare decine di volte, anche sotto la direzione dell’Asl a Caserta, guardati con indifferenza. Oggi abbiamo la prova che ci sono precise e ben individuabili responsabilità politiche del ridimensionamento del presidio ospedaliero sammaritano».
«Non siamo stati noi – conclude il leader dell’opposizione – ad aver avallato la trasformazione dell’ospedale Melorio in centro Covid durante la pandemia, quando altre strutture (come ad esempio Teano) erano disponibili. Fu un errore non chiedere all’Asl di trovare altre soluzioni, lo denunciammo, non fummo ascoltati. Ora siamo di fronte a un possibile drammatico epilogo, con un piano aziendale che nega il diritto alla salute a un’ampia fetta di popolazione di Terra di Lavoro. Non ci sono divisioni adesso, certo, né potrebbero esserci. Ma non ci sono neanche auto-assoluzioni da parte di chi, all’epoca, aveva la possibilità di non prestare il fianco a una scelta deletaria».