PIANO URBANISTICO COMUNALE A CASTEL VOLTURNO, DIANA: “TUTTO FERMO, VOLONTA’ O INCOMPETENZA?”

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%name PIANO URBANISTICO COMUNALE A CASTEL VOLTURNO, DIANA: TUTTO FERMO, VOLONTA O INCOMPETENZA?CASTEL VOLTURNO – “Mi chiedo come sia possibile che ancora oggi, al 2023, siamo in attesa perenne di Piano Urbanistico Comunale. Un ritardo che, inevitabilmente, si ripercuote sullo sviluppo del territorio. Il sindaco tace”. A parlare è il presidente del comitato Città DomiziaCesare Diana, che, in una nota stampa, ha posto i riflettori sull’ultradecennale problematica del PUC nella città di Castel Volturno.

“Numerosi proprietari terrieri stanno alienando, a bassissimo prezzo, immobili il cui valore di mercato potrebbe lievitare in modo spaventoso qualora dovesse essere approvato il piano – afferma Diana -. Esistono zone di completamento territoriale in una fase di stasi, con cittadini esasperati e pronti a pagare anche gli oneri concessori al comune per procedere all’edificazione agognata da anni. E’ incompetenza o, peggio, volontà non approvare il PUC? Tutto lascia pensare che sia un po’ dell’uno e un po’ dell’altro.  Fatto sta che la nostra città vive in uno stato di limbo perenne amministrativo ed istituzionale, sospeso tra strade distrutte, ponti chiusi al traffico ed aree fantasma. I decenni passano, le amministrazioni pure, ma la matrice che regola le stesse, anche di colore politico diverso, appare sempre la stessa”.

Altro tema scabroso, che ripercorre la storia già vista per il Piano Urbanistico Comunale, è il porto di Pinetamare: “ Ovunque esista un porto, vi è ricchezza. Solo a Castel Volturno, da circa 20 anni, non si riesce a realizzarlo. Perché? La risposta questo interrogativo, come al precedente inerente il PUC, è sempre la stessa: volontà di pochi che, arroccati su un potere esclusivo, tendono, in tutti i modi, a conservarlo, anche se ciò dovesse pregiudicare l’esistenza della nostra città – afferma il castellano -. La soluzione a queste problematiche esiste, grazie all’impegno ed alla volontà di persone, preparate e motivate, che da decenni subiscono questa condizione. Ognuno di loro sta lavorando da anni ad una riscossa sociale ed economica, per dare la possibilità alle prossime generazioni di poter decidere se vivere a Castel Volturno o andare via”.