NAPOLI – Come possiamo risolvere il problema della povertà e incrementare la ricchezza pubblica? Una domanda annosa intorno a cui si sviluppa “Una modesta proposta”, il saggio politico fortemente provocatorio, scritto nel 1729 da Jonathan Swift.
La lettura, in scena al Teatro Serra di Napoli (a Fuorigrotta, in Via Diocleziano 316) sabato 21 alle 21:00 e domenica 22 gennaio alle 18:00, a cura di Paola Maria Cacace per la regia di Veronica D’Elia, reinterpreta, adattandolo all’Italia di oggi, il pamphlet satirico con il quale l’autore de “I viaggi di Gulliver” articola, con l’intento di denunciare i mali del suo tempo e le condizioni miserevole in cui vivevano soprattutto donne e bambini, una proposta estrema per ristabilire il benessere dell’intera collettività. Info e prenotazioni: teatroserra@gmail.com; 347.8051793
«Pur essendo stata scritta nel XVIII secolo, quest’opera, appare ancora estremamente contemporanea – dicono le due artiste – Quello che più di tutto ci ha interessate, è stata la riflessione sui discorsi politici di ogni tempo: pur essendo spesso assolutamente disumani, quando sono molto razionali, appaiono estremamente giusti, corretti, adatti a risolvere situazioni complicate, sviluppando ragionamenti semplici, lineari, rassicuranti. E noi con quale ruolo ci poniamo di fronte alle proposte più assurde e crudeli?». Numeri alla mano, le riflessioni che guidano il ragionamento, corroborato da statistiche inattaccabili, sono logiche e non fanno una proverbiale grinza. Come è possibile, allora, che un ragionamento logico conti più della complessità della persona? Leggere “Una modesta proposta” ci farà scoprire le possibilità celate dietro i suoni e le pause di un personaggio che attraverso un’idea asettica e astratta – ma concretamente realizzabile – ci interpella come individui e cittadini.