di Alessandro Scorciarini Coppola
Il mio progetto avrebbe incenerito all’origine la brucellosi che sarebbe sparita dalla scena perché avrebbe stravolto in premessa la pessima organizzazione del comparto bufalino, causa del problema stesso.
Sarei tentato di non dire più nulla di quanto, peraltro, ho abbondantemente detto in passato. Sarei tentato di dire: sono capaci di andare a trovarlo negli archivi, bene altrimenti voglio lasciarli nella curiosità. Dire senza aver detto!
Dispiace davvero che il “tanto” che feci in Alleanza Nazionale e con il compianto Onorevole Nicolò Cuscunà ma non solo, sia oggi molto così male utilizzato dagli eredi di Fratelli d’Italia
Devo ammettere che la questione della brucellosi bufalina, è talmente complessa per via delle molteplici implicazioni, antropologiche, sanitarie, gestionali ecc. che si intersecano e che io e solo pochissimi altri conoscono bene, tanto da muoversi partendo da qualsiasi punto e che fanno risultare impossibile per un profano, copiare.
Questa la sintesi: Ripeto da 30 anni e continuerò a farlo visto che i fatti mi danno ragione che è possibile far sparire la brucellosi solo attraverso il mio progetto. Non c’è un altro modo. Un progetto che semplicemente prevede la messa in normalità del comparto bufalino che, invece, opera in regime di anormalità zootecnica, una perversione zootecnica la chiamo io, dove si pretende di produrre solo il latte e non anche la carne. Questa è da destinarsi non solo al consumo fresco ma anche e soprattutto alla trasformazione industriale e salumiera, che sono gli aspetti dei quali sono il solo depositario delle conoscenze e anche delle “stupidaggini” ad essere gentile, operate dai dirigenti di settore e dagli allevatori del tempo che fu. È certamente molto difficile far decollare il mercato della carne bufalina ma io, c’ero riuscito. Oltre la carne c’è, poi, la pelle che essendo molto pregiata per via delle sue specifiche caratteristiche istologiche e che può diventare materia prima. Anche qui avevo creato un percorso redditizio, rovinato o non compreso, dai soliti noti. All’inizio degli anni 2000 ho appeso la laurea al chiodo per dedicarmi ad altro, lasciando come ultimo il messaggio che avrebbero pagato amaramente gli errori e che la brucellosi sarebbe diventata un problema irrisolvibile.
In tutto questo, ritualmente ci si mettono pure i politici a creare confusione su confusione e aggiungere guai a guai credendo, ognuno di loro, di tornata in tornata elettorale, di generazione in generazione, di cavalcare un problema per risultare graditi ai più pensando di aver capito tutto dopo aver semplificato aspetti molto complessi e di difficilissimo incastro fra loro, avendo ascoltato e dato credito proprio a coloro che hanno creato e alimentato il problema stesso.
Concludo: solo riprendendo daccapo il mio progetto, cui non devo apportare alcuna modifica, si potrà debellare la brucellosi. L’ho già detto al tempo in cui mi facevano tenere i convegni, ma ripeto che il giorno che risolveranno la brucellosi bufalina in altro modo, tirerò pubblicamente la mia laurea fuori dalla cornice dove si trova custodita e la strapperò saltandoci poi sopra a piè pari.
I politici, fatta eccezione del solo Nicolò Cuscunà, del quale fra pochi giorni ricorre l’anniversario della scomparsa, che aveva perfettamente compreso ogni aspetto, credono di risolvere il problema con un banale vaccino che non impedisce il contagio e con il reperimento dei fondi per qualche ristoro, per tirare a campare ancora un pò e coi quali si fanno belli. Con i soldi sperperati e che si continua a sperperare, chissà quante volte si sarebbe potuto realizzare il mio progetto. Tra l’altro, che si fosse iniziato col parlare di ingrasso di un vitello nei vari modi possibili o di finissaggio di una anziana, di brucellosi, di trasformazione industriale o salumiera, di pelle, tipo di pelle e loro diversi utilizzi ecc. ecc. Nicolò era in grado di entrare in qualsiasi punto del ragionamento e proseguirlo
Neppure agli inizi del 2000, quando da un paio d’anni ero stato nominato fra i 20 componenti centrali della Consulta Nazionale Agricola di Alleanza Nazionale, presieduta dall’onorevole Stefano Losurdo di Pavia, che si riuniva a Roma accanto alla Camera dei Deputati dove, posso dire, risultavo essere l’esponente più produttivo e visibile, fui mai coinvolto da Gianni Alemanno nel frattempo divenuto Ministro della Agricoltura dello stesso Partito, forse perché non sgomito, non busso alle porte, non vado, non mi reco ma ricevo a casa ritenendo che siano i politici ad aver bisogno di quelli come me e migliori di me e non il contrario.
20 anni fa, anni buttati mentre il Mondo ha corso
Staremo ora a vedere cosa sapranno fare i politici di oggi
E non mi offendo se mi si dà del presuntuoso perché in parte è vero ma non in questo caso, perché si tratta di consapevolezza
Sono consapevole del fatto quindi della ulteriore difficoltà che incontra il mio progetto in quanto va a distruggere l’economia e la politica dei sussidi e della emergenza
La brucellosi bufalina non si risolve con i sussidi e con un vaccino che non impedisce il contagio ma facendo impresa
La vaccinazione contro la brucellosi non debella la malattia ma contribuisce solo in parte a limitarne la diffusione per cui solo la eradicazione attraverso gli abbattimenti garantisce il risultato.
Le proteste degli allevatori per via del fatto che non si riscontrano post mortem, le brucelle negli animali abbattuti per brucellosi sono infondate, perché le brucelle si trovano nei genitali e nelle mammelle che vengono distrutti e non nei muscoli. Cercano cioè una cosa dove quella cosa non ci può essere e non trovandola pensano che quell’animale sia stato abbattuto inutilmente quando non è così.
Voglio chiarire che Alemanno avrebbe fatto bene a stare più attento, ad informarsi sui componenti la Consulta Nazionale Agricola del Partito ecc. ma la colpa principale è di chi su questo territorio non lo seppe o, forse, volle indirizzare e consigliare. Gli allevatori che oggi protestano coi trattori e bloccano le strade dicono che i loro animali non dovevano essere abbattuti e che le indagini sierologiche erano errate ed hanno cercato le brucelle dove non potevano stare cioè nei muscoli. Le indagini sierologiche non sbagliano.
Esiste un dogma zootecnico che ha coniato Madre Natura o Dio: L’allevamento dei bòvidi (bovini, bufale, bisonti, gnu) è possibile per la sola produzione della carne come avviene per i bisonti, i nostri Chianini, i nostri Marchigiani, i nostri Piemontesi, gli Angus scozzesi, gli Charollaise francesi, gli gnu ecc. quando il poco latte prodotto viene tutto destinato alla alimentazione dei vitelli per cui sempre di duplice attitudine, comunque, si tratterà. Non è, invece, possibile l’allevamento delle bufale per la sola produzione del latte perché si butteranno via quasi tutti i vitelli maschi compresi quelli che adulti sarebbero potuti diventare razzatori per cui non si può curare il miglioramento genetico, ci sarà scarsa remunerazione per quelli da dismettere, saranno ritardate le dismissioni e si mungeranno, poi, animali anziani come si fa con la bufala, nel passato pure le bestie vecchie e decrepite, perché l’animale è, appunto, a duplice attitudine e rifiutare, ostinarsi, a non produrre la carne così come si fa si incorre in una serie di problemi di quasi impossibile soluzione. Il quasi sta, infatti, come avviene, nell’abbattere per brucellosi senza o con poco ritorno che non saranno i ristori a sanare. Non esiste, quindi, l’animale a monoattitudine. La bufala è, addirittura, un animale a triplice attitudine in quanto la pelle è materia prima e non scarto di macellazione. È l’intera organizzazione del comparto bufalino che va, quindi, rivista di sana pianta altrimenti che si tengano le cose come sono. Non si può produrre del buon latte se non si produce anche la carne pena quello che ho detto. Soltanto l’onestà intellettuale è a monte di queste affermazioni.
Non dovrei essere io a dirlo, lo dovrebbero fare altri più qualificati di me, ma… il comparto bufalino è libero di perseguire le sue errate scelte, l’errata impostazione di sempre purché, poi, non si vada periodicamente a piagnucolare dagli ignari politici di turno e davanti alle TV o si ostacoli coi trattori la circolazione in città”.
*Dottore in Scienze della Produzione Animale
Nota a margine e generosi suggerimenti: Adesso che avete letto, incamerato e soprattutto vi state convincendo di avere capito tutto e quindi vi accingete a copiare ed a procedere, secondo quello che credete di avere capito…vi prego ardentemente di fermarvi, perché questo ulteriore atto di presunzione, potrebbe farvi commettere altri danni, anzi ve li farà commettere di certo e sprecherete un’altra sporta di denaro inutilmente…Senza la consulenza di Alessandro Scorciarini Coppola, vera e propria eccellenza nel campo della Produzione Animale, non andrete da nessuna parte e non è detto che egli interpellato, ve la conceda, dopo avere avuto tutto il tempo possibile, per constatare amaramente, quanta volontaria ignoranza si sia stesa tra voi esperti e Sua Signoria la Bufala. Fermatevi dunque e immergendo la fronte nei lavacri dell’Umiltà, cercate di assorbire in pieno il concetto fondamentale che consiste nel fatto che Alessandro Scorciarini Coppola, non vi ha fornito alcuna formula…volutamente…Hasta la vista (Francesca Nardi)