Il Presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero, interviene dopo la notizia della sfiducia del sindaco di Orta di Atella, Vincenzo Gaudino.
“Aver privato la città di una persona perbene, un avvocato ed un professionista accorto oltre che un amministratore responsabile, significa aver negato, con ingratitudine, alla comunità la possibilità di crescere, evolversi ed emanciparsi rispetto ad un passato a cui tutti dicevano di aver rinunciato e da cui volersi e doversi distaccare, salvo poi a staccare solo la spina di un orologio che a Orta sembra abbia fretta di ritornare al passato. Avete sbagliato tutto! La gente sa ed ha capito la struttura di una lunga liturgia che aveva già fatto più volte suonare la campanella dell’ultimo giro. Un percorso accidentato fin dal primo giorno, volutamente così per far crescere i fuochi e la misura della graticola. Qui di politico non c’è nulla, dopo solo un anno non si possono enucleare ritardi amministrativi o difficoltà che non costituiscano maldestri tentativi di guardare al mondo dal proprio uscio o peggio ancora dal recinto dei propri interessi egoistici e poco evoluti. Peccato per gli sforzi compiuti, per aver tentato di tenere in piedi fin dal primo giorno una macchina amministrativa che si voleva a tutti i costi spenta. Neanche la luna di miele di una vittoria conquistata sulle ali di un entusiasmo e di una voglia di riscattare la propria comunità, dopo anni di umilianti commissariamenti, è bastata. Un percorso amministrativo avviato e supportato che non ha visto la luce del Natale e questo torto oggi si abbatte sulle famiglie, sui figli e sulle opportunità del futuro di tutti gli ortesi e degli stessi sottoscrittori. Vincenzo Gaudino è un valente ed apprezzato professionista tornerà a far di più e meglio la sua attività legale, certo per il futuro di Orta non possiamo ora avere le stesse previsioni di serenità e di ripresa delle attività come se nulla fosse stato o mai accaduto. In questo momento sento il dovere di ringraziare il Sindaco, gli assessori e i consiglieri che, malgrado tutto, ci hanno creduto fino alla fine ed un abbraccio incondizionato va alla comunità dei cittadini ortesi chiamati a ripiegare ancora una volta le proprie aspettative di governo, per decisioni astruse è fortemente illogiche. Tornerà la primavera e le elezioni sarà quello il momento in cui ciascuno sarà chiamato a guardare i candidati dall’alto delle proprie storie e della voglia di sacrificarsi per la comunità piuttosto che alimentare dinamiche fredde ciniche e poche umane. La politica resta una grande avventura umana e chi si esclude da queste considerazioni è oltremodo ingrato con la propria gente e la propria comunità”