(f.n.) – Alla luce dei movimenti, più o meno ufficiali, apparentemente positivi, che si registrano nell’ambito della sanità de noautri, sul problema del precariato, non resta che segnare il passo all’interno della dimensione “osspresingirodapoliticie sindacatisfruttatiesganciati”, per stanare le vere ragioni e le autentiche responsabilità, nonché i famosi favoritismi e le solite convenienze, che hanno generato nel tempo e continuano a generare, impunemente, disastri dal punto di vista umano e inefficienza sostanziale, dal punto di vista lavorativo. Innanzitutto i 35 Oss avvisisti che ultimamente sono stati licenziati, avendo un contratto che scadeva il 30 novembre u.s. ed ai quali era stata negata la proroga dal Dg dell’Aorn, Gaetano Gubitosa, a breve, proprio in virtù di quanto affermato nel corso di una riunione dal Dg, circa un eventuale appiglio al quale aggrapparsi, potrebbero avere la possibilità di rientrare, dal momento che, in una nota del Direttore Generale del SSR, Antonio Postiglione, si legge che ciascuna Azienda, visto l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre p.v. e nell’ambito delle specifiche esigenze, potrà procedere alla proroga dei contratti a tempo determinato, anche oltre il 31 dicembre p.v. Alla nota si aggiunge la richiesta dei sindacati, affinché le Aziende procedano alla proroga di tutti i profili assunti a tempo determinato. Detto questo, appare assai ridicolo quindi, fare le pulci e perdersi in sottigliezze per giustificare il pelo o cavillo normativo, improvvisamente assurto a dignità di capitello corinzio, per giustificare le promesse non mantenute, di qualcuno e quindi, lo stesso Gubitosa, dovrebbe impegnarsi ad utilizzare il famoso appiglio che ha lasciato intravedere. Eh già, perché si dà il caso che anche il più restio si è tolto l’anello dal naso e conviene sul fatto che, dirigenti e politici dovrebbero imparare a pronunciare parole e ad esprimere pensieri, che abbiano un senso compiuto… n’est pas? E pensare che nel corso delle arringhe, a base di “chiacchierologia e sintassi applicata” con cui vari politici, tra i quali i giovani e vigorosi Zinzi, Cangiano, Cerreto, campioni di un centrodestra tutto da verificare, hanno intrattenuto e illuso, nella stagione preelettorale, i precari di cui sopra ed altri…tale e tanta è stata la prosopopea di qualche politico, che sarebbe arrivato a dire con riferimento al Dg Gubitosa: “il direttore fa quello che diciamo, perché lo mettiamo con due piedi in una scarpa”. Caruccio davvero lo spaccone o gli spacconi che hanno detto una cosa del genere… ma non desta stupore alcuno, che l’abbiano detta, perché i politici, quando si mostrano nella loro performance di eccellenza, quella della promessa, dicono anche di peggio…Ma il/l politico/i in causa è/sono, oltre che spacconi, ininfluenti o soltanto bugiardi, visto che i 35 Oss sono rimasti fuori… ci auguriamo solo per adesso. Resta comunque confermato che…partito che vai, buffone che trovi. Anche perché, è appena il caso di sottolineare che sembra proprio che nessuno abbia visto Gubitosa, fare l’equilibrista, saltando su un piede solo …Sarebbe ora che gli aspiranti politici si misurassero sulla capacità e la conoscenza, anziché sulla chiacchiera, per carpire i voti alla gente, cui è rimasta soltanto la speranza e quindi desidera, a tutti i costi, credere, che non sia soltanto una illusione ciò che le viene somministrato. E non finisce qui, perché una settantina di OSS, sparsi tra il PO di Sessa Aurunca, il PO di Maddaloni e San Felice a Cancello, stanno vivendo una situazione disperata. Sono i lavoratori OSS delle cooperative. Il passaggio tra la cooperativa Nestore e la Serena è stato devastante, infatti questi OSS non prendono lo stipendio dal mese di agosto u.s. Per questo motivo, alcuni di quelli che vengono da lontano, addirittura da una distanza di 50 km, non vanno a lavorare al momento, perché non hanno neppure il denaro per il carburante, a meno che non rinuncino a fare la spesa. Gli altri, la maggioranza, continua a lavorare senza retribuzione alcuna. Circa 50 di loro lavorano a Maddaloni, 7/8 a San Felice e 30 a Sessa Aurunca e di questi ultimi la maggior parte viene da fuori. Una situazione incresciosa, nata e nutrita con una doppia funzione, una ufficiale e condivisa, quella di lavorare nel pubblico e quella di essere utilizzati secondo la convenienza di qualche notabile, di qualche sindacato e di qualche politico. I sindacati che li hanno usati, difendendoli soprattutto nella fase in cui, stavano sistemando amici e parenti, dopo aver latitato, oggi tornano a fare i “bellill” ed i politici?…che ne parlamm a’ ffa? Hasta la vista!