CASERTA – E’ di pochi giorni fa – si legge in una nota di Italia Nostra sezione di Caserta – la chiusura, anche ai pedoni, di una parte di via S. Carlo a Caserta in corrispondenza dell’edifico ai numeri civici n. 27,29,31 abbattuto, e del civico n.33 pericolante, sembrerebbe a seguito dell’abbattimento come si legge sulla stampa cittadina. Questo è uno dei tanti episodi di abbattimenti di edifici nel centro storico cittadino, a cui stiamo assistendo da diversi anni ma con maggiore intensità negli ultimi tempi. Questi abbattimenti creano un vuoto nel tessuto urbano e causano spesso danni agli edifici confinanti, con la possibilità di mettere in atto pericolosi effetti “domino”. Si rinnova la storia dell’abbattimento dell’edificio in via Napoli, di quello in via Vico.
E’ un lento ma inesorabile impoverimento del tessuto urbano storico. Per esempio, via San Carlo si è sviluppata dal punto di vista urbanistico nella seconda metà del Settecento con la presenza a Caserta dei nobili di corte che seguivano i sovrani borbonici nei loro soggiorni casertani. Da qui la presenza di edifici signorili e anche di notevole pregio storico e architettonico. Ma comunque è l’insieme del tessuto urbanistico così come si è formato nel corso del tempo che va salvaguardato. Abbattendo i palazzi, anche seguendo le norme indicate nel Piano di Recupero, si perde un pezzo della storia cittadina.
Infatti il Piano di Recupero approvato dall’Amministrazione comunale il 20.12.2000 e la normativa adottata, sembra incentivare prima l’abbandono e il degrado degli edifici che diventati pericolanti devono abbattuti per poi essere ricostruiti, spesso con volumetrie superiori alle preesistenti, come abbiamo segnalato più volte.
Si rivelano tragicamente premonitrici le osservazioni che a suo tempo la sezione di Caserta di Italia Nostra e il WWF Italia, sezione di Caserta presentarono all’amministrazione, contestando le scelte del PIANO DI RECUPERO, come “inaccettabili dal punto di vista culturale e normativo”. In particolare “con gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica”, si decretava “la completa distruzione sia della tipologia edilizia che della morfologia del tessuto storico. L’effetto finale è quello della completa distruzione della memoria storica e dell’identità culturale della nostra città”.
Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Continuando la navigazione ne consentirai l'utilizzo. Accetta
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.