POZZILLI – Osservare la vita, scoprirne i segreti e poi immaginare, spaziare sugli orizzonti della fantasia, per un futuro da disegnare insieme. “Imaging life, discovering the future”: sono semplici e dirette le basi sulle quali si basa l’edizione 2022 della Notte Europea dei Ricercatori, che si terrà giovedì 29 e venerdì 30 settembre.
Un discorso che inizierà dalle frontiere dell’imaging diagnostico, capaci di farci “vedere” una realtà nuova. Dalla TC alla PET, dalla Risonanza Magnetica alla microscopia avanzata: macchine complesse, che usano princìpi fisici nati dalla grande rivoluzione quantistica, sfruttati da tecnologie impensabili solo qualche decennio fa. Al servizio di una migliore comprensione delle strutture e dei processi che regolano la vita, che entrano in gioco nella salute e nella malattia.
Proprio in questo ambito, la Notte dei Ricercatori sarà l’occasione per presentare la Piattaforma di Imaging Digitale Multimodale (DIMP), inserita nel Dipartimento di Innovazione in Ingegneria e Fisica del Neuromed. Nodo dell’Infrastruttura di Ricerca Europea “Euro-BioImaging”, la piattaforma mette a disposizione un complesso di tecnologie, sistemi e conoscenze, aperto a tutti i ricercatori nazionali ed esteri che vogliano condurre ricerche in ambito preclinico, clinico e di popolazione.
Queste immagini, questa realtà concreta, possono rappresentare il punto di partenza per immaginare, per cogliere la sfida di disegnare il futuro, sfida da coltivare e consegnare ai giovani. In un mondo in cui ogni singolo istante della vita è segnato dai prodotti dello sviluppo scientifico e tecnologico, il compito più importante che qualsiasi ricercatore deve abbracciare non è quello di spiegare, di mettersi in cattedra. È quello di incontrare i cittadini, renderli partecipi della grande avventura scientifica, non lasciare mai nessuno indietro.
I ricercatori Neuromed ancora una volta raccoglieranno questa sfida. Giovedì 29, a partire dalle 9,30, una diretta Youtube e Facebook permetterà agli studenti di decine di scuole di visitare virtualmente il Neuromed. Telecamere mobili entreranno nei laboratori, dove i ricercatori esporranno i loro studi, le loro carriere, le loro ambizioni.
Si continuerà venerdì 30 settembre, alle 16.30, con un Simposio internazionale sulla diagnostica per immagini digitale che porterà alla presentazione ufficiale della piattaforma DIMP. In questa occasione il Neuromed ospiterà il professor Jahn Eriksson, Direttore della ESFRI Euro-BioImaging insieme alla dottoressa Linda Chaabane, Responsabile dell’area biomedica, unitamente ad esponenti del mondo scientifico, delle Università e delle Istituzioni, riuniti per una discussione sulle applicazioni e sul futuro delle nuove tecnologie di imaging. Titolo del Simposio: “Imaging life, discovering the Future” e vedrà, oltre agli ospiti citati, la presenza di Maria Novella Luciani della Direzione generale Ricerca del Ministero della Salute, Raffaele Lodi Presidente del Network degli I.R.C.C.S. delle Neuroscienze, Luca Brunese, Rettore dell’Università del Molise, Giuseppe Colpani, Direttore generale del Consiglio nazionale della ricerca, Francesco Ciardiello del segretariato tecnico del Ministero dell’Università e della Ricerca, Giancluigi Consol, Direttore generale per l’internazionalizzazione e comunicazione. Chairman dell’incontro il professor Nicola D’Ascenzo, Direttore scientifico dell’Euro-BioImaging Dim. A salutare i presenti il Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed, Giovanni de Gaetano, Il Presidente della Fondazione Mario Pietracupa e il Direttore scientifico Luigi Frati.
Alle 18,30, infine, la tradizionale apertura al pubblico dei laboratori. I ricercatori Neuromed presenteranno, grazie ad una serie di attività da loro curate, lo stato di avanzamento delle ricerche. Dalle più avanzate indagini sui meccanismi del cervello, alle applicazioni in medicina dell’intelligenza artificiale, dal ruolo delle biobanche, alle nuove prospettive terapeutiche che si stanno aprendo in campo neurologico. Tornerà anche il PubMED. Una occasione per poter incontrare di persona tutti i ricercatori, per porre loro domande, per scambiare opinioni ed avvicinarsi al mondo della scienza. Una scienza aperta, che sia di tutti, una storia che tutti possono contribuire a costruire.