CASERTA – Domani, venerdì 23 Settembre 2022, con inizio alle ore 19.45, nella parrocchia Nostra Signora di Lourdes, in via Kennedy, 42, in Caserta, da don Antonello Giannotti – andrà in scena lo spettacolo “ZI FONSO”, come omaggio al sacerdote salesiano di origini napoletane che si è lungamente adoperato nel campo della formazione e della educazione dei giovani. L’opera è scritta e rappresentata dall’attore Pierluigi Tortora fin da giovanissimo amante del teatro, fin dall’oratorio fino a fondare il Teatro della Bugia, i Teatri Invisibili e La Bottega del Teatro. L’attore casertano sembra essere il miglior interprete del sacerdote don Alfonso Alfano, che nacque a S. Antonio Abate nel 1936, e per tanti anni “ha consacrato la sua vita alla formazione dei ragazzi, tra iniziative sportive e catechismo, preghiera, impegno sociale e ascolto, capace sempre di costruire un clima di allegria e serenità”. La sua famiglia, convintamente cristiana, lo educò allo spirito di sacrificio e a godere dei buoni frutti del lavoro onesto e la sua attività fu sempre improntata a questi principi rivolta ai giovani, quelli più disagiati verso i quali orientò la sua missione sacerdotale sino all’ultimo giorno della sua vita. (e.g.)“ZIFONSO”, AL TEATRO DELLA PARROCCHIA NOSTRA SIGNORA DI LOURDES
CASERTA – Domani, venerdì 23 Settembre 2022, con inizio alle ore 19.45, nella parrocchia Nostra Signora di Lourdes, in via Kennedy, 42, in Caserta, da don Antonello Giannotti – andrà in scena lo spettacolo “ZI FONSO”, come omaggio al sacerdote salesiano di origini napoletane che si è lungamente adoperato nel campo della formazione e della educazione dei giovani. L’opera è scritta e rappresentata dall’attore Pierluigi Tortora fin da giovanissimo amante del teatro, fin dall’oratorio fino a fondare il Teatro della Bugia, i Teatri Invisibili e La Bottega del Teatro. L’attore casertano sembra essere il miglior interprete del sacerdote don Alfonso Alfano, che nacque a S. Antonio Abate nel 1936, e per tanti anni “ha consacrato la sua vita alla formazione dei ragazzi, tra iniziative sportive e catechismo, preghiera, impegno sociale e ascolto, capace sempre di costruire un clima di allegria e serenità”. La sua famiglia, convintamente cristiana, lo educò allo spirito di sacrificio e a godere dei buoni frutti del lavoro onesto e la sua attività fu sempre improntata a questi principi rivolta ai giovani, quelli più disagiati verso i quali orientò la sua missione sacerdotale sino all’ultimo giorno della sua vita. (e.g.)
