Ora è chiaro a tutti che l’annuncio fatto da ambienti vicini al Presidente De Luca dell’incontro di oggi con il Coordinamento degli allevatori a Santa Lucia, è stato utilizzato da De Luca nel tentativo smaccato di evitare la manifestazione degli allevatori che da tempo chiedono l’apertura di un tavolo con la Regione e scongiurare che avvenisse l’incontro fra una delegazione di allevatori e sindaci e il Prefetto di Caserta.
Andava solo impedita la manifestazione ma, visto che gli allevatori, scottati dalle molte promesse a vuoto di questi mesi, la hanno mantenuta, pur se usando toni di massima disponibilità al dialogo, è arrivata la decisione di De Luca che, nei fatti, ha delegittimato il buon lavoro messo in campo da quanti si erano spesi per il dialogo: “contrordine compagni” l’incontro del Presidente si fa solo con i sindaci dell’area cluster a Santa Lucia.
Nell’incontro il Presidente ha partecipato sostanzialmente per dire che nulla cambierà.
De Luca ha sottolineato che, al massimo, sono previste misure marginali e che la Regione “garantisce” (sic!) tempi più celeri per i quattro soldi di parziale indennizzo che sono comunque un diritto e non certo una concessione. Tutto pur di evitare il nodo: il problema non è in quanto tempo arrivano gli indennizzi per gli animali innocenti ammazzati ma è, al contrario, quello di evitare la mattanza inutile attuando prassi che evitino la strage e la chiusura delle imprese. In una parola serve cambiare strategia in modo da risolvere i problemi e non di mettere due soldi in bocca agli allevatori pur di farli tacere e morire in pace.
Ovviamente, ancora una volta, la Regione ha riproposto ai sindaci la sua minestra riscaldata provando ad arruolarli sotto il comando militare di un Generale che continua ad essere proposto come quello che dovrebbe risolvere i problemi mentre, in realtà, non ne ha i poteri.
Soprattutto questo sabato proposto dalle cronache dei giorni scorsi come quello “dell’ascolto e dell’apertura da parte di De Luca” ha dato un segnale inequivocabile: la porta sbattuta in faccia alla democrazia negando l’incontro con il movimento degli allevatori “rei di protestare” o, se preferite di “lesa maestà”. “Evidentemente l’idea della democrazia e delle relazioni sociali fra le istituzioni e i cittadini di De Luca è quella per cui chi governa può permettersi tutto e i cittadini devono sopportare in silenzio, magari felici di vedersi imporre scelte fallimentari e, se osano rivendicare e proporre alternative credibili o, addirittura, organizzarsi sindacalmente e rivolgersi alla magistratura, vanno puniti. Altro che Costituzione Italiana e Trasparenza!”
“E’ solo l’ultimo capitolo di una farsa che dura da mesi e che, dietro le maschere dei teatranti, ci dice che in realtà questo gruppo di governanti non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi o, più probabilmente, non può” dichiara Gianni Fabbris “Quali interessi ci sono dietro? Chi sta tenendo sotto ricatto le istituzioni regionali? Quali interessi non possono essere toccati? Soprattutto: perché il Presidente ha paura di sedersi al tavolo degli allevatori per confrontarsi con le loro proposte ascoltando le loro ragioni? E come mai chi ha fallito nei risultati del piano è ancora li a tenere le fila?”.
Nell’ultima settimana dell’iniziativa #veladiamonoilacampagnaelettorale, il Movimento dirà la sua. Entro martedi si compirà il ciclo di ascolto delle forze politiche incontrando altri leaders nazionali; il giorno dopo (mercoledì 21 settembre) gli allevatori renderanno pubblico il loro appello al voto in modo che i cittadini campani e italiani siano consapevoli di quanto sta accadendo al nostro agroalimentare.
“Per intanto, fin da ora, prendiamo atto che i partiti che sostengono la maggioranza di governo in Regione Campania sono contro gli interessi degli allevatori e del territorio casertano per il merito delle scelte e per come gestiscono il potere; il che pone un problema di democrazia ormai sempre più evidente. Di fronte a questa sorda gestione del potere chiediamo di sapere dal PD Nazionale se condivide e se si riconosce nella linea voluta da Vincenzo De Luca, se questo è il modello per il futuro su cui Letta si sta impegnando (potrà risponderci direttamente nei prossimi giorni in occasione delle sue visite nel territorio). Lo chiediamo anche al Partito del Ministro Roberto Speranza, candidato in Campania, che non ha mai voluto ricevere il Movimento e che, con l’operato dei suoi collaboratori, si è reso corresponsabile di questa situazione. Lo vorremmo sapere anche dal leader del Partito dei Verdi (Angelo Bonelli) che nazionalmente conduce sacrosante battaglie per difendere l’ambiente e gli animali mentre il suo maggior esponente (Francesco Borrelli, presidente della Commissione Agricoltura e candidato alle politiche) non ha detto una sola parola sul massacro di centinaia di migliaia di animali sani ed, anzi, ha operato per ostacolare l’ascolto delle ragioni degli allevatori in Consiglio Regionale. Lo avremmo chiesto volentieri a Matteo Renzi leader di un Partito che nazionalmente non manca di criticare l’operato di De Luca mentre i suoi iscritti (a cominciare dall’Assessore Nicola Caputo) ne sostengono le scelte irresponsabili che stanno distruggendo un comparto.” Domande che il Coordinamento non mancherà di porre ai leader nazionali prima di diffondere il suo appello al voto che distribuirà mercoledi prossimo.