CASERTA – Il camper della Filcams Cgil fa di nuovo tappa nel casertano per parlare di diritti e tutele nel mondo del turismo. I dirigenti della Filcams hanno nuovamente incontrato lavoratori e cittadinanza per sensibilizzare ad un nuovo modello occupazionale per un settore fondamentale per l’intera provincia: contro precarietà e irregolarità, per lavoro stabile sicuro e dignitoso. Per il seg. gen. della Filcams Caserta, Vincenzo Bellopede: “turismo e ristorazione sono settori in cui il lavoro nero e grigio purtroppo ancora la fanno da padroni. Lavoratrici e lavoratori, soprattutto stagionali ma non solo, sono spesso costretti ad accettare contratti formalmente part time ma ben lontani dall’esserlo nella realtà: stipendi da fame, straordinari raramente retribuiti, nessun riposo settimanale. Sfruttamento e cattive condizioni di lavoro generalizzate”. “Non è con il lavoro nero” continua Bellopede “che si uscirà dalla crisi, anzi! Ne usciremo solo rilanciando sulla legalità e sulle buone pratiche. Il rispetto delle norme, dei contratti, delle lavoratrici e dei lavoratori devono caratterizzare la sana competitività tra attività produttive. È cosi che si potrà ottenere il rilancio del comparto turistico e ricettivo di Terra di Lavoro, e lo sviluppo di tutte le imprese dell’indotto”. Si unisce alla riflessione anche la segretaria generale della Cgil Caserta, Sonia Oliviero “La provincia di Caserta si salva se investe sulle sue ricchezze. Cultura e turismo devono avere un posto privilegiato nelle priorità istituzionali. Ciò può avvenire solo se tutti fanno la propria parte. Se il sindacato vigila costantemente sul rispetto delle condizioni di lavoro, le istituzioni, locali e non, l’ispettorato del lavoro, devono intensificare i controlli. I luoghi e le pratiche di illegalità devono essere sanzionati e repressi e deve essere incentivato il ricorso al lavoro legale e dignitoso. Deve passare finalmente l’idea che un’occupazione regolare e stabile è una ricchezza per tutti. Per i lavoratori, che finalmente possono esercitare il diritto a una occupazione dignitosa, ma anche per gli imprenditori. Fare impresa senza ricorrere al dumping sociale è il vero valore aggiunto per una imprenditoria che tiene allo sviluppo di un intero territorio e non esclusivamente al proprio tornaconto personale”.