I correttori di bozze sono elementi fondamentali e dovrebbero essere presenti non soltanto nelle redazioni, ma in ogni ufficio ed essere retribuiti lautamente, anzi più che lautamente…Il correttore di bozze salva dall’accusa di sciatteria… infatti…non c’è nulla di peggio della sciatteria…quella sciatteria che si evidenzia ovunque vi sia qualcosa di scritto e sovente addirittura laddove vi sia qualcosa di scritto e di ufficiale…Sciatteria nel comporre, che si moltiplica e si aggrava nell’inqualificabile strafottente e presuntuosa abitudine di non rileggere…sciatteria che si riflette nel comportamento in genere di una persona, che non sa cosa sia il rispetto per il resto del mondo…Gli errori di grammatica, i verbi sconclusionati, le frasi senza senso compiuto e tutta la serie di errori più o meno gravi, che possono comparire su un comunicato, una lettera, un biglietto, una ricetta, un manifesto (orrore) possono essere casuali, determinati dalla fretta, dalla distrazione, da una serie di motivazioni…motivazioni che si evidenziano e si annullano, con la rilettura attenta dello scritto. Rileggere significa possedere la volontà precisa di non commettere errori e tale volontà denota soprattutto rispetto, per chi legge. L’errore grammaticale, può essere determinato da ignoranza e come tale considerato con garbata discrezione, ma l’ignoranza della grammatica, non è comunque concepibile, in un ufficio pubblico, con il compito di formulare lettere o documenti, semplicemente per le ragioni di cui sopra e se l’ignoranza della grammatica dovesse essere compensata dal genio incolto nella stessa persona, il che renderebbe la stessa indispensabile, ebbene ecco che il correttore di bozze diventa necessario e vitale come l’aria e non prevederlo nell’organico, denota sciatteria ai vertici ed ai massimi livelli. Il preambolo diventa doveroso quando nella centralissima Via Roma all’altezza del Dsm, in bella mostra nell’espositore riservato ai manifesti, compare un gran bel manifesto stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa. Si tratta della convocazione dei comizi elettorali firmata in questo caso dal sindaco del Comune di Caserta che, a quanto pare, non l’ha né letta né controllata. Infatti il sindaco rende stranamente noto che “con decreto etc pubblicato etc…sono stati convocati per il giorno di domenica 25 settembre 2022 i comizi per lo svolgimento delle elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica”…Quindi, i casertani non andranno a votare il 25 settembre p.v., ma potranno ascoltare i comizi elettorali…Ma non finisce qui… perché il sindaco continua a non leggere… “Le operazioni preliminari degli uffici elettorali di sezione cominceranno alle ore 16 di sabato 24 settembre 2022 e riprenderanno alle ore 7 del mattino di domenica 25 settembre 2022”…Quindi i casertani alle 7 di domenica mattina 25 settembre, non potranno recarsi alle urne per votare, perché saranno in corso le operazioni preliminari che riprendono dalla sera prima…Si presume però che abbiamo dimenticato a questo punto di scrivere “abbiamo scherzato” perché in fondo al manifesto si legge che “La votazione si svolgerà domenica 25 settembre 2022 dalle ore 7 alle ore 23”. Noi speriamo ardentemente che si tratti di uno scherzo perché se così non fosse saremmo orribilmente preoccupati…Hasta la suerte!