MONDRAGONE, SPOSTAMENTO DELLA FARMACIA DI LEVAGNOLE: I CITTADINI ARRABBIATI SCRIVONO AL SINDACO

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MONDRAGONE – “Spostare la farmacia n. 7 destinata al quartiere periferico di Levagnole è l’ennesima attestazione di considerarci cittadini di serie B”. E’ l’amara considerazione dell’associazione quartiere Levagnole a fronte di una polemica, che non si è assopita nemmeno dopo l’incontro avuto recentemente, il 2 agosto scorso, con il sindaco di Mondragone, Francesco Lavanga, quando i membri di tale comitato di quartiere hanno cercato di ottenere spiegazioni su un provvedimento amministrativo che di fatto consentirebbe lo spostamento di tale servizio più a sud, verso la Fiumarella negando i suddetti cittadini di una sede farmaceutica che era stata pensata nel 2012, mediante il vecchio piano di perimetrazione, proprio per gli abitanti che risiedono in una periferia lontana dal centro cittadino.  Stamane, presso gli uffici del Comune di Mondragone è stata protocollata dall’associazione quartiere Levagnole una nuova lettera indirizzata al primo cittadino in cui si annota tutto il disappunto dei residenti di questa località a nord di Mondragone che denunciano tra le altre cose il deprimente silenzio dei consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione sulla faccenda. Nel testo della lettera si fa riferimento ad una serie di dettagli documentali che evidenziano – secondo i membri dell’associazione – la gravità di tale decisione amministrativa, frutto come al solito, di una politica decennale che non ha una visione chiara e sostenibile dell’organizzazione e dello sviluppo delle periferie di Mondragone, per le quali ogni tanto sono calate dall’alto delle “molliche di pane” per rispondere, senza un progetto strutturato, alle istanze degli abitanti.  Per saperne di più qui sotto pubblichiamo integralmente la lettera dell’associazione quartiere Levagnole:

      Egr. Sig. Sindaco, recentemente è stato pubblicato e diffuso un documento, da lei sottoscritto, diretto alla Regione Campania, all’ASL di Caserta e, per conoscenza, al Dott. Aloe Antonio Vicente. Il documento che è in sintesi un “attestato”, aveva ad oggetto: Trasferimento locale sede farmaceutica n.7 in titolarità al dott. Aloe Antonio Vicente. Attestato art. 1 comma 4 Legge 475/68, art. 13 DPR n. 1275/71 e art. 1 Legge n.362/1992. La c.d. “attestazione”, (molto probabilmente punta di un iceberg di una più ampia e consistente pletora documentale, non accessibile ai comuni mortali) stabiliva, autoritativamente il trasferimento della sede farmaceutica n.7 sita in Via Domiziana – località “Le Vagnole” ad una nuova sede ubicata in Via Domiziana in località Fiumarella, preoccupandosi di precisare che tale nuova collocazione dista duecento metri dalla farmacia più vicina. L’ultima proposizione, consisteva in una sorta di autogiustificazione mista ad una nota di compiacimento allorquando si dichiara che il “richiesto” (richiesto da chi?) trasferimento soddisfa le esigenze degli abitanti della zona (quali abitanti? di quale zona?). Sig. Sindaco, lei sicuramente avrà potuto immaginare e costatare di persona il disappunto, la delusione, la contrarietà degli abitanti di “Le Vagnole” riguardo a questa decisione che priva un’intera comunità di un primario servizio pubblico, atteso da tanti anni, che proditoriamente viene rimosso per motivazioni di difficile comprensione e che probabilmente attengono ad egoistici interessi privati e originano una serie di illazioni e congetture a cui noi non vogliamo credere e neanche supporre.

L’incontro avuto con Lei il 02 agosto scorso, presso la sede dell’Associazione Quartiere “Le Vagnole” avrebbe dovuto avere l’effetto di stemperare gli animi, essere un momento di chiarimento e di confronto risolutivo, purtroppo non è stato così, non ha sortito l’effetto sperato e il trascorre del tempo nell’inerzia, senza che nulla venga fatto da parte sua e della sua amministrazione per modificare la situazione non lascia presagire niente che possa tranquillizzare gli animi e ripristinare il servizio di farmacia che, nello spirito della vigente normativa che regola la materia, prevede e favorisce la costituzione di farmacie in bacini di utenza decentrati e disagiati. A tal proposito è illuminante quanto riportato nella Delibera di Giunta n. 156 del 05.10.2017, con la quale, in riferimento alla delibera n. 88 del 29.10.2012, testualmente recita: “… allo scopo di favorire e promuovere le periferie del territorio di Mondragone anche attraverso gli investimenti pubblici e la localizzazione di servizi essenziali, si istituivano la settima sede di farmacia in località Le Vagnole e l’ottava sede di farmacia in località Torre di Pescopagano” e, inoltre, in riferimento alla Legge 475/68: “… si ribadisce che il Comune deve identificare le zone nelle quali collocare le nuove farmacie, al fine di assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo altresì conto dell’esigenza di garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate.” La Delibera 156 del 2017 sanciva in sostanza l’istituzione della sospirata settima farmacia in località Le Vagnole, tra la gioia e la soddisfazione dei cittadini plaudenti e degli amministratori di allora (di cui Lei ne era vicesindaco), soddisfatti del brillante risultato politico conseguito. La felicità ha avuto breve durata! Con Delibera di Giunta n. 116 del 22.12.2021, si procedeva inopinatamente alla revisione delle perimetrazioni delle sedi farmaceutiche del Comune di Mondragone. La delibera è caratterizzata da una proclamazione di colpevolezza della stessa Giunta Comunale poiché asserisce di non aver provveduto ad alcuna revisione biennale del numero di farmacie spettanti a ciascun comune; inoltre, si afferma che: “…vista la richiesta formulata da numerosi cittadini in ordine alla perimetrazione delle attuali sedi farmaceutiche e, in particolare, i rilievi ivi opposti in relazione alla necessità di una rinnovata valutazione”.

“Ritenuti condivisibili i rilievi ivi formulati in ordine alla necessità di una diversa perimetrazione delle sole nuove sedi farmaceutiche al fine di garantire un miglior servizio nelle zone periferiche e/o comunque più distanti dal centro urbano” Sig. Sindaco, poiché Lei è sottoscrittore di entrambe le delibere, nessuno meglio di Lei può spiegarci la portata ed il senso delle stesse per cui, senza spirito polemico, ci permetta di formulare alcune domande: · Qual è la genesi della delibera n. 116 del 22.12.2021? · Dove sono residenti e chi sono i cittadini che hanno formulato la richiesta di una nuova perimetrazione e con quali modalità hanno formulato la richiesta? Forse esiste una sottoscrizione di firme? · La località Fiumarella è da considerarsi un’area decentrata rispetto alla località Le Vagnole? · Perché la riformulazione del perimetro di competenza delle sedi farmaceutiche ha riguardato solo ed unicamente la sede della farmacia n. 7 (spostando il confine della stessa dal semaforo intersezione Via Padule fino all’imbocco di Via Cavour – circa metri lineari 200) lasciando inalterate tutte le altre o se non altro restringendo quella della farmacia n. 1? · Come mai viene acconsentito il trasferimento della sede farmaceutica n. 7 proprio, neanche a farlo apposta, in questo modestissimo allargamento della perimetrazione? Non crediamo che siano domande retoriche o strumentali ad una polemica politica, sono invece quesiti legittimi formulati da tutti i cittadini del quartiere “Le Vagnole” che stanno vivendo questa vicenda come un vero atto di prevaricazione, un sopruso che, probabilmente, nasce da una politica miope e spicciola del “do ut des”. Come sopra ribadito, non vogliamo in alcun modo credere a una serie di illazioni e congetture da marciapiede, le quali, tendenziosamente sostengono un’eventuale cessione della farmacia a personaggi molto vicini alla politica locale. Quello che lascia costernati e sgomenti è che il tutto avviene nel più assoluto silenzio, non quello “assordante” come vorrebbe un vecchio e abusato ossimoro, ma che è agghiacciante per la sua unicità, perché nessuna voce di condanna (tranne poche ed effimere eccezioni) si è unita alla vibrata protesta di un intero quartiere lasciato solo, ancora una volta, senza che nessun rappresentante politico di maggioranza o di opposizione avesse minimamente qualcosa da obiettare, come se privare un quartiere di un servizio pubblico essenziale fosse normale routine, una deprimente consuetudine a cui è meglio non pensare, perché in fondo essere considerati cittadini di serie B è una condizione imposta dal destino, non è certo colpa della politica o per una volontà amministrativa, come qualcuno potrebbe malignamente pensare! Nel corso dell’ultimo incontro con i rappresentati dell’Associazione di Quartiere “Le Vagnole” Lei ha parlato di atti amministrativi “calibrati”, di cui Lei si sarebbe reso promotore che avrebbero potuto dare una svolta alla vicenda. Noi non ne abbiamo ancora notizie. Le Vagnole è una delle aree abitative e residenziali più belle di Mondragone, che per decenni è stata considerata “terra di frontiera” abbandonata a stessa senza diritti e servizi, per tale ragione non possiamo consentire e “Lei non deve consentire” che uno dei pochi servizi pubblici esistenti venga soppresso. La ringraziamo per l’attenzione.