(f.n.) – E’ fatta…Enzo Iodice ha firmato la sua nomina a Direttore sanitario dell’Asl di Caserta, segnando de facto, piaccia o no, l’inizio di una nuova fase nella Sanità de noautri, un cambio di passo inequivocabile che sincopa, piaccia o no, “il tramonto di Oliviero e l’alba di Graziano”…già, perché l’amicizia che lega Iodice a Graziano da sempre, è stata l’unica causa del veto inossidabile che Oliviero, come più volte abbiamo scritto, aveva posto sul nome di Iodice, sbarrando la via a qualsiasi incarico di prestigio, leggi direzione sanitaria dell’Aorn e direzione generale dell’Asl…In questa terra dove odio e rancore personali, perseguono ciechi e furiosi un unico obiettivo, la distruzione dell’avversario e di tutto ciò che a lui fa riferimento, il cui raggiungimento, inquina ogni pensiero che, faticosamente veda la luce, sgretolando anche l’ultimo neurone sano, il merito è stato subordinato al gradimento ed agli umori di chi contava di più… E a proposito di meriti e meraviglie, la prassi vorrebbe che si pubblicasse il curriculum di Iodice, ma i raccontini sulle belle cose fatte, che decorano i curricula e poi inciampano al primo ciottolo lasciato per la strada o rischiano di adulterarsi miseramente nelle altrui canagliate, ordite su misura per fregare l’avversario, a noi interessano poco o nulla…e poi… se vogliamo dire la verità…certe filastrocche non ci riescono bene e quindi, a prescindere dai meriti che sicuramente esistono, evitiamo di raccontare le presunte meraviglie di qualcuno, se la sorte non ha consentito che assistessimo in prima persona a qualcosa di significativo…E vedete…nel caso di Enzo Iodice…qualcosa di significativo lo abbiamo registrato personalmente e lo raccontiamo, perché speriamo che la stessa lealtà e lo stesso coraggio, mostrati da Iodice molti anni fa, in una determinata circostanza, possano oggi riemergere e nonostante quell’atteggiamento morbido e sibaritico che lo caratterizza e quel modo di fare, tipico di chi non vuole sudare e quindi preferisce lasciar correre, possano rappresentare una svolta significativa, in questa povera Asl…un’Asl distrutta dalla pochezza abbigliata di spocchiosa arrogante incapacità, a prescindere dai volgari interessi che l’hanno attraversata e che l’attraversano…All’inizio del secolo in corso, chi firma, aveva intrapreso con il Giornale di Caserta di Pasquale Piccirillo, una faticosa inchiesta sull’estorsione a mezzo stampa e sulla maxitruffa dell’Eurobic. Come narra la triste storia dell’informazione, in questa provincia le inchieste tendevano ad esaurirsi in tre giorni…il primo ti chiamavano, il secondo ti ungevano, il terzo ti minacciavano ed il quarto l’inchiesta moriva, nella maggior parte dei casi, di morte quasi naturale…ma molto ben foraggiata. La nostra invece, visse dolorosamente ed ostinatamente, pagando per restare in vita, prezzi altissimi in termini di paura e di azioni di un certo peso, prima, dopo e durante. Tutti i politici, sindaci etc che fino al giorno prima, avevano fatto gli eroi di cartone, fecero, appunto, la fine della carta alla prima goccia di pioggia o alla prima scintilla di un fiammifero e si ritrassero come lumachine nel loro guscio, al sicuro… In perfetta solitudine e fortunatamente in piena libertà, l’inchiesta prosegui. All’inizio il sindaco di Sparanise, appoggiò la battaglia poi in seguito solo un sindaco si schierò dalla nostra parte, un sindaco che veniva massacrato mediaticamente un giorno sì e l’altro pure, per ovvie ragioni…che non staremo qui a ripetere. Quell’uomo era il sindaco di Santa Maria Capua Vetere e quel sindaco si chiamava Enzo Iodice. A quel sindaco che decise di infischiarsene degli articoli su misura e che non si sottomise al ricatto di una convenzione milionaria in cambio dei pistolotti mielosi, a quel sindaco sulla cui persona si accatastarono le peggiori offese, chiediamo se sia cambiato o se sia disposto a fare altrettanto, per ripulire e rimescolare il terreno di questa Asl, che la deriva del pensiero politico, in cui si agita la classe dirigente, ha ridotto a terra di conquista. Da oggi l’Asl di Caserta, ha un Direttore sanitario che sa cosa significa dire “no”, per avere provato a dirlo a sue spese. Noi confidiamo in quel “no” rigenerante e rigenerato. Hasta la suerte!
La vicenda raccontata rende merito ad un galantuomo che spero nn deluderà le attese di chi soffre ed ha bisogno. Va onore a chi ricorda fatti sui quali l’amore per la giustizia deve vincere su tutto e sostenere la libertà di pensiero. Grazie
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