Arrivederci Senatore,
voglio ricordarVi così, mentre guardate al passato e sorridete al pensiero che la politica è inciampata e non riesce ad alzarsi…
Arrivederci Senatore, voglio ricordarVi così, con l’ironia un po’ mesta che scorre sui fogli assieme ai sospiri…con la mano sul mento e lo sguardo lucente di chi ha vissuto intensamente e intensamente amato…
Arrivederci Senatore, voglio restare così, lontana dai giorni finiti, col suono rauco della vostra voce nel cuore, con quella insolita pausa che devasta i silenzi e corrompe l’odore della pioggia sulle foglie…
Arrivederci Senatore, parleremo ancora della lunga notte dell’intelletto e del vago decomporsi dell’illusione, mentre il tramonto raccoglierà i pensieri caduti e li disporrà sulle ali del vento…
Arrivederci Senatore, voglio guardare l’Infinito e rinnegare la nebbia mentre sento l’eco della risacca che sincopa il dolore…
Arrivederci Senatore, Vi troverò dietro l’uscio dei silenzi, quando la pace che tarda a venire avrà reso inutile la possibilità universale e le risposte sfileranno leggere come gomitoli luminosi del tempo…
Arrivederci Senatore,
Arrivederci
Francesca