CASERTA – “La delibera 104 del marzo scorso, quella sul piano di eradicazione della brucellosi e della Tbc bufalina, è un compendio di violazioni di legge senza precedenti ma è soprattutto inapplicabile”. Lo afferma il consigliere regionale casertano di Fratelli d’Italia Alfonso Piscitelli alla vigilia della seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Agricoltura del Consiglio regionale della Campania, convocate per discutere il Piano di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina recentemente approvato dalla giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca. “A mio modesto parere,– precisa Piscitelli -, c’è intanto una palese e mortificante violazione degli articoli 25 e 26 dello Statuto della Regione Campania per il quale la Giunta, che non si è neppure preoccupata di procurarsi il parere obbligatorio delle commissioni competenti, avrebbe dovuto sottoporre quella programmazione all’Aula, perché di programmazione si tratta, per l’esame e il controllo, ma non l’ha fatto. Né possono essere considerate legittime le modifiche addirittura apportate con semplici Determine Dirigenziali, come la n. 144 del 20 aprile scorso emanata dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute”.
“E’ illegittimo l’iter, visto che il piano avrebbe dovuto ricevere l’approvazione della Commissione Europea e non solo una sua piccolissima parte, quella relativa allo pseudo piano vaccinale e allo stesso modo è illegittima la falsa applicazione del Regolamento europeo sulle procedure diagnostiche (kit e loro utilizzo), laddove l’eccesso di potere e la violazione del principio di proporzionalità l’hanno fatta e la fanno da padrona”, aggiunge Piscitelli per il quale, a proposito delle prove diagnostiche sierologiche, molecolari o non ancora validate, “l’elemento più clamoroso che ne sancisce persino l’inapplicabilità riguarda il mancato recepimento dell’Ordinanza Ministeriale del 14 giugno scorso che fa proprie le norme europee sulla differenza, di non poco conto nelle conseguenze, tra il caso sospetto e il caso confermato di queste infezioni bufaline, sebbene con gravi distorsioni che pure andrebbero approfondite”.
“Se a tutto questo si aggiunge quella sorta di sviamento di potere utilizzato dalla Regione in ordine alle vaccinazioni, che prima venivano annunciate come vietate dall’Unione europea e poi ammesse, sebbene con sospetta discrezionalità- prosegue il consigliere regionale campano -, allora si capisce che i conti non tornano”.
“A questo punto più che una commissione congiunta convocata sui massimi sistemi, peraltro senza neppure dare la possibilità alle parti di essere ascoltate – conclude -, sarebbe decisamente più utile istituire e convocare quella d’inchiesta. Quanto meno riusciremmo a far entrare un po’ di luce in una vicenda fin troppo fosca”.