ASL, SOCIOLOGI & DISTRETTI…UNO SPUNTO PER IL NEO DG BLASOTTI

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(f.n.) – Non dobbiamo distrarci ed è opportuno che continuiamo a porre i giusti quesiti al neodirettore generale dell’Asl, Amedeo Blasotti, favorendo, ci auguriamo, la retromarcia della sua memoria, dal momento che risulta inceppata in alcuni momenti e svincoli, che avrebbero richiesto la prontezza di giudizio e di intervento, della rinomata acutezza della sua intelligenza…Tornando al capitolo controverso e piuttosto squalliduccio, delle diversità di trattamento che mamy Asl, riserva ai favoriti del sistema e ai paria dello stesso, di cofecchia in cofecchia, di mistero in mistero e tra una iniqua spudoratezza e l’altra, arriviamo alle fantastiche nomine dei capidistretto che, alla fine del 2020, piombarono nell’immaginario collettivo, con la grazia dei tracchi di Capodanno, provocando brividi ed una certa perplessità, dal momento che, alcune di esse, secondo il modesto parere della gente normale come noi, apparivano piuttosto anomale…Noi siamo consapevoli che la nostra Asl è definita nei “salotti buoni”: l’Asl dei miracoli, in virtù della presenza dell’intellighentia, rappresentata dalla triade Russo-Sacco-Verderosa…in grado di far lievitare con un candore disarmante, tanto per fare un esempio, gli stipendi di qualche sociologa, dalla modica cifra di 43mila euro a quella di 108mila euro…Ora…la prima domanda sorge spontanea…ma il neo Dg è stato per sei anni circa, direttore amministrativo, pertanto, avrà verificato ed avallato sia il lievitare della cifra, sia le ragioni che hanno reso legittimo il lievitare, o no?…Prendiamo un nominativo a caso…Ad esempio tra le fanciulle in carriera, la sociologa Anna Vincenza Di Fuccia, dobbiamo dire che, al momento, sembra essere quella che, come si suol dire, per far carriera ha saltato le tappe, o no?, e non vorremmo che avesse, però, saltando saltando, saltato anche, qualche criterio o titolo indispensabile per occupare legittimamente, (legittimamente?, che vor di?) la funzione che ricopre dalla fine del 2020, quella di direttore del distretto 22 di Capua…sarebbe un peccato se fosse costretta a tornare indietro, sottobraccio a chi l’ha sorretta mentre saltava, n’est pas? Caro neo Dg Blasotti, ma… quando la dottoressa Di Fuccia è stata nominata dal Dg Russo, è mai possibile che lei non abbia emesso un fiato?…sa… noi, utenza potenziale,  siamo preoccupati…non vorremmo correre il rischio di cadere dalla padella nella brace…e, giusto per sapere: sarà il caso di rischiare, anche soltanto sull’unghia incarnita operata in loco, oppure sarà meglio, prevedere fin da ora, una assicurazione che ci veicoli altrove?,… vorremmo quindi, essere certi che lei, sia uno che “guarda le carte” ed applica la norma e che in quel frangente specifico, abbia protestato e magari sia rimasto inascoltato…Diamo uno sguardo al curriculum della Di Fuccia…La protagonista sostiene di essere stata sociologa dirigente presso la ex Na2 nel periodo 1998-2000, a seguito di un concorso pubblico per tre posti di dirigente sociologo e nel curriculum, non risultano altre esperienze lavorative precedenti…La prima perplessità deriva dal fatto che, se non ha avuto alcuna esperienza lavorativa precedente, risulta assai improbabile che abbia potuto partecipare e vincere il concorso di cui sopra, n’est pas? Forse il concorso al quale ha partecipato, era per sociologo collaboratore, settimo livello quadro D, non le pare egregio neo Dg Blasotti? Dal momento che, nel brillante curriculum della Di Fuccia non risulta nessun altro concorso interno, né atti amministrativi monocratici, la gentile dottoressa sarebbe rimasta un sociologo collaboratore e non un sociologo dirigente, n’est pas? A questo punto parliamo un pò d’argent de poche…Chi le ha offerto l’asta per saltare oltre l’ostacolo e far lievitare lo stipendio da 43mila euro a 109mila? Già…fanciulla fortunata!…Ai tempi di De Biasio, un volpacchiotto sornione, ci si è guardati bene da favorire certe lievitazioni, tanto è vero che la Di Fuccia, se non ricordiamo male, ricopriva un ruolo in segreteria, poi…i generosi anfitrioni Russo e Sacco, hanno provveduto a valorizzare l’ingegno della collaboratrice sociologa. Noi però…abbiamo il dovere di essere precisi e non dobbiamo limitarci a gettare il sasso nello stagno e quindi abbiamo cercato un po’ di carte…come ad esempio, quella determina di trasferimento della Di Fuccia, dall’Asl Na3, risalente al 1999, firmata dal caposervizio dottor Giuseppe Insogna, il quale attesta che la Di Fuccia viene trasferita con la qualifica di Sociologa-1 livello dirigenziale- attenendosi quindi alle figure professionali regolate dal DPR 761 del 1979, che inquadra i sociologhi  in tre livelli: 1° livello, sociologo collaboratore; 2° livello, sociologo coadiutore; 3°livello, dirigente sociologo. Pertanto la Di Fuccia viene trasferita come sociologa collaboratore, perché per accedere ai concorsi per le varie figure dei sociologhi del SSN, si deve far riferimento ai requisiti previsti per legge fino all’entrata in vigore nel 1997 della legge 483, quella legge cui avrà fatto riferimento il concorso di cui alla delibera 683 del 26 novembre 1998. I requisiti individuati dalla 761 e dalla 483 prevedono la laurea in sociologia o in scienze politiche ad indirizzo politico sociale e l’abilitazione all’esercizio professionale e l’iscrizione all’albo. Per il secondo livello di Sociologo coadiutore, sono necessari i titoli per sociologo collaboratore, più anzianità di sevizio di almeno cinque anni nella figura di sociologo collaboratore. Per il terzo livello di sociologo dirigente sono necessari i titoli di sociologo coadiutore ed una anzianità di servizio di almeno cinque anni (secondo al 483 mentre la 761 ne prevedeva almeno 10). Secondo i dettati della legge 483 attualmente in vigore, la determina a firma di Insogna trasferisce la Di Fuccia come sociologo collaboratore 1° livello dirigenziale e non come sociologo dirigente, come registrò a suo tempo il dottor Giuseppe Gasparin, sbagliando ed attesta in modo improprio il direttore Gru Concetta Cosentino. Pertanto non avendo partecipato ad alcun concorso o ad alcun avviso interno, come risulta dal curriculum, la dottoressa Di Fuccia ha la qualifica di Sociologo Collaboratore 1° livello esattamente come recita la determina di trasferimento firmata dal dottor Insogna. Se ne deduce che tutto ciò che fa e firma in tal senso la dottoressa Cosentino sembrerebbe non corrispondere alla verità dei fatti…non è dato sapere a questo punto se si tratti di distrazione, o di costrizione a procedere in un certo modo. Del resto si tratta di leggi, la 493 e la 761 e sarebbe assai originale che la dottoressa Cosentino non ne conoscesse il contenuto ed il significato, tanto più che la stessa, direttore della GRU aveva bandito un concorso interno per sanare i sociologhi della Asl di Caserta… Sarebbe il caso di porre l’ultima domanda: ma un sociologo collaboratore è un dirigente di 1° livello o rappresenta un ruolo tecnico amministrativo, 7° livello quadro D? Ed è appena il caso di sussurrare a proposito di nomina di direttore del distretto 22 di Capua…Ma… tra dichiarazioni false, equivoci sinistri, errate interpretazioni e grande dilemma amletico sulla differenza tra buona e cattiva fede, caro ed egregio neodirettore generale Amedeo Blasotti: noi possiamo anche continuare ad analizzare questa porcheria tipica di una certa classe dirigente, che ci auguriamo possa tuffarsi nell’oblio perenne e scomparire dietro l’angolo, ma…non le sembra che potrebbe iniziare di qu, da questa strana e poco amena vicenda, a disboscare? Hasta la vista!