ASL, BLASOTTI DG, PRIMA DEI FESTEGGIAMENTI, QUALCHE DOMANDINA FACILE FACILE…

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(f.n.) – A breve il testimone del comando dell’Asl di Caserta, passerà (per modo di dire…la forma va rispettata…) dalle mani di Ferdinando Russo a quelle del potente Direttore Amministrativo, Amedeo Blasotti. E’ appena il caso di evidenziare che, a chi dirige l’orchestra dal retrobottega, detto elegantemente “quinte” è riservato sempre e comunque, al di là della sacrosanta disapprovazione, il riconoscimento di una indiscutibile intelligenza, di una naturale astuzia e predisposizione all’elaborazione delle strategie di vario tipo…il tutto, condito con una buona dose di innegabile “cazzimma”. Il bello viene, quando al governo occulto si concede la possibilità-premio di governare ufficialmente, il che potrebbe compromettere nell’immaginario collettivo, la statura intellettuale del personaggio, lasciando spazio soltanto alla disapprovazione del principio. Purtroppo, fin dal momento della nomina di Blasotti, si registra nel panorama circoscritto alle stanze del sottobosco del potere, di Via Unità d’Italia, uno sciocco ed assai poco intelligente, entusiasmo,  da parte degli sherpa che adulterano a proprio vantaggio e da sempre, gli obiettivi legittimi del lavoro, per il quale vengono retribuiti dal SSR e che ritengono, in virtù del piccolo orto in cui coltivano i ragionamenti, che se il governatore occulto a breve gestirà il potere ufficialmente, automaticamente essi potranno razzolare, quanto e come vogliono, certi dell’immunità…Con questi chiari di luna, e soprattutto con questi degni rappresentanti dell’intellighentia de noautri, il nuovo Dg, se non sarà stato prudente nella vita precedente, sarà assai difficile che riesca a mantenere la patente di “infallibile” conquistata come “eminenza grigia”, senza perdere lo smalto, in quella vita che “felicemente” si profila. Inoltre, avendo alle spalle ben sei anni di dirigenza, nella felice oasi dell’Asl locale, si presume che abbia avallato, anche soltanto con un conveniente silenzio, decisioni più o meno sballate o mancanze più o meno evidenti, soprattutto del Dg uscente e non per tendenza all’ubbidienza, visto che, a comandare nelle faccende importanti, era comunque lui e visto che, in alcune occasioni, e di ciò gli rendiamo merito, non ha avallato le esternazioni del Russo ed ha preso posizione, con una certa risolutezza. Al neo Dg che a breve inizierà il suo faticoso percorso all’aria aperta e nella luce del sole, cominciamo con il chiedere, appunto,  quali siano state le ragioni per le quali, con il suo tacito consenso, la direzione dell’Asl si sia abbassata ed avvilita, al punto da mettere in atto una volgare disparità di trattamento, nei confronti dei dipendenti, raggiunti da avvisi di garanzia, che fa semplicemente orrore. Ed entriamo nei particolari affinché i soliti noti, carucci, non diano soverchia aria al palato, dicendo che parliamo a vanvera. In data 5 maggio u.s. il dipendente Amedeo Grassia in servizio presso il Centro di Salute mentale di San Cipriano d’Aversa, fu raggiunto da un avviso di garanzia e sottoposto alla misura restrittiva dell’obbligo di dimora nel suo comune di residenza (Trentola-Ducenta) in quanto coinvolto nella vicenda relativa al Cira di Capua unitamente a Sergio Orsi. A seguito della revoca dell’obbligo di dimora da parte del Trribunale del Riesame, in data 19 maggio u.s. il Grassia chiedeva il reintegro in serviziio. Con delibera 820/2022 è stato prontamente predisposto il reintegro in servizio a favore di Amedeo Grassia. Sarà addirittura un dovere, a tale proposito, con il tempo, scoprire il meccanismo fortunato e la raccomandazione andata a segno, che hanno reso velocissimi i tempi del rientro.  E adesso andiamo indietro nel tempo, fino agli avvisi di garanzia che colpirono circa 22 dipendenti ASL nel novembre del 2020 e che riguardano l’indagine dei cartellini. L’UPD dell’Asl, in un primo momento sospese i provvedimenti disciplinari, nelle more dell’esito del Tribunale Penale. Successivamente, quasi per incanto, abbiamo motivo di ritenere che sia cambiato qualcosa nei motivi ispiratori del prima…qualcosa sarà andato storto e l’Asl ha provveduto a sanzionare i dipendenti, con sospensioni che variavano da un mese a sei mesi. Addirittura l’Asl, per sua convenienza, ha scaglionato ad alcuni dipendenti, i periodi di sospensione da scontare, in quanto trattandosi di medici che prestavano assistenza domiciliare e di medici assegnati al servizio mobile 118, avrebbero causato un disservizio per carenza di personale specifico. È appena il caso di sottolineare tre volte, che i suddetti dipendenti, sono stati sanzionati da mamma Asl, un mese prima del rinvio a giudizio. Un trattamento assolutamente diverso invece, è stato adottato nei confronti del dipendente Antonio D’Angelo, al quale è stata applicata la sanzione estrema, ovvero il licenziamento. Il D’Angelo fu raggiunto da un avviso di garanzia nel novembre del 2020, per la vicenda dei cartellini, poi in un secondo momento, nel febbraio del 2021, da un altro avviso di garanzia; nella vicenda sono state coinvolte circa 70 persone, tra cui molti dipendenti Asl. Nel primo procedimento penale, D’Angelo fu sottoposto dal Tribunale alla misura restrittiva dell’interdizione dai pubblici uffici, per la durata di 12 mesi, misura mai revocata e nemmeno ridotta dal Tribunale del Riesame. Allo scadere dell’interdizione, nel novembre del 2021 il D’Angelo fu reintegrato in servizio. A questo punto è opportuno specificare che, per il primo procedimento penale, anche per D’Angelo, l’UPD aveva ritenuto opportuno sospendere il provvedimento disciplinare nelle more dell’esito del Tribunale Penale… invece è stato riattivato il procedimento disciplinare e fu licenziato. Per il secondo procedimento penale, l’UPD aveva invece applicato la sospensione di un mese, che il D’Angelo ha scontato in modo scaglionato, successivamente al suo reintegro del novembre 2021. Fino al licenziamento, il D’Angelo era stato un protetto dell’onorevole Gennaro Oliviero, motivo per cui l’Asl si era guardata bene dal sanzionarlo, nonostante avesse le dovute ragioni per farlo, perché si trattava fin dall’inizio, di un provvedimento estremo. Tra l’altro è da considerare che fu la stessa Asl, nelle persone del Dg De Biasio e del Gran Tari, a denunciare il D’Angelo alla Procura della Repubblica…Oltre al D’Angelo, anche altri dipendenti, raggiunti dalle ultime due ordinanze, godevano della protezione di Oliviero…quindi, non resta che ipotizzare che qualcosa non deve essere andato per il verso giusto, tra il Governatore De Luca e l’attuale presidente del Consiglio regionale e il gotha dell’Asl, nelle persone di Russo, Blasotti ed il mitico Verderosa, ha dovuto cambiare le carte in tavola ed ha colpito duramente i protetti del guru aurunco… Il fatto che l’ASL agisca su indicazione politica e nella fattispecie, ci riferiamo a Gennaro Oliviero, lo dimostrano le sanzioni che sono state applicate ad altri dipendenti, coinvolti invece nell’ultima vicenda giudiziaria del febbraio 2021e vicini ad un altro politico…Ma comprenderete che non possiamo raccontare tutto adesso …sarebbe davvero chiedere troppo al vostro stomaco…è già abbastanza rovinato il nostro…troppo… quindi arrivederci a domani…Hasta manana!