– di Francesca Nardi –
E l’interesse che all’improvviso gira l’interruttore, bloccato da anni di illeciti sversamenti pseudoculturali originati dalla frenesia del nulla, aggredisce quasi, il ritorno a casa della politica…Dove sia stata negli ultimi quindici anni, quella leggera ironia, patrimonio del politico autentico e che stemperava con estrema raffinatezza, il peso talvolta terribile, delle parole, non è un mistero… il volgare letargo della ragione, aveva adulterato il senso stesso del discorso politico, che si mescolava alla grassa ignoranza che ristagna, preferibilmente, nel ventre dell’individualismo becero ed autoreferenziale. La figura di Adolfo Villani, la sua storia, il suo passato che parla di coerenza e di rinuncia meditata e di studio attento, meticoloso e allo stesso tempo gratificante, restituisce vigore e speranza nell’immaginario collettivo, alla visione splendida e sfocata di una città incredibile, che respira avvolta nella nebbia leggera della devozione e al tempo stesso del pudore, di chi ne subisce il fascino. Ciò che conforta è la convinzione che Adolfo Villani sindaco, non prescinderà mai da quell’innamoramento che lo lega in maniera indissolubile al destino della sua Città… Un sindaco che guarda ad una comunità che “vuole” ostinatamente, necessariamente e responsabilmente operosa, è un sindaco che riserva un posto d’onore alla politica e che torna vivaddio a parlare “difficile”…un sindaco che prima creerà disorientamento tra chi ormai è disabituato alla riflessione, poi un fremito attraverserà la pelle messa a nudo del cittadino di Capua e si tradurrà in un irrefrenabile, orgoglioso entusiasmo.