– di Giovanni Soriano –
Et voilà.
Quando tutti noi pensavamo che a Caserta si fossero esercitati tutti i maggiori ispiratori delle comiche napoletane, ti compare un ottomano napoletano di ultima generazione.
Oddio, il copione ideato per l’ultima comica non è originale.
Dopo l’assegnazione di un bene comunale nuovo e funzionante, dopo averlo utilizzato e distrutto, sfruttato e vandalizzato, alterato con pitturazioni da oblio, che ti confeziona il novello Attila?
Manco fossimo nell’agro aversano a parlare di consorzi, ed aree PEEP, detta le condizioni per restituire il bene vandalizzato, rifiutando sdegnoso il giusto rimborso per le spese che – poverino – ha dovuto sostenere per l’insipienza dell’amministrazione Comunale.
Ma, attenzione, a patti e condizioni!
Qui la vera novità, degna di un premio Oscar.
Che il bene venga a intestato come vuole lui, magari con l’aggiunta di una sua foto ricordo, ad imperitura memoria della sua opera meritoria.
Per lo meno in ricordo delle belle e grasse risate che ci ha regalato, tra fallimenti e cause mirabolanti.
Nel frattempo, il povero palazzetto è in attesa che l’Amministrazione finalmente dia un segno di vitalità e decenza, restituendo al pubblico un’opera necessaria per chi voglia praticare lo sport a Caserta.
Ed allora perché non concludere come sulla prima pagina del giornale “Cuore” di tanti anni orsono?:
“Dopo un giro di consultazioni, la nostra serena analisi: HANNO LA FACCIA COME IL CULO”.