VAIRANO PATENORA, UNA LISTA ALLA SCALATA DEL QUORUM E L’ANALISI DI MORENO

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(f.n) – Dopo dieci anni l’amministrazione Cantelmo lascia cadere il testimone al piano di sotto, il che tradotto in termini adatti alla politica de noautri, equivale a consegnarlo affettuosamente al proprio vice che, in genere viene creato e decorato ad immagine e somiglianza…Eh sì…stranamente… una popolazione vivace, levigata nelle sue asperità primitive dall’arte e dalla cultura, una comunità che si muove ed agita corroborata da purificanti brezze collinari che, aspirate sul far del tramonto, come dicono i saggi, lucidano la mente ed esortano alla riflessione, ebbene…un ensemble così naturalmente e storicamente predisposto al confronto, sembra proprio che non sia riuscito a convogliare eventuali alternative all’esistente o non abbia voluto cimentarsi in una corrida, temendo che, forse, sarebbe stata giocata in notturna, quando è più difficile distinguere il nemico…forse una sorta di strano timore impedisce ai vairanesi di esprimersi?, timore o timidezza?, forse l’indolenza ha preso il sopravvento…forse sono così delusi dagli ultimi dieci anni, da subire passivamente tutto il peso dello sconforto e ritenere che qualsiasi lotta o reazione, seguirà la stessa sorte di tutto il resto, finito nel nulla?,…forse la convinzione acquisita dal riscontro dei fatti, li induce a pensare che a Vairano non cambierà mai niente?, o forse nulla di tutto questo…forse all’origine di ciò che appare come inerzia e si traduce in un’unica lista a sostegno del candidato sindaco Stanislao Supino, vi è soltanto una spiegazione, troppo semplice e lineare, addirittura banale per essere presa in considerazione nell’immediato….Forse i cittadini di Vairano, sono semplicemente soddisfatti e addirittura sazi del benessere e del giusto governo del decennio Cantelmo, ne condividono le scelte come le manchevolezze che ogni essere umano compie, ne giustificano le distrazioni e ne apprezzano la morale e la linea politica, ma soprattutto la equità di giudizio e l’altruismo e il disinteresse…Se non avessero del resto sposato in toto la causa e lo spirito e le azioni del sindaco Cantelmo, il numero delle liste sarebbe lievitato, o no? Invece una sola lista scende in campo per combattere …combattere contro il pericolo di non raggiungere il quorum….misericordia che noia!…ma…così si fa la politica?, tutti insieme appassionatamente facendo attenzione a non farsi male ai gomiti e a non sbucciarsi le ginocchia… Tutti buoni, belli e bravi? Fortunatamente a vivacizzare l’atmosfera ci pensa ancora una volta il consigliere comunale uscente Raffaele Moreno con il seguente comunicato:

“Premesso che ognuno è arbitro delle proprie scelte ed è libero di agire come meglio crede e nessuno ha il diritto di dire ad un altro quello che deve o non deve fare. Ma quando in un comune si presenta una sola lista un quesito si pone necessariamente: qual è la libertà di scelta che ha il cittadino elettore se non quella di essere costretto a votare quell’unica lista o astenersi dal voto?

E in caso di indecisione cosa incide necessariamente sulla propensione della scelta se non la valutazione sulle qualità personali dell’unico candidato a sindaco, se cioè questi abbia o meno capacità e preparazione necessarie per ricoprire la carica e vada, quindi, premiato con l’elezione a sindaco.

Nel caso di Vairano il candidato a sindaco ha già ampiamente dimostrato ciò che vale essendo stato per un ininterrotto decennio il vicesindaco di un’amministrazione a dir poco fallimentare.
È inutile girarci intorno, questo signore senza alcun requisito, senza nessuna preparazione (se non l’esperienza di aver frequentato per 10 anni ogni santo giorno gli uffici comunali come un qualsiasi dipendente non avendo altro da fare), con non so quale titolo di studio, con scarsissime capacità se non quelle di saper intrattenere rapporti di affari ed elargire piccoli/grandi favori, ovvero quella (falsa) disponibilità che può piacere a tanti ma che, in termini di efficienza amministrativa, vale meno di zero, anzi, è controproducente alla crescita complessiva della comunità.

Ed anche per ciò che riguarda i candidati basta dare un’occhiata per rendersi conto che è una lista tenuta insieme solo da una commistione di interessi e da una voracità di potere, senza nessun comune ideale e nessun vero programma amministrativo di sviluppo di un paese che è già sul viale del tramonto quanto meno nella parte del c.d. centro storico. Se pensate che consiglieri che nella passata consiliatura erano stati eletti all’opposizione o candidati in liste opposte che adesso si sono candidati nella lista Supino senza vergogna e senza alcun pudore; oppure individui che si sono lamentati per cinque anni, dicendo di tutto e di più contro il duo Cantelmo/Supino affermando che aveva distrutto l’economia del paese, che li aveva rovinati per la mancata apertura del ponte sul fiume Volturno, che erano pronti a vendere tutto e andare via da Vairano, che mai e poi mai si sarebbero candidati; oggi questi individui sono candidati nella lista Supino.

Allora, se quanto detto è vero – come è vero – cari vairanesi fatevi un bell’esame di coscienza e giudicate se in questi 10 anni il candidato sindaco ha contribuito a migliorare ed a progredire questo paese, e poi regolatevi di conseguenza.

Faccio solo alcuni piccoli esempi dei capolavori amministrativi della giunta di cui il Supino è stato protagonista:

  1.  Il recupero del Castello e del Borgo Medievale che stavano affidando ad una ditta fantasma – la Borghi e Castelli Project di Castel Campagnano – con soli 2.500€ di capitale sociale. Ricordate? Il più grande tentativo di frode ai danni della comunità con una cessione di tutta l’area medievale, Castello compreso, per 89 anni, prima in comodato d’uso gratuito, e, poi, con una modifica in corso d’opera, con la costituzione del diritto di superficie, ossia un vero e proprio diritto di proprietà in favore della Borghi & Castelli. E ci stavano riuscendo perché il TAR dichiarò inammissibile il ricorso per carenza di interesse, la Procura della Repubblica – come spesso accade – non rinvenne alcun reato nella procedura di affidamento, malgrado l’Amministrazione Cantelmo/Supino avesse chiaramente violato la legge avendo fatto fare l’aggiudicazione dal consiglio comunale (organo politico) anziché da una commissione giudicatrice (organo tecnico). Meno male che mandai l’esposto/denuncia anche all’ANAC che studiò bene la vicenda e Raffaele Cantone con la delibera n. 977 del 2017 bloccò l’operazione/scandalo che stava per ottenere da Invitalia oltre 100 milioni di euro facendo arricchire i soliti noti, perché dietro la ditta fantasma c’erano gli studi tecnici padroni di Vairano che andranno a comandare anche con la futura amm.ne Supino se raggiungerà il quorum;
  2.  La vicenda della dirigenza unica affidata al dipendente Gaetano Di Nocera, congiunto del sindaco Cantelmo e che, a spese cei contribuenti vairanesi, ha fatto incassare al detto dipendente, dal 2013 al 2019, oltre 200mila euro in più di quanto gli sarebbe spettato. E malgrado il Cantelmo sia stato anche condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale, l’attuale candidato sindaco Supino non ha mai contrastato questa scandalosa e illecita vicenda, ne ha mai preso le distanze da essa, ma anzi ha appoggiato il Cantelmo nella sua condotta dolosa ai danni dei contribuenti vairanesi;
  3. La mancata opportunità di usufruire dei fondi messi a disposizione dall’ Regione per allestire un’area mercatale decente e a norma perché è mancato un progetto esecutivo;
  4.  La variante di via Patenara di cui si vantano è stata ereditata dalla giunta Robbio ed è stata realizzata in modo a dir poco mediocre se non indecente;
  5. Le aggiudicazioni di lavori pubblici “sotto soglia”, ossia senza necessità di gara, che sono stati affidati direttamente alle solite due/tre ben note ditte senza il rispetto della rotazione con le altre decine esistenti e come richiederebbe il codice dei contratti pubblici (d.lgs. 50/2016);
  6.  Un grande e baricentrico paese dell’intero Alto Casertano come Vairano che non ha ancora la fibra internet in tutto il territorio comunale (pensate che Fontegreca con 760 abitati é dotato di fibra), e tutti sanno che la digitalizzazione è una cosa fondamentale per lo sviluppo economico di una comunità;
  7.  Un paese divenuto centrale per tanti servizi e attività tra i quali quelli scolastico in 10 anni non è stato in grado di dotarsi di parcheggi decenti per i bus scolastici tanto che la mattina Vairano Scalo è in pieno caos e men che meno esistono parcheggi per auto che devono usufruire dei servizi e del commercio ma sono stati solo sguinzagliati i nuovi vigili con l’ordine tassativo di fare multe per fare cassa;
  8.  Strade asfaltate già piene di buche, dissesti e avvallamenti;
  9.  Vairano Centro in stato di totale abbandono senza nessuna prospettiva di rilancio in termini di turismo, di itinerari agrituristici e gastronomici e di commercio;
  10.  L’ultima super marchetta elettorale di affidare per trent’anni ai Riselli (che già gestiscono il servizio di riscossione dei tributi con la Pubblialifana) la gestione dei servizi cimiteriali di Vairano con l’esclusiva della gestione dei loculi e delle cappelle, dell’illuminazione, un vero e proprio MONOPOLIO.

Un’unica preghiera: non lamentatevi se le cose – come è più che prevedibile – resteranno come sono se non addirittura peggioreranno, perché, a mio modesto avviso, il Comune di Vairano ha bisogno di essere depurato da pericolose incrostazioni e la macchina amministrativa comunale va ripulita da clientelismi, da tutela di interessi privati (specialmente edilizi), da favoritismi di ogni genere e soprattutto dal malaffare.

È NECESSARIA UNA CATARSI, CARI VAIRANESI, UNA VERA E PROPRIA TRASFUSIONE DI LEGALITÀ, EFFICIENZA, TUTELA DELL’INTERESSE PUBBLICO E TRASPARENZA AMMINISTRATIVA DIVERSAMENTE QUESTO PAESE PER LO MENO NEL CENTRO DI PATENORA SARÀ DESTINATO A SCOMPARIRE NEL GIRO DI POCHI ANNI.

1 commento

  1. Sarebbe opportuno non parlare di “quorum”, bensì di un vero e proprio “voto di fiducia”.
    La vera scelta è andare o meno a votare e, mai come questa volta, sarà un voto palese con il quale i cittadini ci metteranno la faccia (nel vero senso del termine).

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