SINERGIA TRA LA CASA DI CURA E LA SOCIETÀ ITALIANA DI RADIOLOGIA MEDICA E INTERVENTISTICA, INTERVENGONO GRASSI, CARANCI, REGINELLI, URRARO, D’ALESSANDRO E PICASCIA
CAPUA – Radiologia, Radiomica e Radiogenomica saranno i tre fili conduttori del corso di formazione avanzata per medici chirurghi, fisici sanitari ed infermieri in programma per sabato 28, nella sala conferenze di Villa Fiorita di Capua, e promosso dalla casa di cura e dalla Fondazione SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica).
Il programma dei lavori, stilato dalla segreteria scientifica curata dal ricercatore Roberto Picascia, prevede diversi contributi in tema di linee guida, protocolli e procedure da seguire nel corso della mattinata, quando apriranno la discussione i docenti universitari Ferdinando Caranci, che illustrerà le conseguenze per il cervello dopo un arresto cardio respiratorio’’, Roberto Grassi, che discetterà sulla esistenza reale o meno di sirene, giani, meduse, cerberi e visnù, e Alfonso Reginelli sugli attori della ricerca: uno, nessuno, centomila.
Nella sessione pomeridiana, toccherà agli specialisti Fabrizio Urraro sul tema “La partecipazione ai gruppi multidisciplinari: luci ed ombre”, e Roberto Grassi sul caso “Tesla: una vera mutazione generazionale”.
“Nel III millennio la radiologia è stata profondamente modificata dall’incalzante evoluzione tecnologica informatica. Questo processo, iniziato circa vent’anni fa, si è pienamente completato da poco più di un lustro: dalla interpretazione di una sola immagine radiologica si è passati ad analizzare l’immagine correlata con il gran numero di informazioni che le ha generata, un processo definito oggi radiomica. Grazie alla maggior velocità di analisi che i computer oggi consentono, è possibile, infatti, non solo disporre della rappresentazione nella immagine delle informazioni raccolte durante l’esecuzione della scansione del corpo umano, ma anche della valutazione analitica di ogni singola informazione raccolta dal computer, non traducibili in una immagine e che fino ad oggi rimanevano perdute. Si è passati così, ad esempio, da una decina di reperti disponibili di un nodulo polmonare, ad una migliaia di reperti. Gli attori della ricerca, oggi, possono così tentare di individuare quale informazione radiomica meglio si correli con l’evoluzione, la prognosi o la terapia della patologia riscontrata e dunque meglio interpretare cosa succeda dopo un insulto”, dichiara la presidente del CdA di Villa Fiorita, Raffaella Sibillo.
“La recente pandemia virale ha contribuito a rendere uniforme sul territorio la disponibilità di apparecchiature per analisi genetiche che solo qualche anno fa sembrava impossibile disporre. Oggi è possibile sequenziare un genoma in tempi rapidi e economici. Le informazioni genetiche, il genotipo, abbinate alla radiomica, il fenotipo, hanno sviluppato una nuova disciplina che prende il nome di radiogenomica. Questo nuovo traguardo apre scenari fino a qualche anno fa impensabili nel trattamento delle patologie, specie oncologiche, ed ha condizionato la diffusione di una modalità di collaborazione fra i vari specialisti che prende il nome di GOM, gruppi oncologici multidisciplinari. Oggi è indispensabile avere, intorno ad un paziente, più specialisti, ognuno competente nella propria disciplina, oncologo, radiologo, anatomopatologo, radioterapista, genetista, chirurgo, Solo l’unione di tutte queste competenze consente di approcciare pienamente la sfida che da anni ci attanaglia: comprendere pienamente la patogenesi delle malattie ed individuarne la terapia più opportuna.
Un grande impulso verso questo obiettivo è atteso dalla nuova metodica definita editing molecolare, che da poco più di un lustro si è resa ubiquitariamente disponibile. La possibilità di aggiungere, cancellare o sostituire una singola base nucleotide di un qualsiasi genoma, in modo preciso e ripetibile, apre uno scenario di mutazione generazionale, dai risvolti imprevedibili e per taluni aspetti inquietanti.
Siamo ormai alle soglie della piena comprensione di tanti fenomeni, alcuni dei quali ancora dubitiamo se esistano davvero, o siano solo miti e leggende”, spiega Roberto Grassi, past president della Fondazione SIRM.