(f.n.) – Quando l’Ordine dei Medici, l’Asl ed i grandi pensatori della Sanità danno vita ad iniziative meritevoli, come le varie campagne di prevenzione delle malattie oncologiche ed elaborano programmi riservati alle diverse fasce di età, fornendo all’uopo, informazioni ed indicazioni preziose ed utili, il tutto rigorosamente gratuito, dovrebbero crearsi il problema che tanto lavoro e tanta intellighentia, potrebbero essere vanificati in cinque minuti, dal solito cafone che non sa neanche cosa sia lo screening e dal quale ti puoi, inoltre, aspettare, che tratti a pesci in faccia l’utente che rigorosamente, secondo lo stile tipico della parte che conta, passerà alla storia come quel folle che ha aggredito il povero usciere….I fatti di oggi risalgono alle ore 9 di questa mattina…quando una persona X, di cui rispetteremo rigorosamente la privacy, si è recata alla sede centrale dell’Asl, per consegnare, secondo le indicazioni della campagna di prevenzione del cancro del colon retto, un contenitore con le feci, per le indagini cliniche del caso. La persona X, arrivato il suo turno. si è avvicinata alla reception ed ha informato l’addetto che doveva consegnare il contenitore. Il principe di sangue reale, prestato alla Sanità de noautri, parlando in un dialetto che poteva essere ascritto ad una libera traduzione seicentesca, dall’aramaico al marcianisano rurale, si rivolgeva alla persona X ed indicando una scatola grugniva: “Vuttat cca’…”La persona X, leggermente interdetta da tutto ciò che lasciava presagire, in termini di organizzazione un simile invito e preoccupata che si creasse confusione, tentò di eccepire che si trattava di dati sensibili e che desiderava avere assicurazione, che tutto si sarebbe svolto in maniera corretta e chiese una sorta di ricevuta o qualcosa di simile…Il principino, sempre con il solito accento da fronte del porto, come si suol dire “arronzava” in malo modo la persona X, negando qualsiasi nota di ricezione avvenuta. A quel punto la persona X, sempre più preoccupata, chiedeva di parlare con il diretto superiore del principe, che esplose in un raffinatissimo: “Vuie nun parlate cu nisciun!” La persona X intanto si era avviata verso l’interno del palazzo, mentre il principe in malo modo, tentava di sbarrarle l’ingresso…Proprio in quel momento si trovava a passare un fedelissimo di uno dei regnanti dell’Asl, per la precisione un attaché del dottor Aniello Sacco…La persona X riconosciutolo, cercò disperatamente di rivolgersi a lui e lo chiamò ad alta voce per nome…Il prode amico del Sacco, sentitosi chiamare pensò bene di darsi ad una coraggiosissima fuga, attraverso i labirinti del palazzaccio, scomparendo nella nebbia…Naturalmente la persona X perse la calma ed apostrofò come meritava il principe in turno alla reception, mentre dalla folla intorno, i cui componenti si distinguono sempre per quel raffinato senso di opportunità e decoro che è insito nelle folle stesse, si alzavano battute improvvisate sull’importanza del “reperto” organico in questione, definendolo secondo l’uso corrente a fondo strada…Bene… questi in sintesi, fatti che lor signori racconteranno secondo il loro stile, salvando, naturalmente, la faccia a quel bravo usciere, al quale nessuno ha mai posto il quesito, se conoscesse almeno quattro parole della lingua madre che, per chi si fosse svegliato adesso, è pur sempre l’Italiano…Inoltre ci si chiede… con tutta la maxi infornata di amministrativi di cui vi siete fatti carico voi della sanità, per accontentare mezzo parlamento, avreste almeno potuto inviarne qualcuno nei posti chiave a contatto con il pubblico…avreste così evitato di continuare a collezionare pessime figure e non vi dovreste lambiccare il cervello, per trovare l’ennesima scusa, a giustifica delle passeggiate ciondolanti di chi non ha proprio nulla da fare, tranne ritirare lo stipendio. Hasta la vista!