(f.n.) – Per tre anni ed oltre, abbiamo scritto, pianto, pregato, implorato, accusato e persino sperato che qualcosa cambiasse nel governo di questa città e di questa provincia e che dal monolito dell’omertà de facto, se non del menefreghismo de iure, trasudasse, seppure con sforzo, almeno uno stentato miagolio di sdegno, nei confronti della disastrosa gestione dell’Agis ed in particolar modo, dello Stadio del Nuoto, da parte di Giuseppe Guida, oggi sindaco di Arienzo. Non un solo sospiro, sia pure emesso a fatica, ha mostrato il benché minimo interesse ad interrompere il monologo, inteso come parole ed azioni, di un personaggio che in un’epoca storica “afflitta” da una riposante normalità, dove tra il “ciuccio e l’imparato” era giocoforza individuare una sottile differenza e tra l’onestà intellettuale ed il conflitto neuronale una sfumatura di diversità, sarebbe stato considerato con grande senso dell’umorismo, un felice incrocio tra un esperto imitatore della iena ridens ed un guaio passato…A nulla sono valse le denunce documentate, il materiale fotografico, gli estratti conto, i lavoratori bistrattati e minacciati e le “sparate di posa” registrate dal vivo ed uno Stadio del Nuoto, praticamente abbandonato al degrado, sotto gli occhi di tutti…Le angherie che la ditta favorita da Guida, nello Stadio del Nuoto, fa subire ai lavoratori casertani, continuano a moltiplicarsi nel silenzio assenso circostante…i responsabili trattano a pesci in faccia i lavoratori e pretendono che vadano al lavoro gratis, anche la domenica…Intanto nelle buste paga, lor signori scrivono ciò che vogliono…E mentre l’acqua che sgorga dai rubinetti, dulcis in fundo, continua a non essere potabile, per le ragioni che ci siamo davvero stancati di ripetere, tutto continua a tacere… Il risultato e la reazione alle nostre denunce è stato unico ed umiliante, nonché qualificativo e dichiarativo di un sistema, che definire tribale, è un eufemismo: Giuseppe Guida può fare esattamente ciò che vuole in questa città e in questa provincia ed ha la facoltà di gestire, alla stregua di una chincaglieria aperta in zona franca, sia un bene pubblico che un Comune. Nessuno fiata…dalle parti delle istituzioni nada de nada e …se nessuno fiata non possiamo pretendere che il ragazzo non si monti la testa e non faccia peggio di quel che ha fatto finora, n’est pas? Ma…se nessuno fiata saremmo autorizzati o no, a pensare che il resto del mondo se ne frega o al resto del mondo ravvicinato, sia impedito di parlare? E se nessuno fiata, compreso l’Asl, pesantemente coinvolta nel silenzio di gesso dell’ensemble, chi potrebbe mai avanzare una critica nei nostro confronti, se pungesse a noi vaghezza di insinuare o sospettare? E quando, con lo stile che lo contraddistingue in mezzo alla monotonia del buonsenso, il bravo Giuseppe Guida, decide che la piazza principale di Arienzo debba essere dedicata a suo padre Crescenzo, riducendo lo spazio concesso fino a ieri a Nicola Valletta, giurista e scrittore del ‘700, sapete…una vecchia gloria che incidentalmente aveva portato lustro alla città natale, chi credete abbia emesso un fiato?, chi credete abbia alzato il ditino, osando timidamente suggerire al figlio del compianto e rispettabilissimo Crescenzo Guida, che forse, proprio nel rispetto della figura paterna e di quello che ha rappresentato, non era il caso?, nessuno… e allora…amigos, non è il Giuseppe Guida che preoccupa, anche perché, se la memoria non ci tradisce proprio adesso, è garantito che basti un urletto in testa al ciccetto occidentale, perché inizi a “rimpicciolirsi”, come alla terza puntata della chetogenica, quindi non è lui che sposta le nostre emozioni più di tanto e tantomeno provoca i nostri timori, ma bensì li provoca e li alimenta chi tace ostinatamente e legittima, con il silenzio le “maxicastronate” in cui costui si è distinto, nella gestione dell’Agis e continua a tacere, anzi elogia e autorizza questa assai discutibile ed assai poco opportuna decisione di intitolare al proprio padre, con tutto il rispetto per Crescenzo Guida, la piazza già dedicata ad altri. Tutto tace e il silenzio regna sovrano e noi continuiamo a chiederci perché…Hasta la vista!