POMPEI – Parte dal Teatro Grande di Pompei il nuovo tour italiano di Patti Smith. Martedì 26 luglio la cantante terrà la prima delle sue quattro date nei luoghi che hanno ospitato – nel 2016 e nel 2018 – Elton John, David Gilmour, King Crimson e James Taylor. Dopo quattro anni la grande musica torna a farsi sentire tra le antiche rovine.
Il concerto della interprete di “Because The Night” è anche il primo grande spettacolo di pop o rock internazionale annunciato in Campania. Prende corpo il progetto di Massimo Osanna (all’epoca direttore generale del Parco Archeologico), che nel 2018 aveva testualmente affermato dopo il concerto di Gilmour: “La mia idea è di fare concerti che possano rientrare nell’idea di classico. Ora sogno un palco con Patti Smith“. Il testimone di quella visione prende corpo ora nelle mani del nuovo direttore Gabriel Zuchtriegel.
Instancabile e sovversiva, Patti Smith ha recentemente conseguito due nuovi riconoscimenti: il prestigioso Premio Puccini – assegnato dalla Città di Viareggio e dalla Fondazione Festival Pucciniano, per la prima volta a un’artista rock – e le chiavi della città di New York, ricevute dall’ormai ex sindaco Bill De Blasio, a testimonianza del rapporto straordinario della ‘sacerdotessa del rock’ con la città.
Vera icona del rock vivente, Patti Smith nella sua carriera di oltre quaranta anni ha attraversato il punk diventandone l’icona, analizzato il mondo in tutte le sue forme d’arte, attraverso la musica, la fotografia, la poesia, i romanzi, la pittura e la scultura, lasciando un segno indelebile in ogni sua espressione. Amata, discussa, potente ed idealista, Patti Smith è un vero e proprio mito del rock per tutte le generazioni e, senza dubbio alcuno, tra gli artisti più influenti di sempre.
I concerti estivi che la porteranno su importanti e prestigiosi palchi a luglio – Pompei, Roma, Stresa e Cervia – vedranno l’artista ripercorrere la sua lunga e prolifica carriera, accompagnata dal figlio Jackson Smith alla chitarra, dall’amico di lunga data Tony Shanahan al basso e dal batterista Seb Rochford,
Cantante, cantautrice e poetessa, Patricia Lee Smith, in arte Patti Smith, è nata il 30 dicembre 1946 a Chicago, Illinois. Nel 1950 si trasferisce con la famiglia a Philadelphia e poi nel New Jersey. La maggiore di quattro figli, Patti Smith è sempre stata una bambina alta, allampanata, malaticcia, con un occhio sinistro pigro. Comportamenti timidi che mai avrebbero fatto pensare che Patti avrebbe potuto trasformarsi nella rockstar innovativa che sarebbe poi diventata. Tuttavia, Patti racconta di aver sempre saputo di essere destinata alla grandezza. “Quando ero una ragazzina, ho sempre saputo che avevo qualcosa di speciale dentro di me. Voglio dire, non ero attraente, non ero molto comunicativa, non ero molto intelligente, almeno a scuola. Non ero nulla di tutto ciò, e non ho mai dimostrato al mondo che ero qualcosa di speciale, ma ho avuto questa enorme speranza per tutto il tempo ed è questo lo spirito che mi mantenuto forte… ero una bambina felice perché avevo la sensazione che sarei andata oltre il mio corpo fisico”, dichiara Patti Smith.
Erano gli anni ’60 quando la giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferisce nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalla chiacchierata relazione con il fotografo Robert Mapplethorpe fino alle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, senza tralasciare il contratto con la Arista e la pubblicazione di “Horses”, uno dei migliori album della storia del rock.
Patti Smith si è conquistata di diritto un posto nell’olimpo delle leggende del rock.
Senza dubbio tra gli artisti più influenti di sempre, cantautrice e poetessa di enorme talento, Patti viene spesso citata da illustri colleghi come grande fonte di ispirazione, da Michael Stipe (R.E.M.) a Morrissey e Johnny Marr (The Smiths), da Madonna agli U2 a molti altri, al punto da presenziare alla cerimonia del Nobel per la letteratura al posto di Bob Dylan, per suo espresso desiderio.
Brani come “People Have The Power”, “Gloria” (cover del brano dei Them di Van Morrison), “Dancing Barefoot” e “Because The Night” (scritta assieme a Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica e dell’immaginario collettivo.