– di Francesca Nardi –
Al momento in Italia, abbiamo un problema serio, un problema vitale di ordine sociale e morale, un problema di primaria importanza…una baby gang qualche giorno fa, ha gettato un anziano nel cassonetto dell’immondizia, deridendolo e sghignazzando…a noi resta solo uno squarcio nell’anima e qualche domanda: 1) come mai un gruppo di adolescenti “pensa” di fare una cosa del genere?, 2) come mai dopo aver “pensato” al modo migliore per divertirsi, la gang “decide” di fare una cosa del genere?, 3) come mai tutti i componenti della gang, sono d’accordo per fare una cosa del genere?, 4) come mai durante il trascinamento dell’anziano, verso il cassonetto dei rifiuti, pur rallentati dai tentativi di divincolarsi del pover’uomo, in quella frazione di secondo, che li ha visti incrociare lo sguardo del vecchio, nessuno tra di essi, ha avuto un ripensamento?, 5) come mai si divertono tutti allo stesso modo, vedendo un anziano a gambe all’aria in un cassonetto, che si dispera?, 6) come mai sono così allegri e tranquilli?, 7) come mai hanno l’atteggiamento di coloro che sanno benissimo, che non saranno redarguiti, né puniti?, 8) come mai prendono di mira un anziano per divertirsi?; 9) come mai si divertono nel vedere un anziano in difficoltà?, 10) come mai il fatto che l’anziano abbia l’età dei loro nonni, non provoca in essi alcuna esitazione, né modifica il loro atteggiamento?, 11) qual è il comportamento che questi adolescenti, nelle loro case, assumono nei confronti dei loro nonni anziani?, 12) quale tipo di educazione e quali valori hanno trasmesso a questi adolescenti, i loro genitori? E adesso mi chiedo e vi chiedo se sia azzardato o magari irriverente, pensare e ritenere che i bravi papà di questi cialtroncelli tatuati, non siano i classici tipetti, sul genere impiegati di concetto tipo b, che sogghignando si vantano al bar dell’angolo della ‘ultima goliardata del figlio che, tutto sommato, promette bene, quelli che dando fondo alla poltiglia in cui è ridotto il cascame di materia grigia che vagola ai bordi del loro cervello, fanno la voce ispirata e dicono …”almeno avranno qualcosa da ricordare, con tutto quello che si prepara…”. Quei filosofi d’accatto che dopo aver partecipato al gran prix del “rattuso dell’anno negli uffici pubblici” e magari te li trovi persino nelle fiaccolate in difesa della donna e poi gonfiano il petto, dinanzi alle prodezze “schifosissime” del loro figlioletto con la zazzera lucente pronta da spidocchiare. Noi possiamo anche chiudere qui, con la cosiddetta civiltà a mezz’asta, e piantarla di fare i saputelli che giocano alla guerra e sanno tutto del dopo e del mai, perché con questi campioni che abbiamo messo al mondo, non ci sarà nessuna guerra da combattere e dalla quale salvaguardarci, perché siamo già morti,…Un anziano gettato nel cassonetto dell’immondizia, non è soltanto un vecchio maltrattato da quattro imbecilli vuoti e risonanti come campane, ai quali nessuno ha mai stampato un sacrosanto manrovescio tra naso e bocca, ma è la storia stessa di un mondo che se ne va, le radici di una umanità ormai sfarinata, che vengono sradicate e gettate nel pozzo nero dell’ignoranza, il dettato mai registrato dell’indispensabile e dell’imprescindibile, il marchio indelebile improvvisamente biodegradabile, delle origini dell’uomo, la vita stessa e il suo significato diventato improvvisamente incomprensibile, per le nuove generazioni cui è, e sarà inutile affidare alcunché, tanto meno le redini delle nostre speranze rammendate per loro. Noi siamo già morti e quella gang ha macerato nello sterco assieme al passato, il nostro povero futuro. E da quel vecchio in poi, che sarà inutile chiamare anziano per gratificare la nostra ipocrita esigenza di forma, ci saranno soltanto gattini seviziati per divertimento, cani accecati e bruciati e genitori idioti che ridono e fanno sparire il corpo del reato…e la miseria allargata di un popolo che ha finito di recitare per mancanza di copione. L’autenticità della pietas e le sbattute in petto a corredo della preziosa solidarietà per i fratelli ucraini, sono garantiti a campione, da quella babygang che ha gettato sghignazzando un vecchio nella monnezza. Hasta la verguenza!
Per quanto modestamente posso aggiungere, in base alla mia esperienza, giovani che compiono un atto come gettare un vecchio nella spazzatura, sono individui che non hanno mai conosciuto il dolore. Quello vero. Quello dell’anima. Sembra un paradosso ma è così. Io, da ragazzo, sono stato vittima di bulli, ero vittima, all’istituto d’arte, di vessazioni, per essere il più bravo della classe in arte. Ero mite e educato e passavo da superbo. Ma tutto ciò è proprio quello che mi ha aiutato: amo l’arte, la cultura, i libri, non farei male a una mosca e…non ho mai avuto una donna. Ma sono contento del fatto che la mia anima è integra, come la mia etica e morale. Penso che come me ce ne siano molti, uomini e donne. Essi salveranno il mondo.
quando andavo alla SCUOLA ELEMENTARE UNA INSEGNANTE CHE ADESSO NON RICORDO IL NOME , RACCONTAVA: CHE UNA FAMIGLIA COMPOSTA DA PADRE MADRE E FIGLIO AVEVA UN ANZIANO GENITORE IN CASA E VISTO CHE LO STESSO SBAVAVA QUANDO MANGIAVA LO AVEVANO MESSO IN DISPARTE E MENTRE LORO MANGIAVANO SULLA TAVOLA IMBANDITA CON PIATTI E POSATE IL VECCHIETTO VENIVA SERVITO IN UNA SCODELLA FATTA DI LEGNO E LONTANO DALLA LORO TAVOLA, UN GIORNO IL PADRE DEL RAGAZZO TORNANDO DAL LAVORO TROVO’ IL FIGLIO CHE STAVA FACENDO UNA SCODELLA IN LEGNO COME QUELLA DEL VECCHIETTO, IL PADRE DOMANDO’ AL FIGLIO A COSA SERVISSE E IL FIGLIO GLI RISPOSE, QUANDO SARAI VECCHIO LA USERAI TU, IL PADRE CAPI E DA QUEL MOMENTO ANCHE LANZIANO GENITORE SEDETTE ALLA LORO TAVOLA CON POSATE E PATTI COME LORO. BENE INSEGNARE CON ESEMPIO NON CON LE SEMPLICI PAROLE MA CON I FATTI.
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