– di Francesca Nardi –
Dopo il classico schizzo irrefrenabile e fuorviante, relativo a scontate strategie locali e provvisorie sentenze nazionali, il Pd, ormai a margine di se stesso, continua a barcollare. Com’era prevedibile, gli addetti ai lavori, ciascuno per la propria parte e tutti più o meno riconducibili allo stesso indirizzo, dopo aver contribuito, con ammirevole dissennatezza, a confondere le idee di una comunità già spenta di suo ed aggredita quotidianamente da inquietanti messaggi di morte e distruzione, si prendono il meritato riposo. Eh già…interpretare secondo la propria personalissima convenienza e come si dice a Oxford, “mischiare le carte”, richiede un compost di “malafede & cazzimma” di un certo rispetto, o no? L’abitudine all’astuzia però, non deve ingessare l’intelligenza né l’astuzia può sostituirsi allo stile…Qualche giorno fa, tra il rinvio “romano” della celebrazione telematica dell’assemblea regionale, per consentire alla commissione di garanzia di esaminare i ricorsi e l’inizio degli spari a salve, sulla presunta ineluttabile caduta dell’ipotesi “Graziano segretario”, è stata questione di un minuto e mezzo…Ce la va sans dire che l’indicazione di Graziano segretario, rappresentava un passaggio diplomatico che le circostanze rendono, tuttora, indispensabile, tra Enrico Letta e Vincenzo De Luca, di cui un big in odore di discesa, avrebbe dovuto tener conto e non perdersi nelle chiacchiere di un ricorso che, a ragion veduta, dice poco o nulla, ma resta comunque un ricorso di cui tener conto…anche perché, secondo una regola della legge de noautri…,siamo assolutamente trasparenti ma soprattutto attenti alla virgola, quando siamo in difficoltà e dobbiamo prendere tempo. Ma la giostrina delle buone intenzioni e delle regole ad un tratto si è inceppata e l’ipotesi di commissariamento del Pd regionale, alla quale aspira il presidente del consiglio regionale, per adesso, grazie alle sue mosse, si restringe a Terra di Lavoro, provocando il compiersi di quella giusta presa di posizione preelettorale, improvvisamente arenatasi, per ragioni di opportunità. E non finisce qui, dal momento che l’abbrivio provocato dalla foga di danneggiare il percorso altrui, è diventato incontrollabile e nella reazione scomposta della prima ora, dopo la sospensione dell’assemblea telematica, è stato travolto l’Onorevole Piero De Luca, incidentalmente figlio del presidente della Giunta Regionale…il quale, al momento, ha ben due ragioni per mandare a carte 48 ogni singulto diplomatico e provocare ulteriori sudorazioni gelide agli interlocutori… Qualcuno dalla capitale infine, dovrà decidersi ad intervenire seriamente e soprattutto ufficialmente…dal momento che l’invito al silenzio ed alla correzione, ha sortito effetti drammatici che si riassumono in una lettura con commento a dir poco disastrosa per il presidente del consiglio regionale che, prima avrebbe provocato gli attacchi a Piero De Luca e dopo lo avrebbe incensato assumendone pubblicamente le difese…E’ un gran peccato a questo punto della storia che De Luca sia esattamente quel personaggio di cui tutto si può e si potrà dire tranne che sia “fesso”. Hasta la vista!