A SOLI SEI MESI DALLE ELEZIONI COMUNALI, SI PREPARA LA PRIMA GIRAVOLTA POLITICA RISPETTO AL RISULTATO DELLE URNE!
– di Salvatore Zinno –
Silvio Sasso, ex sindaco di Sessa Aurunca ed oggi consigliere comunale di minoranza denuncia: false dimissioni mie dalla carica di consigliere comunale sono state presentate in comune. Diffido l’amministrazione comunale ad accettarle anche se dovessero recare una copia della mia carta di identità, che per altro possiedono in tantissimi dopo che l’ho messa a disposizione delle liste per la presentazione delle candidature. Provvederò a denunciare chiunque sia coinvolto – noto o ignoto – in una procedura di dimissioni falsificate. Aggiunge ancora che. Qualora volesse decidere di dimettersi dalla carica di consigliere comunale, lo farà solo inviando una PEC dal proprio account personale.
Domanda: che sta succedendo in municipio a Sessa Aurunca dopo solo (sottolineiamo SOLO) sei mesi dalle elezioni comunali che hanno visto vincere la mastodontica coalizione messa in scena dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, dott. Gennaro Oliviero il quale ha portato sulla scranno più alto del comune Lorenzo Di Iorio?
Cercheremo di rispondere a modo nostro, ma intanto, è bene ricordarlo, Di Iorio passò al primo turno con un risicato 52% di preferenze a fronte dei grossi calibri regionali portati da Oliviero a Sessa, che lo appoggiarono in campagna elettorale.
Sasso nella sua diffida presentata via PEC ieri al protocollo generale del comune di Sessa (via PEC così non ci sbagliamo), fa anche un passaggio, apparentemente ininfluente ma che invece è molto serio, e a breve vedremo perché, nel quale scrive: “…diffida il comune a non recepire nessun atto…recato personalmente dal sottoscritto con relativo e contestuale riconoscimento e accertamento della presenza fisica…presso lo sportello di ricezione A MEZZO DI TELECAMERA…”!
Breve antefatto: pare che nei frenetici giorni precedenti alla presentazione delle liste, il candidato Sasso abbia sottoscritto una lettera di dimissioni senza data e consegnata nelle mani di un “personaggio” locale per convincerlo a schierarsi dalla sua parte; il senso della trattativa e della lettera di dimissioni, sarebbe stata più o meno questa: tu Tizio ti candidi con me Silvio e nel caso non dovessimo vincere le elezioni (come poi avvenuto), io mi dimetto e tu, nel caso fossi il primo dei non eletti, entreresti al mio posto in consiglio comunale…se non ti fidi della mia parola, te lo metto per iscritto fin da ora. Un patto tra gentiluomini? Una promessa politica? Una farsa?
Chi lo sa.
Fatto sta che pare, questa fantomatica lettera abbia iniziato a circolare per gli uffici comunali già dal mese di ottobre (dopo poche ore dall’ufficializzazione del voto), fino ad oggi quando è finita nelle mani di qualcuno che vuole tirare un bidone al povero Sasso, in questo caso: cornuto e mazziato, prima per aver perso le elezioni e poi per essere divenuto ostaggio del “Tizio” di cui sopra che sta cercando comunque di farlo uscire dal consiglio comunale.
MA PERCHÉ, dicevamo nel titolo.
Il perché lo dobbiamo ricercare in una lotta politica ben più grossa, quella tra due big della politica regionale…i due galli che cantano nello stesso pollaio; Gennaro Oliviero e Giovanni Zannini.
Quando ad ottobre 2021 si è votato a Sessa per le comunali, i due mister ventimila, con un patto di desistenza si sono accomunati ed hanno appoggiato entrambi Di Iorio, per motivi diversi ma convergenti. Il primo, Oliviero perché ha avuto bisogno di imbarcare chiunque pur di far vincere il suo cavallo spompato, e il risultato di quello scarso 52% ci dà ragione. Il secondo, Zannini perché nella sua bramosia di mettere un piede in ognuno dei 104 comuni della provincia di Caserta ha puntato sul cavallo che gli dava più probabilità di vincere per mettere uomini suoi nell’amministrazione sessana e costruirsi clientela elettorale per il futuro.
Hanno avuto ragione tutti e due: Oliviero ha fatto eleggere il debole Di Iorio grazie all’armata Brancaleone che gli messo attorno e Zannini ha avuto il suo uomo (Francesco Gagliardo) nella maggioranza di consiglio con anche un assessore in omaggio (Sabrina Izzo).
Il minuto dopo le elezioni però, a risultato acquisito, il cervellotico Oliviero ha iniziato la sua solita manovra di alleggerimento (la sua storia politica è costellata sempre dalle stesse manovre) valutando poco utile avere due “pesi morti” Zanniniani a traino.
Cosa fare quindi per toglierseli dalle scatole senza indebolire il già debole Di Iorio, figura indispensabile per garantire gli investimenti programmati sul territorio, per se e per i suoi?
La soluzione si chiama Massimo Schiavone.
Infatti già da qualche tempo si mormora di un riavvicinamento del giovane rampollo sessano al potente Oliviero, dopo che se le erano suonate come dei pesi massimi sul ring delle regionali.
Il programma di Gennarino ò president’ in cinque mosse è il seguente: 1) Massimo Schiavone abbandona l’opposizione e passa in maggioranza; 2) gli viene offerto un ruolo importante in giunta con un primo rimpasto di governo che prevede la cacciata della Izzo dalla giunta; 3) Schiavone è obbligato a dimettersi dal consiglio comunale (per incompatibilità) ed al posto suo subentra il dott. Guido Marino, dipendente della RSA degli Schiavone e quindi posizione blindatissima; 4) Silvio Sasso viene “dimesso” dal consiglio comunale in forza di quella infelicissima sua pre-lettera di dimissioni; 5) al posto di Sasso subentra il primo dei non eletti che potrebbe essere o Riccardo Zannini oppure Francesca Fioto, il primo dipendente dell’azienda di Schiavone mentre la seconda è moglie di un dipendente di Schiavone… e quindi seconda posizione blindata.
Scacco matto!
Oliviero a questo punto, con tre risultati utili al prezzo di uno, avrebbe consolidato la propria maggioranza con altri due consiglieri comunali di cieca obbedienza al loro datore di lavoro; si sarebbe assicurata la presenza al proprio fianco del portafoglio degli Schiavone in vista della campagna elettorale per la Camera dei Deputati del 2023 nella quale egli certamente correrà per esaudire il suo sogno di finire i propri giorni su di uno scranno di Montecitorio; si toglierebbe lo sfizio di aver usato a proprio piacimento i 631 voti della lista “Moderati per Sessa Aurunca” che i compari di Zannini gli hanno servito per far vincere Di Iorio.
Come la prenderebbe Giovanni Zannini lo scopriremo a breve, in occasione della preparazione delle liste per il rinnovo del consiglio comunale nella sua Mondragone.
Intanto un’ultima osservazione la facciamo sulla lettera di diffida di Silvio Sasso della quale parlavamo in apertura. Ricordate il passaggio sull’eventuale di ricezione di atti da persone da confutare A MEZZO DI TELECAMERA, per il quale vi abbiamo suggerito di prestare maggiore attenzione?
Il solito bene informato ci ha sussurrato all’orecchio che proprio nei minuti nei quali il nostro “ignoto”, e non ci troviamo nella trasmissione post-tg serale di Amadeus, abbia materialmente consegnato la lettera di dimissioni con tanto di fotocopia di carta di identità del povero Silvio Sasso allo sportello dell’ufficio protocollo del municipio di Sessa Aurunca, ci sia stato un temporaneo black-out del sistema di videosorveglianza interno…a volte quando si dice la sfortuna!!! OPPURE NO?