Il Partito Comunista del Molise denuncia gravi violazioni dei diritti dei lavoratori per quanto riguarda i trasporti. Accade sul primo dei nove corridoi principali di mobilità molisano, quello che da Campobasso porta studenti e lavoratori a Termoli e che la sera stessa li riporta a casa. Il percorso, così come individuato dall’ultimo piano disponibile sul sito della Regione, riporta la dicitura: Campobasso-Ripamolisani-Guardalfiera-Termoli.
A causa di problemi di sicurezza – si legge nella nota del partito -, la fermata al bivio di Ripalimosani (Ingotte Santa Lucia) è stata cancellata dal 2013, provocando disagi a studenti e lavoratori che ne usufruivano per recarsi a scuola o presso uffici e fabbriche. Ripalimosani, come riporta lo studio effettuato dalla Regione Molise, conta su un bacino di 1295 utenti che potrebbero aver bisogno di quella fermata. Bisogna poi aggiungere che essa era molto utilizzata anche dai cittadini di Campobasso Nord, i quali ora, se vogliono spostarsi verso la costa, sono costretti a recarsi direttamente al terminal autobus, intasando un servizio che, purtroppo, già di per sé si basa su spazi non amplissimi, soprattutto ora, in tempo di Covid, dove è importante mantenere di fatto il distanziamento tra utenti.
L’unica fermata risulta essere ad oggi la Ripabottoni- Morrone la quale, sebbene serva anch’essa un numero importante di lavoratori non è menzionata come punto principale del corridoio di spostamento tra Campobasso a Termoli.
“Come partito chiediamo alle autorità competenti che la fermata venga messa in sicurezza- si sottolinea nella nota- o che in alternativa vengano ispezionate tutte quelle presenti sul territorio regionale e soppresse tutte quelle che sono nelle stesse condizioni della fermata Ingotte Santa Lucia. A tutto ciò aggiungiamo il fatto che non possiamo pensare che spetti decidere ai singoli autisti dove fermarsi e dove no, come è avvenuto nel febbraio scorso sulla statale 650, all’altezza di Pesche, dove per decisione di un singolo e contro la stessa politica aziendale, un lavoratore è stato lasciato a piedi, sebbene la stessa ATM riconoscesse un ruolo strategico a quella fermata, oppure come è accaduto ad alcuni studenti agnonesi il 26 gennaio scorso, alle storiche fermate Colleucci, Cassillo, dove, per altro, è presente una regolare pensilina. La sicurezza deve esserci ovunque e non essere pretestuosa per negare un servizio, come avviene a Ingotte Santa Lucia, che potrebbe interessare migliaia di cittadini molisani”.
Giovanni Moriello – Segretario Regionale del Partito Comunista del Molise