UN PENSIERO PER GIULIANO, IL FIGLIO DI MARCIANISE

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(f.n) – Alla pubblicità del miglior topicida che ti chiede: vuoi liberarti dei topi?, la risposta istintiva è sempre la stessa: non potremmo liberarci “ufficialmente” di una certa categoria di persone, assai più nocive dei topi?,  soprattutto se, la valanga di vergogne di cui noi gente evoluta e piena di master e addirittura ingolfata di onorevoli menzioni, ci macchiamo quotidianamente, all’improvviso ti sfila davanti agli occhi della mente, evocata dalla notizia, insopportabile, che Giuliano, il bambino adottato dal Comune di Marcianise, perché abbandonato due volte, alla nascita dalla famiglia biologica ed in seguito dalla famiglia che lo aveva adottato, sta molto male. Le sue condizioni già critiche, si sono aggravate e Giuliano che oggi ha 14 anni, è stato operato urgentemente di peritonite all’Ospedale Santobono…In un momento impastato di male e sofferenza, il pensiero di questo cucciolo, malato da sempre e preservato dal peggio, soltanto in virtù della sensibilità del sindaco di Marcianise e della sua gente, ti scava dentro, lacerandoti e lasciandoti a ruminare, su quanto sia infame, talvolta, la vita…La vita, che diventa mostruosa nel momento in cui, la nostra pretesa di essere sgangheratamente equidistanti e non inclini al giudizio, si cimenta in riflessioni peregrine che,  invece di spiegare sembrano orientate soltanto a trovare una giustificazione all’orrore oggettivo, di un’azione. “Non aveva nulla da mangiare e non poteva mantenere suo figlio e si trascinava nella più assoluta povertàdisperata lo ha lasciato in fasce nei pressi di un cumulo di immondizia”, questo è il racconto tipo…poi, qualche volta si scopre che lei non aveva nulla da mangiare, perché aveva sprecato tutto quello che aveva, in droga e la disperazione consisteva nel fatto che non sapeva come liberarsi del fardello di un figlio…ma… i buoni per professione, quelli più buoni di tutti, quelli che aspirano a farti sentire un verme,  quelli che hanno un vocabolario dedicato a provocare emozioni e ad impietosire le platee, sfoglieranno il catalogo dove l’unica storia vera, è stata moltiplicata, secondo le volte e le necessità di chi, in quella puntata della vita costruita a tavolino,  doveva essere difeso…Già…perché il rispetto nei confronti delle donne, le battaglie contro la violenza sulle donne, la verità stessa, si muovono e si percorrono a due velocità e c’è sempre qualche donna che, tutto sommato, possiamo pure far finta che non esista, perché all’attuale mercato del sensazionalismo, non serve…Ma… il solito “sensibilone” che vede l’ombra del sessismo ovunque, ovviamente non s’accorge di alcuna discriminazione… Ma se orrendo è stato l’abbandono tra i rifiuti, di un cucciolo sfortunato, cui è stata negata dal destino la luce ed i suoni, disumano, spregevole, feroce, è stato il secondo abbandono…l’abbandono consapevole di un bimbo infelice e abbandonato…l’abbandono di un bambino nato… per essere abbandonato…E noi spendiamo volgari menzogne impastate con emozioni d’accatto, beandoci del nostro altruismo e della nostra sensibilità, orgogliosi del nostro temporaneo “esserci”, che nasce da uno sbadiglioso risveglio e si addormenta esausto da tanta “chiacchierologica” solidarietà… Perché alla fine del giorno il cuore sarà lontano da Giuliano, peré solo una mamma riesce a strapparsi il cuore e adagiarlo sul cuscino del figlio per fargli compagnia…    Oggi Giuliano è nella sala di rianimazione pediatrica del Santobono, curato ed assistito e tutelato da persone buone, capaci e responsabili, ma la sua vita come tante altre vite di bambini come lui è qualcosa che ci è passata accanto e che non abbiamo visto…qualcosa che non avrebbe dovuto avvolgersi al nostro cuore nel tempo breve dei rituali, ma penetrare nei silenzi di dentro e renderli canori, solari, creatori di un nuovo destino per tutti…Guarisci Giuliano, guarisci in fretta!, e nel frattempo preghiamo!