DOPO LA RAMPOGNA PREVENTIVA DI SUA ECCELLENZA…MA NON SI TRATTAVA DI “INUTILI PREMURE”?
di Giulia Bosco
Eccolo il “via libera” di Mons. Francesco Orazio Piazza +Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, con il quale, partire dal 1° aprile si dispone la ripresa di tutte “le manifestazioni esterne di pietà popolare: processioni e feste patronali”; così si legge nel comunicato fatto circolare oggi dagli uffici della Diocesi aurunca (Leggi quì).
A Sessa Aurunca non si aspettava altro, ed è anche inutile sottolinearlo…perché la popolazione è in forte crisi di astinenza dal consumo di tradizioni popolari a causa dei due anni di stop imposti dalla maledetta pandemia che ha interessato il mondo intero; scriviamo di “astinenza di tradizioni popolari” con affetto senza alcuna intenzione burlonesca, ben conoscendo l’altissimo livello di devozione dei sessani alle proprie tradizioni religioso/penitenziali caratteristiche del periodo quaresimale. Ma è doveroso dire che anche le frazioni del comune aurunco, erano scalpitanti e mordevano il freno ogni una di esse per riprendere i propri personalissimi riti di devozioni agli specifici santi patroni con annesse celebrazioni liturgiche, processioni e feste patronali.
Detto questo, e letto quanto scritto da Mons. Vescovo, ci torna prepotentemente alla mente una sterile quanto infantile polemica messa su qualche settimana fa proprio dagli uffici diocesani sessani nei confronti del consigliere comunale Antonio Fusco, il quale aveva sommessamente – ed anche con estremo garbo – sollevato la questione relativa al blocco delle manifestazioni religiose e patronali, facendo presente quanto sostenuto dai sottosegretari di Stato Sileri e Costa oltreché il CTS del Ministero, in merito alla ripresa delle attività stante il calante numero dei contagi da covid-19.
Una riflessione ad alta voce quella di Fusco, che chiamava al ragionamento ed al confronto le istituzioni civili e religiose…questo è tutto.
Invece cosa ha ottenuto Fusco da quel suo voler porre l’accento su un sentimento di disagio popolare molto sentito a Sessa ed in tutta la Diocesi?
Un comunicato stampa intitolato: “Comunicato Stampa su manifestazioni esterne di culto” (senza quindi possibilità di frainteso) da parte della Diocesi nel quale, tra le altre cose, si scrive: “È opportuno in questo periodo così difficile, legato anche agli orribili scenari di conflitto in Ucraina, concentrare le nostre energie per invocare da Dio il dono della pace e della concordia, evitando di lasciarci distrarre da inutili premure che avranno a tempo debito la naturale risoluzione. Sarebbe utile convogliare le preoccupazioni istituzionali per garantire alla nostra gente altre tipologie di urgenze: lavoro, povertà, buona sanità, legalità, dipendenze, ambiente, istruzione, sostenibilità, futuro, buona politica”.
… evitando di lasciarci distrarre da inutili premure…
… Sarebbe utile convogliare le preoccupazioni istituzionali per garantire alla nostra gente altre tipologie di urgenze…
Il che vuol dire al povero Fusco: fatti gli affari tuoi che a quelli della chiesa ci pensa Mons. Vescovo, e pensa a fare il tuo lavoro di consigliere comunale per trovare lavoro alla gente e assicurare, buona sanità, ambiente sano ecce cc.
Una vera e propria “cazziata a gratis” inferta da Mons. Vescovo o da chi gliene fa le veci, al consigliere Fusco, colpevole solo di aver detto la sua su di argomento a lui ed alla popolazione caro senza aver chiesto il permesso?
Il problema, Mons. Vescovo, nella riflessione offerta da Fusco qualche settimana fa, dove è stato?
Lo spieghi alla gente, cortesemente; magari tra un convegno o una puntata di “nuovi sentieri” (che non è la riedizione della famosa soap degli anni ’80), oppure tra una presentazione di libri ed un appuntamento con industriali e imprenditori.
Oratoria e dialettica certo non le mancano, e a dirla tutta quella decina di righe con le quali si è frettolosamente – ed anche sgradevolmente – liquidato il tentativo di Fusco di affrontare in maniera costruttiva un problema importante per la comunità diocesana (che si badi bene, non è esclusiva sua e del suo entourage) è non aiuta a capire, ma pone i credenti…le pecorelle del Suo gregge… in posizione di critica e maggior diffidenza verso le istituzioni religiose.
Ma il ragionamento di Fusco non si era fermato solo alla parte religiosa della faccenda, cercando di stimolare anche l’attuale amministrazione comunale ad assumere un atteggiamento equo verso TUTTE le manifestazioni che interessano il territorio oltreché verso TUTTE le associazioni ed organizzazioni che si occupano di promuovere il territorio in ogni forma. Per evitare gli scandalosi favoritismi di cui si sono macchiate spesso le amministrazioni precedenti, per le quali si davano contributi a chiunque facesse parte della “bottega” politica in auge al momento, a prescindere se la manifestazione, l’evento, la kermesse, meritasse o meno un aiuto pubblico ed indipendentemente dalla validità del progetto…
Ne ricordiamo uno su tutti; quella autentica schifezza che viene ricordata come il “Giroborgo”. Fortemente voluto dall’assessora Tommasina Casale, della giunta Sasso. Che nel corso delle numerose e costose serate di cui era composto il “cartellone”, non riuscì a destare mai l’attenzione della popolazione…e le fotografie delle piazze vuote sotto ai palchi degli artisti pagati dall’amministrazione comunale, hanno sempre parlato chiaro.
Ecco, forse era proprio questo l’intento del giovane Fusco; evitare che si potessero mettere in scena altri sciagurati Giraborghi con i soldi dei cittadini, solo per far guadagnare qualcosa a qualche pseudo associazione con chiari “fini di lucro”.
Comunque, è evidente a tutti che il tentativo di Fusco è stato bocciato su tutti i fronti, sia dalle autorità civile che da quelle religiose…per cui cari stimati abitanti del ridente territorio aurunco, preparatevi a nuove piogge di danari pubblici per finanziare la qualunque, e nel frattempo se proprio non potete farne a meno, attrezzatevi a vivere gli avvenimenti liturgici e religiosi in totale “rassegnazione”.