(f.n.) – Dinanzi a certe scelte del Dg dell’Asl di Caserta, apparentemente inspiegabili, oltre che discutibili, sovente ci siamo chiesti, con una certa ambascia, se il Dg Ferdinando Russo, fosse così bravo a sbagliare da solo o si facesse aiutare, per rendere più coreografico l’errore, da qualche “consigliori” illuminato, oltre che interessato, a promuovere il contrario di ciò che sarebbe stato giusto e costruttivo, realizzare. Ebbene, per chi come noi, più volte e con grande e sofferta partecipazione, si è speso per appoggiare il professore Vincenzo Montrone, già primario al Cardarelli, nella sua sacrosanta protesta nei confronti di un SSR che ha consentito che una Uoc storica e riconosciuta a livello nazionale, come quella di Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’Aorn Cardarelli, fosse stata condannata a spegnersi e scomparire gradatamente, nonostante la sua indispensabile e insostituibile funzione, dicevamo…per noi che abbiamo raccolto il testimone, la delibera 321 dell’Asl di Caserta del 4 marzo u,s. che annunciava l’istituzione della Rete Oncologica, Terapia del Dolore e Cure Palliative, è apparsa, come una delle iniziative più prestigiose che la direzione di un’Asl, potesse promuovere. Conoscendo inoltre, la precarietà dei servizi e la scarsa emotività che provocano nei burocrati della sanità, le sofferenze di un malato terminale e di una famiglia che, pur impegnandosi a fondo, in un compito doloroso, sovente non riesce ad accompagnare nella maniera più adeguata ed indolore, il proprio congiunto verso la fine, siamo stati riconoscenti alla tempesta perfetta, che aveva fatto giustizia sommaria e annullato ogni remora e ripensamento, risolvendo un gravissimo problema nella maniera migliore. Abbiamo pensato allora, rinvigoriti da nuove speranze, ai dieci anni in cui il professor Montrone aveva portato avanti in collaborazione con la Direzione sanitaria dell’Azienda Cardarelli, un lavoro di grande prestigio e umanità, al di là di ogni risultato di natura squisitamente medica, riconosciuto in ambito nazionale e, superando improvvisamente tutta la rete di intralci, che l’associazione del professor Montrone, sta incrociando nella guerra santa per restituire a chi soffre, il diritto di non morire disperato, abbiamo considerato vinta la prima fase di una battaglia di civiltà e amore…quella battaglia che qualcuno si ostinava a rimuovere silenziosamente dall’immaginario collettivo e della qual cosa, non si comprendeva a fondo la ragione crudele. Ormai tutto sembrava poter essere superato, dall’iniziativa varata dall’Asl di Caserta…E come sciocchi sognatori semi assiderati dalle illusioni, siamo usciti dalla nostra “migliore” performance di brutti, sporchi e cattivi, per tornare ad indossare quella delle emozioni e degli entusiasmi che si rivelerà, invece, la peggiore…e come infanti razzolanti nei prati traditori della sanità de noautri, sulle cui perle apparenti, da oggi è vietato farsi illusioni, abbiamo telefonato a destra e a manca, per annunciare che tutto sommato, la nostra Asl non era poi così male e che davvero meritava, che le si riconoscessero intelligenza e lungimiranza… Ma, come se la solita beffa in agguato, stesse aspettando il momento migliore per prodursi in virtuali pernacchie a nostro danno, nel momento in cui stavamo per sciogliere carmi e magnificat al DG Russo, per la splendida iniziativa, che avrebbe aperto nuovi orizzonti anche altrove, ecco che davanti al nostro sguardo di ingenui dell’ultim’ora, appare sul computer, sempre sintonizzato sulle delibere dell’Asl di Caserta, l’ultimo prodotto dell’altrui scienza e coscienza: la delibera 366 del10 marzo u.s. Una paginetta scarna e disadorna come un disegno geometrico interrotto da cifre immaginarie, inserite dalla mente che non accettava le motivazioni senza senso che cancellavano l’iniziativa approvata e deliberata una settimana prima. Motivazione peregrina addotta dal Dg Russo, con l’avallo del riccioluto De Fazio e dell’inespressivo Blasotti: “bisogna aggiornare l’Atto Aziendale”. La domanda nasce spontanea, guadando faticosamente la palude di fango maleodorante, che certe decisioni alimentano dal nulla: ma… un Atto Aziendale, che, a quanto pare, necessita di aggiornamento, lo si verifica prima o dopo aver deliberato una decisione importante e vitale, come quella che prevede l’istituzione di una Rete Oncologica, Terapia del Dolore e Cure Palliative?, ma sentite un po’…voi che oggi giocate con l’ultimo straccio di vita di un paziente terminale e con il dolore di chi non riesce ad assistere degnamente e decorosamente un congiunto, siete consapevoli della gravità di ciò che firmate? Ma chi se ne frega dell’aggiornamento di un Atto Aziendale della cui esistenza o status ve ne siete de facto, strainfischiati anche voi, fino ad una settimana fa?, ma secondo voi, in base a quale diritto acquisito, credete di avere la possibilità di far pagare agli altri, la vostra superficialità?, vi ricordiamo che avete cambiato idea con la stessa facilità con cui comunicate al mondo circostante che restituite al commerciante lo smalto rosa fragola di bosco, che avete comprato per vostra moglie, perché vi siete dimenticati di fare una ricerca di mercato sulle tonalità di rosa fragola di bosco, più in voga… Poiché ci rifiutiamo di credere che nessuno di voi tre o di quei quattro geni della lampada che imperversano nell’Asl, in danno della collettività, non fosse al corrente dell’obbligo di aggiornamento all’Atto Aziendale, dobbiamo desumere che il freno di oggi, all’istituzione della Rete Oncologica, vada di pari passo con la silenziosa strafottenza del mega direttore Postiglione, dinanzi alle richieste dell’Associazione del professor Vincenzo Montrone…Morale: anche questa volta non siete credibili nei vostri ripensamenti del day after, ma, rispetto alle altre volte, dobbiamo convenire che oggi il prezzo che pagheranno, per il vostro paraustiello, perché di paraustiello si tratta, pazienti e famiglie, nonché coloro che si sono impegnati per la realizzazione della Rete Oncologica, vista la natura sensibile del servizio, è davvero troppo alto in termini di assistenza, di delusione e di volgare indifferenza da parte vostra. E adesso se proprio vi piace continuare a rendervi ridicoli, fate pure gli offesi e stringete la boccuccia a mò di deretano di pennuto…se non altro farete scena… Hasta le verguenza.