LA POLITICA CHE FU E LE AMNESIE DEL PD

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   –   di Francesca Nardi   –                                               

f917311f 9a52 4da6 9f7a 2034d2ee4a4c LA POLITICA CHE FU E LE AMNESIE DEL PDE pensare che eravamo convinti di aver assistito ormai, ai migliori saggi di accattonaggio in technicolor, contrabbandati per messaggio politico di alto profilo…ne eravamo talmente persuasi che, persino l’ultimo guizzo di energia, conservato per commentare l’esito, peraltro scontato, delle elezioni provinciali, si era miseramente afflosciato. Quando la politica o qualcosa che a tutti i costi vogliamo chiamare tale, non offre spunti neppure alla critica, cosa volete che sia se non un patetico traffico di parole inutili, talvolta seguite da disperati errata corrige, che qualcuno si affanna disperatamente a tradurre in massime filosofiche, in mancanza di altro? Per quanto il Pd giochi al progressismo, al riformismo e via col tango, l’unico politico degno di questo nome è sempre quello che abbiamo fatto di tutto per rottamare… Ma fateci il piacere! E’ bastata una sortita di D’Alema autoriesumatosi e non a caso… per far brillare come mine, i globuli rossi nelle vene asfittiche del Pd…offrendo a Letta un’ottima occasione per fare ciò che gli viene meglio… il diplomatico, allevato alla Sorbona. Peccato che ci si limiti al “brillamento” delle mine e poi ci si dedichi al flop d’annata. Nessuno che alle provocazioni replichi con un tonante ed educativo: “apriamo le ostilità!” e sbatta infine sul tavolo della presidenza quel che resta di un attributo e formuli, vivaddio, una “vrenzola” di proposta, assurda ma seria persino nella sua assurdità. Invece, siamo qui a fare i giochetti, per mantenere il titolo, la carica, l’investitura, a costo di seppellire persino il riflesso di ciò che era un partito. L’ultima, incredibile ed insensata iniziativa del Pd di casa nostra, è stata quella posta in essere da Camilla Sgambato che, pur di evitare il necessario, anzi indispensabile commissariamento del Pd, in provincia di Caserta, unica ricetta per riassestare il look, non ha esitato a rendersi protagonista di una delle migliori “figurelle” del 2021, convocando una assemblea provinciale del partito drammaticamente fallita sul nascere…Quando si dice: voglio chiudere in bellezza e se non bastasse il nulla di ieri, ecco quello di oggi, in aggiunta ai “tracchi”della vigilia…! E l’ultimo tentativo di mantenere la presidenza, dal momento che di questo si trattava e non di altro, è stato fermato da Roma con un prudente: “Buona…non è il caso!…” In buona sostanza, non essendoci né il tesseramento del 2020 né quello del 2021, e di conseguenza non essendoci il partito provinciale, perché tristemente delegittimato, ma quale commissione di garanzia avrebbe voluto nominare la cara Sgambato dalle mille risorse in nome di un unico obiettivo, la sua presidenza? Meraviglia che sia stata consigliata così male, laddove non abbia deciso tutto da sola…E’ pur vero che a qualche notabile, converrebbe che le cose rimanessero come sono, ma non dimentichiamo la squalificante vigilia delle amministrative in terra aurunca, quando si è toccato davvero il fondo, dal punto di vista etico, morale e politico. Soltanto il pensiero della figura da quattro soldi che il signor Oliviero ha fatto collezionare al Pd, in quella occasione, sarebbe stato più che sufficiente, per distogliere la Sgambato o chi per essa, da ogni proposito conservatore o con qualche pretesa pateticamente salvifica del nulla, ma evidentemente, qualche consigliori dal dire mielato ha convinto la presidente del Pd a fare un salto nel buio. Tra D’Alema resuscitato, il cui disegno non è del tutto chiaro e i vari cavalli di Troia che stazionano nelle scuderie a più entrate del Pd, un pò di sana autocritica a sfondo storico, non farebbe poi così male dopo 14 anni di esistenza in vita precaria…Il Pd nasce con un colpo di mano e di ambizioni…La sbattuta di piedi di Veltroni ed i suoi capricci più o meno simulati sotto l’espressione da chierichetto, fecero saltare all’ultimo momento la candidatura di Anna Finocchiaro che nel tragitto da Roma a Napoli …pare maturasse la decisione di non candidarsi più, cedendo automaticamente il posto, appunto, al Veltroni….Perché mai facciamo finta di dimenticare gli errori originari e lo strascico automatico ed inevitabile? Da quel momento nel Partito Democratico voce del popolo libero, dei colpi di mano s’è perso il conto…Vuoi vedere che alla fine della giostra Renzi diventerà una vittima? Hasta la vista!

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