IL SINDACO DI IORIO, IN ASSOLUTO SILENZIO ED AUTARCHIA ORDINA ABBATTIMENTI IN AREA STORICA VINCOLATA…E LA SOPRINTENDENZA?
di Salvatore Zinno
…e ci risiamo!
Si riaffaccia prepotente l’indole demolitrice di Lorenzo Di Iorio che in quattro e quattr’otto ha raso al suolo le tribune e parte del muro di recinzione del vecchio stadio sessano, noto a tutti come “campo Cappuccini”; in ragione di cosa?
È ignoto!!!
Il disegno di riqualificazione (forse), rigenerazione (chissà), riutilizzo (magari), dell’area dell’oramai ex campo Cappuccini non è noto a nessuno, neanche a coloro che a colpi di escavatore stanno demolendo di qua e di là obbedendo agli ordini del Sindaco coadiuvato dal suo vice Calenzo (testuali parole di alcuni degli operai impegnati sul campo).
Dicevamo quindi che si riaffaccia prepotente l’indole demolitrice del sindaco Di Iorio, il quale esattamente nove anni fa, da assessore della giunta Tommasino, demolì in meno di 24 ore il complesso denominato ex ECA, in adiacenza della chiesa dell’Annunziata, mettendo per strada alcune famiglie che legittimamente occupavano l’immobile, per poi lasciare le macerie imperiture sul posto a futura memoria…fin quando un paio di anni fa, con un’operazione mai chiarita del tutto, il comune cedette l’area alla curia che ne farà non si sa cosa.
Demolition Lorenzo quindi ha colpito ancora, anche questa volta ha mandato gli escavatori a radere al suolo, in un’area di particolare interesse archeologico; mai indagata a dovere.
Il silenzio dell’amministrazione è particolarmente sgradevole in questo caso, e la popolazione sta iniziando a porsi delle domande e ad alimentare dibattiti sull’opportunità o meno di procedere a demolizioni estemporanee e senza informare la popolazione e senza presentare un progetto che spieghi cosa si ha intenzione di realizzare.
La soprintendenza archeologica ovviamente tace, e non siamo per nulla meravigliati dal torpore emanato da questa entità a volte diafana.
Tace anche l’opposizione consiliare, la quale in queste prime battute di consiliatura, aveva mostrato una certa “vivacità”.
Quello che ci meraviglia, è questo utilizzo disinvolto di mezzi d’opera che caratterizza il personaggio Di Iorio, il quale presumibilmente deve aver vissuto qualche trauma infantile, desiderando spasmodicamente un escavatore o una ruspa per giocare quando era bambino senza mai essere stato accontentato né da Babbo Natale e neanche dalla befana…per cui, appena appoggia le terga su qualche sedia di comando sente il bisogno di ordinare demolizioni e movimenti terra.
Non sarà infatti, sfuggito a nessuno che sono stati compiuti spianamenti e abbattimenti anche su di un terreno privato all’ingresso della città in loc. Sant’Agata, sempre a spese del comune con due affidamenti da ben 15.000 euro l’uno sempre alla stessa ditta, la quale aveva come incarico anche quello di pulire il muro perimetrale del campo cappuccini; due delibere con oggetto quasi simile: refuso da copia e incolla oppure altro? Non lo sapremo mai…ma questi sono dettagli.
Ma torniamo al campo Cappuccini.
Ci troviamo in una parte della città già ampiamente vandalizzata dai barbari del secolo scorso…infatti, negli anni trenta del ‘900, quando al governo c’erano “loro”, si demolì parte dell’antico convento dei frati cappuccini, caratterizzato da un pregevole chiostro e da un orto dei monaci, per realizzare il campo Cappuccini appunto e lasciare all’incuria del tempo il resto del complesso composto ancora da una chiesa in avanzato stato di criticità statica, nella quale si trovano ammucchiate ad ammuffire e a fare da ricovero ai migliori ratti sessani migliaia di carte dell’archivio comunale; oltre ad essere diventato il deposito privato di una cooperativa che lavora in regime di semi-monopolio con il comune…a proposito di ratti!
Giusto per restare in tema, abbiate la cortesia di andare a rileggervi un articolo del 2018 della nostra direttrice Francesca Nardi, nel quale già toccava l’argomento chiesa dei Cappuccini, assieme a tanti altri imoobili storici di Sessa Aurunca.
Quell’opera di demolizione/costruzione, dicevamo, servì in subordine al gioco del calcio, ma come primo impiego si destinò alle adunate e parate domenicali degli sFascistelli e gerarcucci in stivaloni neri locali, in suffragio di quella fede politica sconfitta dalla storia…e che per pudore evitiamo anche di menzionare.
Prima ancora degli sFascisti, già i monaci cappuccini, circa 500 anni prima, avevano edificato la loro casa ed il loro tempio sopra dei ruderi della antica conurbazione imperiale romana…quella cioè che dette vita al teatro di Matidia, al criptoportico e così via.
Insomma, la zona sulla quale si è abbattuta l’odierna collera del primo cittadino, non è nuova a devastazioni nonostante sia senza alcun dubbio meritevole di un approfondimento archeologico come dimostrato da porzioni muratura in “opus reticulatum” componenti il muro di contenimento del campo Cappuccini, per l’appunto.
È divertente ricordare ai nostri lettori, di quando nel 2012 l’allora assessore Lorenzo Di Iorio fu violentemente attaccato dal PD (in quell’occasione all’opposizione – NDR) per aver demolito gli immobili ex ECA, e di come i consiglieri Carmela Messa e Ciro Marcigliano ne chiesero a gran voce addirittura le dimissioni definendolo un barbaro ed un personaggio indegno di amministrare la cosa pubblica…corsi e ricorsi storici, oggi il fido Marcigliano, obbedendo alla voce del suo padrone Gennaro Oliviero, osanna le doti politiche ed amministrative di Lorenzo Di Iorio.
Delle due l’una, o stiamo parlando di un omonimo di quell’assessore del 2012 o Marcigliano è l’antitesi della coerenza!
Ingenuamente propendiamo più per la seconda ipotesi.
Come dicevano gli antichi: non sputare in cielo che in faccia ti torna!
Concludendo, in attesa di un flebile sospiro della Soprintendenza che ne attesti l’esistenza in vita e ne giustifichi il pagamento delle spettanze ai suoi dipendenti ogni 27 del mese, continueremo ad ammirare estasiati, ma soprattutto “stupetiati”, la foga distruttrice di Lorenzo il barbaro!
Alla prossima demolizione…..