CASERTA – Mercoledì 15 Dicembre, 2021, presso le sale della ex-pretura del Teatro Comunale di Caserta, prenderà il via l’undicesima edizione del Festival di Film Etnografici IntimaLente, con la proiezione alle ore 19,00 del film di Luca Gianfrancesco Terra bruciata! Il laboratorio italiano della ferocia nazista, a cui farà seguito l’incontro con l’autore.
Il Festival proseguirà quindi nella giornata successiva con due altri momenti di documentazione etnografica, diretti e prodotti da registi casertani: l’ormai classico Miserere, del Laboratorio Ricerche Sociali, alle ore 18,30, e a seguire, alle 19,00, La Santa Protesta, ovvero Viva Palermo e Viva Santa Rosalia, di Rino Della Corte.
La giornata del 17 sarà interamente dedicata alla proiezione dei film in concorso, selezionati come sempre tra le centinaia arrivati da tutto il mondo. I dodici corti in concorso si succederanno a partire dalle 18,00 ed il pubblico potrà esprimere la propria preferenza per l’assegnazione del premio specifico.
Alle ore 18,00 la serata finale del sabato inizierà con una tavola rotonda sul cinema documentaristico e antropologico, con Francesco Massarelli, Rino Della Corte, Augusto Ferraiuolo, a cui seguirà la proiezione del film vincitore del Premio Intimalente 2021. Prima della proclamazione e della consegna del premio, affidata al Sindaco Carlo Marino e ad Enzo Battarra, assessore alla cultura del comune di Caserta, ci sarà una performance di Luca Rossi.
Il Festival di Film Etnografici IntimaLente è prodotto da Olà – Fabbrica Creativa, con la direzione artistica di Pasquale Corrado e Augusto Ferraiuolo, ed è possibile grazie al patrocinuto del Comune di Caserta, della Regione Campania e della Film Commision Campania. vuole promuovere il cinema documentaristico con particolare attenzione alle tematiche e alle metodologie antropologiche.
Il carattere internazionale del festival, che vuole promuovere il cinema documentaristico con particolare attenzione alle tematiche e alle metodologie antropologiche, è sia desiderato che inevitabile. E’ infatti lo specifico carattere della disciplina antropologica e il mezzo stesso, il film, a determinare lo sconfinamento oltre il locale e il particolare, per una prospettiva veramente contemporanea e globale.