(f.n.) – Se un medico si comporta in maniera eticamente e moralmente scorretta, dal punto di vista umano e professionale sul posto di lavoro, è assai improbabile che le persone che lavorano con lui da anni, non ne siano a conoscenza o non abbiano alcun sentore di questa sua riprovevole condotta. La premessa è d’obbligo, perché le responsabilità a monte della classica impunità, devono essere equamente sempre ripartite e nessuno deve ritenersene esente. Riteniamo che non sia difficile incontrare all’interno delle strutture sanitarie o in qualsiasi altro posto di lavoro, qualcuno che in barba alla mission e al giuramento di Esculapio o alla semplice banale regola del vivere civile, si comporti, all’occorrenza, come un vizioso, bavoso e sporcaccione. In genere chi si comporta così, viene erroneamente definito “porco”, ma noi non crediamo sia il caso di scomodare il suide domestico, che peraltro, non si comprende perché venga utilizzato come termine di paragone, per disegnare i contorni di uno debosciato privo di controllo, quando non si è mai visto un maialetto circuire e palpeggiare chicchessia maialetta a tradimento… E precisato quanto sopra, è appena il caso di raccontarvi che un personaggio del genere, che potremmo definire molto propriamente “rattuso”, lavora da anni nel nostro Ospedale ed ovviamente non svolge la sua occupazione all’interno di un cubo, in perfetto isolamento, ma in equipe. Non sappiamo quanti ve ne siano in giro di tipetti del genere, speriamo nessuno, ma di questo, abbiamo contezza piena. Il tizio che, a guardarlo, peraltro provoca un discreto voltastomaco, è il classico lurido individuo che, approfittando della patologia di una zia, tenta di adescare le sue nipoti…Ed anche il nostro bravo rattuso ospedaliero di giornata, cosa fa?, attira le giovani congiunte di una paziente in un tranello orchestrato con la necessità di sottoporsi ad un controllo preventivo, onde evitare il sorgere di mali oscuri…ed una volta avutele, è il caso di dire “a portata di mani”, rigorosamente una alla volta, perché i “zozzi rattusi” semi impotenti, sono rispettosi della privacy…ha cercato con i suoi pochi e poveri mezzi vergognosi, di impressionare le ragazze. Dal palpeggiamento alla visita prolungata ed accurata il passo è stato breve, dalle elucubrazioni ipotetiche sull’educazione sessuale attraverso i secoli, alle indicazioni sui compiti per casa, sempre sull’argomento tattile, è stato davvero questione di una rapidità vertiginosa…Ed il prode, accumulatore seriale di scurrilità, non si è fatto scrupolo neppure di raggiungere telefonicamente le ragazze per chiedere loro, se avevano rispettato l’assegno per casa…Riteniamo che questo non sia un episodio isolato…come siamo certi che faccende del genere paradossalmente restano chiuse nel cassetto del pudore di chi le subisce…Infatti subentra la vergogna, la paura irrazionale di peggiorare le cose con una denuncia, il terrore di non essere credute e a furia di pensare di tutto e di più…il tempo passa ed i rattusi continuano a mietere vittime….Stanate il zozzone!, voi che lavorandoci insieme, sicuramente lo avrete riconosciuto, ma…al zozzone desideriamo dire noi una piccola cosa: compagnero dallo spirito flambé, togliti dalla testa di potere rigirare la frittata e di minacciare le ragazze di una qualsiasi ritorsione perché sarà cura nostra personalissima, una sorta di piacere che noi brutti sporchi e cattivi concederemo a noi stessi: quello di toglierci il gusto di farti un coreografico “strascino” che inizia a Via Tescione e finisce, indovina un pò…proprio sotto casa tua. Hasta el rattuso!
Forse è il caso che lei faccia una telefonata riservata al direttore generale per aprire una indagine interna. Senza pubblicità o linciaggio pubblico fino a chiusura indagine ma solo perché il porco avrà famiglia. Non per tutelare lui ma solo moglie e figli. Lo faccia,per noi donne.graxie
Gentile Maria, credo che se il direttore generale fosse stato interessato a saperne di più avrebbe telefonato lui a me, ma purtroppo si ha sempre timore di conoscere la verità tutta intera, non è vero? Io non amo scrivere su certi argomenti, ma questa volta non ho potuto tacere e soltanto per tutelare chi non ha alcuna colpa, ho misurato le parole ed evitato di gettare il zozzone in pasto alla folla, come avrebbe meritato. Grazie
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