(f.n.) – Capita talvolta che chi legge le nostre critiche, nei confronti del disordine materiale ed organizzativo, che si registra all’Ospedale di Caserta, sia portato a pensare che, chissà per quale arcano motivo, esageriamo. Poi…fortunatamente capita che alcuni di coloro che avevano “malpensato”, tocchino con mano la realtà dei fatti e, fortunatamente, si ricredano su quelle che avevano considerato esagerazioni. Noi non abbiamo motivo alcuno, per esagerare né ci procura particolare piacere, scorrere l’elenco delle cose che a nostro parere, contribuiscono ad affossare l’immagine di un Ospedale come il nostro. Il signor P.L., dopo aver avuto casualmente contezza di uno spaccato dell’ensemble ospedaliero, ad esempio, ci ha scritto una cortese lettera, che riportiamo integralmente:
“Le scrivo perché mi sento in colpa. Ho sempre pensato che Lei esagerasse un po’ nel descrivere fatti e misfatti del nostro ospedale cittadino. Ma oggi sono rimasto basito. Ero in ospedale per chiedere il duplicato di una cartella clinica di mio fratello nato 25 anni fa, nessuno sapeva aiutarmi e mi hanno mandato in direzione sanitaria vicino al laboratorio analisi. Dopo un po’ di giri, ci sono arrivato, nessuno mi ha chiesto il green pass ma …entro, sinistra…destra…. Stanza vuota….disordine ma soprattutto muffa ed infiltrazioni di umidità, peggio che nella mia cantina che al paragone è asciuttissima. Dopo un paio di minuti, arriva un impiegato molto gentile, fin troppo, ma mi ha rinviato al Cup, solo che per capirlo ci ho messo un po’, perché troppo accelerato. Comunque, assenza di dirigenti ma ci può stare, se erano impegnati altrove. Il mio stupore è dovuto alle condizioni igienico-sanitarie in cui è costretto a lavorare questo dipendente pubblico. Non ho fotografato perché ero veramente basito, ma mi piacerebbe sapere se il direttore generale datore di lavoro di chi sta seduto a quelle scrivanie, sa il rischio per la salute a cui sottopone i propri dipendenti, se il servizio prevenzione e protezione sa, se il medico del lavoro sa. E se sanno con quale coscienza lasciano i dipendenti in una tale condizione igienico-sanitaria. Forse l’ispettorato del lavoro dovrebbe farsi una passeggiata in ospedale e vedere tali condizioni di lavoro”.
Al signor P.L. farebbe piacere sapere se il Dg sia o meno al corrente delle condizioni scarsamente igienico-sanitarie, in cui si lavora in alcuni uffici del nostro Ospedale e con quale coscienza, si tolleri uno stato di simile degrado…eh già il signor P.L. al pari di noi, sarebbe interessato a conoscere il grado di interesse che il DG nutre nei confronti delle condizioni di lavoro interne all’Ospedale cittadino…E pensare che il signor P.L. non ha visto gli alberi svettare dai condizionatori, né i mucchietti artistici di monnezza lasciati a decantare nei vari angoli, compreso quelli dell’ascensore, né le varie rampe di scale, né il grasso dei corrimani né tutto il resto che, solo un pietoso calmiere impone di non evidenziare…Per quel poco che ha visto il signor P.L: ha ritenuto di sentirsi in colpa, per aver pensato che stavamo esagerando…E pensare che non abbiamo neppure raccontato tutto…pensate un po’!…Infatti, spesso lo sconforto prende la gola, serrandola in una morsa e, dinanzi a tanta indolenza, strafottenza e totale noncuranza della classe dirigente, la riflessione più naturale che affiora è quella che induce a interrogarsi, se valga davvero la pena, dimenarsi tanto, per cercare di scuotere le coscienze e se, invece, non sarebbe più entusiasmante oltre che assai più salutare, unirsi agli ola al passaggio del direttore e al coro degli applausi, che salutano le code dei camici longuette, che sventolano lungo i corridoi, accompagnando il romantico fruscio dei sabeau sul linoleum, regolarmente sudicio e scollato, entrando così di diritto, nelle file di quelli che non correranno il rischio di fare la fila, per essere visitati, perché avranno il lasciapassare per la porta di servizio? Hasta la vista!